Perin: “Non siete calciatori! Così diceva Higuain. Barella e Locatelli…”

Il racconto del portiere della Juve su una battuta dell'ex attaccante argentino ed il rapporto con i compagni di squadra

Mattia Perin si è raccontato nel corso dell'ultimo episodio di A ruota libera di Eurosport, format condotto dal commentatore di ciclismo Riccardo Magrini su YouTube. Il portiere della Juventus ha parlato della sua grande passione per questo sport, svelando i ricordi più belli che lo legano alle due ruote e le tappe che hanno segnato la sua vita da tifoso.  

Perin sul paragone ciclismo-calcio

Il portiere bianconero ha spiegato così i punti in comune e le differeze tra il calcio ed il ciclismo: "Il ciclismo è una mia grande passione che ho la possibilità di coltivare. Dall'esterno il calciatore è lo sportivo visto meno atleta di tutti gli altri, ma negli ultimi anni sono stati fatti dei grandissimi passi in avanti in questo senso con la professionalità ed il lavoro quotidiano. Fino a poco tempo fa l'alimentazione era poco curata anche dai ciclisti per loro stessa ammissione. Nel calcio attuale in tantissimi sono atleti a tutto tondo che curano ogni aspetto, anche quello mentale che è fondamentale per arrivare al successo".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Perin: "La passione per il ciclismo nasce da mio nonno"

Perin ha poi spiegato quindi come è nata questa passione: "La passione per il ciclismo nasce da mio nonno perché passavo l'estate a casa sua. I miei genitori facevano due lavori e quindi quando non c'era scuola passavo i pomeriggi lì. Mio nonno faceva il muratore e smetteva di lavorare verso le 15:30 e nel pomeriggio guardava sempre il ciclismo. La prima tappa che ricordo è stata la tappa di Oropa di Pantani quando ebbe il guasto meccanico e poi vinse. Ricordo mio nonno che esultava, io avevo 6-7 anni e da lì ho iniziato a vedere il ciclismo insieme a lui. La televisione è stata fondamentale per me, ho fatto appasionare anche qualche compagno qui. Di solito quando c'è il Tour de France noi siamo in ritiro e magari riusciamo a vederlo in palestra. Quando rientro a casa poi vedo gli ultimi 20-30 minuti senza rispondere a nessuno. La mia corsa preferita è il Giro delle Fiandre, senza paragoni. Le scalate sono la cosa che mi appassionano di più, Pantani mi ha segnato con la sua fame incontrollabile di vittorie".

Perin svela: "Vado in bici durante l'estate"

Perin ha quindi svelato quanto gli piaccia andare in bici soprattutto nei periodi di vacanza:"In bici vado durante l'estate, anche se faccio molta attenzione perché purtroppo è pericoloso. Chi guida dovrebbe essere un po' più attento. Lo faccio per mantenermi allenato anche dal punto di vista metabolico. Conosco Alberto Bettiol che è juventino ed è venuto a vederci diverse volte. Siamo stati a cena insieme e mi ha regalato anche una bellissima biciletta. Poi ho conosciuto Tadej Pogacar prima della prima tappa del Giro dell'anno scorso, è un ragazzo molto umile che mi è piaciuto molto".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Perin: "Voglio aiutare con il mio podcast"

Il portiere ha parlato anche del suo nuovo Podcast, in cui ha già intervistato diverse figure importanti dello sport tra cui Danilo:"Il mio podcast? Sono ormai 6-7 anni che lavoro dal punto di vista mentale con una mental coach, spesso mi sono esposto su questo argomento. In tanti mi dicevano che è difficile potersi permettere questo tipo di figure e così abbiamo deciso di intervistare degli atleti per ispirare le persone a casa e dargli degli strumenti che possono utilizzare nella loro vita quotidiana. E' un progetto totalmente autofinanziato, fatto con il cuore con lo scopo di aiutare. Poter essere d'aiuto agli altri è la cosa più bella, bisogna essere grati per quello che abbiamo ottenuto piuttosto che per quello che ci manca. Secondo me in questo podcast ci sono degli spunti interessanti per tutti, non solo per gli sportivi. Spesso veniamo mitizzati, ma la verità è che siamo tutti uguali. Fare categorie è sbagliato".

