TORINO - Tocca ancora a lui: Dusan Vlahovic. Uno dei centravanti più amati dai tifosi bianconeri per l’impegno totale che mette in ogni partita, particolare che gli permette di vedersi perdonati stop non proprio da manuale e gol a volte divorati per eccesso di foga. Ma DV9 va oltre, si batte e si sbatte come un leone, diventando comunque un cliente scomodo per le difese avversarie, con quel suo modo di difendere la palla grazie a una fisicità non esattamente banale. Poi sulla precisione dei tiri e delle scelte palla al piede si potrà migliorare eccome. Nel calcio di Tudor basta, e comunque è funzionale. Più di Kolo Muani, che invece per i suoi movimenti e la capacità di svariare era diventato il preferito di Thiago Motta. Del resto il calcio non è e non sarà mai una scienza esatta.
Vlahovic più di Kolo Muani: Tudor studia la Juve anti Roma
Con la formula preferita da Igor, dunque, meglio avere Vlahovic come terminale perché dà più punti di riferimento certi rispetto al francese, abile a muoversi in maniera più eclettica. Detto male, Tudor vuole portare la squadra all’attacco in modo da servire il centravanti che deve essere colui che, soprattutto, finalizza. Le qualità del francese, dunque, si sposano meno bene con questo credo, per cui potrà trovare spazio magari insieme al serbo, in determinati momenti della partita. Alla Continassa ci si allena per la sfida delicatissima e importantissima di domenica sera con la Roma allo stadio Olimpico e tutto fa pensare che toccherà ancora a Dusan Vlahovic sbucare dal tunnel per giocare dal primo minuto, dunque altro ballottaggio vinto dopo quello di una settimana fa con il Genoa. Vlahovic ha convinto l’allenatore deciso a proseguire con un attaccante non eccelso dal punto di vista tecnico ma pesante da marcare.