Che squadra sarà la Juventus di Tudor?
Il 46enne di Spalato non può ignorare il contesto in cui è subentrato, a partire da un organico costruito su misura per un altro allenatore. Ma è evidente che – prima ancora di ingarbugliarsi nei freddi numeri che definiscono un modulo tattico – le sue squadre abbiano abitualmente del tratti distintivi molto chiari. E così, dunque, è lecito attendersi una Juventus differente da quella indottrinata da Thiago Motta. Una Juventus più offensiva, più aggressiva e più verticale, tendenzialmente. Come suggeriscono anche i dati che comparano le ultime formazioni guidate dai due tecnici, ovvero la Juventus dell’italo-brasiliano di quest’anno e la Lazio del croato della passata stagione. Spoiler: i numeri, a parte qualche eccezione, non sono poi così distanti. A partire da gol fatti e gol subiti, le cui medie sono sovrapponibili. Uno scenario che tende a strizzare l’occhio a Tudor, dunque, che quelle statistiche le ha fatte registrare non con una squadra di vertice (la Juventus, alla vigilia del big match con l’Atalanta, si sarebbe potuta addirittura riportare a -6 dalla vetta), ma con una di centro classifica (i biancoazzurri ereditati da Sarri galleggiavano soltanto in nona posizione).
Se il dato sulle vittorie conquistate (55% a 44% in favore di Tudor) rappresenta una delle differenze più eclatanti, i numeri interessanti da un punto di vista più prettamente tattico sono altri. Non tanto il possesso palla, in realtà molto simile, a riprova della volontà dell’allenatore croato di dominare le partite almeno quanto professato da Thiago Motta. In maniera differente, però.