Gatti ko, l’emergenza Juve si risolve così: Tudor pesca in Next Gen

Frattura al perone, il difensore bianconero torna a inizio maggio: “Non mi ferma neanche questa”

TORINO - Anche l’ultimo baluardo difensivo della Juventus è caduto. La smorfia di dolore di Federico Gatti, al minuto 13 di Juventus-Genoa, dopo il contrasto con l’attaccante Andrea Pinamonti, non lasciava presagire nulla di buono, come la successiva uscita dal campo, segnale che il giocatore, pur stringendo i denti, non riusciva a continuare. E infatti gli esami diagnostici a cui il centrale bianconero si è sottoposto ieri mattina al JMedical hanno evidenziato la presenza di una frattura composta della diafisi, la parte lunga del perone, della gamba sinistra. Ne avrà per un mese: niente Roma, Lecce, Parma e Monza, con la speranza che Gatti possa rientrare per l’insidiosa trasferta a Bologna ai primi di maggio, scontro diretto per la qualificazione alla prossima Champions League. Una tegola per la neonata Juventus di Igor Tudor che perde uno dei suoi difensori più preziosi, l’ennesimo ko di una stagione in cui la retroguardia bianconera è stata ripetutamente falcidiata.  

La grinta di Gatti e l'abbraccio di Pinamonti

Ma il carattere mai domo di Gatti emerge anche in questa circostanza: non si piange addosso il difensore, bensì esterna la stessa rabbia e voglia di riscatto che mette in campo nel messaggio su Instagram rivolto ai tifosi. "Sicuramente non mi fermerà neanche questo e farò di tutto per rientrare presto. Grazie per i tanti messaggi che, ognuno di voi, mi ha mandato. Ora cercherò di restare il più vicino possibile ai miei compagni in questo momento così importante della stagione". Tra i tanti messaggi che gli sono arrivati ce n’è uno speciale, quello di Pinamonti. "Mi dispiace tanto per il tuo infortunio - scrive il genoano sui social - ti auguro una pronta guarigione e che tu possa tornare in campo il prima possibile". Pinamonti è l’autore involontario dell’infortunio: sfruttando una leggerezza difensiva di Renato Veiga, l’attaccante è sfuggito al bianconero involandosi, palla al piede, verso la porta di Di Gregorio prima dell’intervento in anticipo di Gatti. Un recupero preziosissimo, però Pinamonti tentando di tirare dal limite ha rifilato un calcio al polpaccio del difensore, procurandogli un forte trauma contusivo alla gamba sinistra, poi rivelatosi una frattura.  

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Opzione Locatelli per la difesa

Per tutto il mese di aprile Tudor deve quindi correre ai ripari per affrontare quattro sfide senza Gatti. Con il cambio in corsa del sistema di gioco, passando a una difesa a 3, al tecnico croato viene a mancare uno dei centrali di ruolo: gli restano Pierre Kalulu, che sabato ha sostituito l’azzurro come braccetto di destra, Veiga posizionato al centro della retroguardia a dirigere le operazioni, e Kelly che agisce a sinistra. Sicuramente avranno tutti più spazio, ma sono tre giocatori per tre posti, senza nessun centrale in panchina pronto a subentrare. Per affrontare l’emergenza, all’occorrenza, potrebbe essere adattato Nicolò Savona, che nella Next Gen giocava anche da braccetto destro della difesa a tre. Altra possibile alternativa è l’arretramento di Manuel Locatelli per Veiga, ma prima è necessario il recupero di Douglas Luiz a centrocampo. Ma Tudor pesca anche dalla Next Gen: ieri con la prima squadra si è allenato Javier Gil Puche, centrale spagnolo classe 2006 che si sta mettendo in evidenza in Serie C. Nonostante la lunga sequenza di infortuni in difesa, la Juventus è in vetta alla classifica europea - secondo i dati Opta - per il maggior numero di partite (15) senza subire reti, superando di almeno due clean sheet tutte le altre squadre nei cinque principali campionati continentali.  

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TORINO - Anche l’ultimo baluardo difensivo della Juventus è caduto. La smorfia di dolore di Federico Gatti, al minuto 13 di Juventus-Genoa, dopo il contrasto con l’attaccante Andrea Pinamonti, non lasciava presagire nulla di buono, come la successiva uscita dal campo, segnale che il giocatore, pur stringendo i denti, non riusciva a continuare. E infatti gli esami diagnostici a cui il centrale bianconero si è sottoposto ieri mattina al JMedical hanno evidenziato la presenza di una frattura composta della diafisi, la parte lunga del perone, della gamba sinistra. Ne avrà per un mese: niente Roma, Lecce, Parma e Monza, con la speranza che Gatti possa rientrare per l’insidiosa trasferta a Bologna ai primi di maggio, scontro diretto per la qualificazione alla prossima Champions League. Una tegola per la neonata Juventus di Igor Tudor che perde uno dei suoi difensori più preziosi, l’ennesimo ko di una stagione in cui la retroguardia bianconera è stata ripetutamente falcidiata.  

La grinta di Gatti e l'abbraccio di Pinamonti

Ma il carattere mai domo di Gatti emerge anche in questa circostanza: non si piange addosso il difensore, bensì esterna la stessa rabbia e voglia di riscatto che mette in campo nel messaggio su Instagram rivolto ai tifosi. "Sicuramente non mi fermerà neanche questo e farò di tutto per rientrare presto. Grazie per i tanti messaggi che, ognuno di voi, mi ha mandato. Ora cercherò di restare il più vicino possibile ai miei compagni in questo momento così importante della stagione". Tra i tanti messaggi che gli sono arrivati ce n’è uno speciale, quello di Pinamonti. "Mi dispiace tanto per il tuo infortunio - scrive il genoano sui social - ti auguro una pronta guarigione e che tu possa tornare in campo il prima possibile". Pinamonti è l’autore involontario dell’infortunio: sfruttando una leggerezza difensiva di Renato Veiga, l’attaccante è sfuggito al bianconero involandosi, palla al piede, verso la porta di Di Gregorio prima dell’intervento in anticipo di Gatti. Un recupero preziosissimo, però Pinamonti tentando di tirare dal limite ha rifilato un calcio al polpaccio del difensore, procurandogli un forte trauma contusivo alla gamba sinistra, poi rivelatosi una frattura.  

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