Perin: "Higuain mi diceva che noi portieri non siamo calciatori"

Quindi sul ruolo del portiere nel calcio e le differenze rispetto al passato: "Il portiere non è un ruolo come un altro. Higuain mi diceva: 'Voi vi vestite diversamente, esultate da soli ai gol, vi allenate da soli, prendente la palla con le mani... Non siete calciatori'. Un po' ha ragione perché sei più solo durante la partita, ma nel calcio di oggi partecipiamo molto di più anche alla manovra e bisogna trovare la sinergia giusta con i compagni. Il portiere fa parte della squadra anche se ha una maglietta diversa".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Perin tra ciclismo e vino

Spazio ad un'altra grande passione, con dei paragoni tra i ciclisti ed il vino: "Ho comprato quest bicicletta di Pogacar ad un'asta, sono un suo grande tifoso. All'inizio mia moglie non la voleva in casa, ma poi si sa il matrimonio è un po' come la politica, bisogna mediare. Alla fine l'ho messa in salotto, è come un'opera d'arte. Se dovessi paragonare Pogacar con un vino? Lui sarebbe un vino di una complessità, potenza e struttura, rimarrei in Italia. Per me è come il nebbiolo che è elegante, ma invecchia straordinariamente bene. Con le tecnologie di oggi per lui sarà più facile durare più nel tempo. Filippo Ganna? Lui è più potente, lo paragonerei ad un Syrah perché ha anche tanta classe. Bettiol è invece un Sangiovese, è uno dei miei vini preferiti. Van der Poel invece lo paragonerei ad uno Champagne".

Perin: "Sento Barella ad ogni tappa"

Sul ruolo di divulgatore della passione per il ciclismo nel calcio: "Compagni appassionati? Con Barella ho due passioni in comune che sono il vino ed il ciclismo. L'altro giorno che stavamo guardando le Strade Bianche mi ha scritto subito e abbiamo commentato insieme la gara. Quando ci sono tappe belle ci sentiamo sempre. Poi sto facendo appassionare Locatelli che ora mi chiede spesso".

Perin: "Pantani è quello che mi ha fatto appassionare"

Infine Perin ha svelato i suoi corridori preferiti: "Corrdidori preferiti? Ne ho diversi soprattutto italiani, anche del passato. Mi piaceva tanto Tom Boonen che ha vinto tre Fiandre e tre Roubaix, era un corridore forte. Marco Pantani poi chiaramente è quello che mi ha fatto appassionare, ma ci sono stati anche Cipolinni e Petacchi nel periodo in cui mi piacevano tanto le volate. Ricordo nel 2002 quando Cipolinni vinse il Mondiale, vidi quella gara. Poi c'era Sean Kelly che non ricordo bene, ma piaceva a mio nonno. Anche Paolo Bettini e la classe attuale che è molto forte, siamo fortunati. Io poi faccio sempre il tifo per Bettiol, l'anno scorso ho visto il campionato italiano al mare con i miei figli e quando ha vinto ho esultanto. Per il futuro vedo molto bene Jonathan Milan, lui vola".  

WHATSAPP TUTTOSPORT: clicca qui e iscriviti ora al nuovo canale, resta aggiornato LIVE

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mattia Perin si è raccontato nel corso dell'ultimo episodio di A ruota libera di Eurosport, format condotto dal commentatore di ciclismo Riccardo Magrini su YouTube. Il portiere della Juventus ha parlato della sua grande passione per questo sport, svelando i ricordi più belli che lo legano alle due ruote e le tappe che hanno segnato la sua vita da tifoso.  

Perin sul paragone ciclismo-calcio

Il portiere bianconero ha spiegato così i punti in comune e le differeze tra il calcio ed il ciclismo: "Il ciclismo è una mia grande passione che ho la possibilità di coltivare. Dall'esterno il calciatore è lo sportivo visto meno atleta di tutti gli altri, ma negli ultimi anni sono stati fatti dei grandissimi passi in avanti in questo senso con la professionalità ed il lavoro quotidiano. Fino a poco tempo fa l'alimentazione era poco curata anche dai ciclisti per loro stessa ammissione. Nel calcio attuale in tantissimi sono atleti a tutto tondo che curano ogni aspetto, anche quello mentale che è fondamentale per arrivare al successo".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...