Vieri: "Tudor, Juve costretta. Vlahovic o Kolo Muani? Ecco chi deve giocare"

L'ex bomber sui temi più caldi del calcio: la corsa scudetto, la stagione dei bianconeri, la volata Champions...

Buongiorno Christian Vieri. Cosa fa di bello dalle parti della Tour Eiffel, dunque a Parigi, la città dell’amore? «Stiamo giocando una tappa di questo bellissimo torneo internazionale di padel con le Legends: in ogni frazione si prendono punti per qualificarsi per la finale di Miami dove, ovviamente, tutti quanti vogliamo cercare di andare». 

Ormai è padelmania. Qual è il segreto per cui buona parte di voi ex calciatori professionisti vi siete appassionati a questa disciplina? 
«Mi piace tutto di questo sport: richiede forza, resistenza, tattica e tecnica. Occorre essere abili un po’ in tante declinazioni. Noi ex giocatori ci troviamo a nostro agio anche perché le sfide due contro due sono esaltanti e stiamo diventando sempre più competitivi. Bei duelli, ci serve anche per tenerci in forma perché si fa parecchia fatica, ci si sforza». 

Chi è il più forte? 
«Ceccarelli» 

Il suo compagno è l’ex romanista Vincent Candela: chi è più bravo tra i due? 
«Lui».

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Lo Scudetto e la volata Champions

Veniamo al campionato di Serie A. Più equilibrato che mai. Alla fine lo scudetto chi se lo cucirà sulla maglia: l’Inter o il Napoli? «L’Inter ha un piccolo vantaggio in classifica oltre a vantare la rosa migliore, con due giocatori per ogni ruolo. Un particolare non indifferente. Il Napoli però ha Conte, che è devastante. Ha preso una squadra che l’anno scorso ha fatto malissimo e in tre mesi di lavoro l’ha riportata nella parte più alta della classifica, addirittura a lottare per conquistare il tricolore. Si vede che ci sta tanto con i giocatori. Lo scudetto non è stato ancora assegnato, il calcio lo ha fatto vedere anche negli ultimi anni, può cambiare il verdetto sino all’ultimo».

In effetti l’Inter non è in corsa per un solo traguardo come il Napoli…

«Infatti, i nerazzurri sono in ballo ancora sia in Champions League sia in Coppa Italia oltre che in campionato. Il Napoli non deve mollare ed essere pronto ad azzannare se capita l’occasione. Devo dire che hanno perso una grandissima occasione a Venezia con quel pareggio: se vuoi davvero vincere e finire primo, queste opportunità non puoi sprecarle. Ma lo ripeto, ci sono ancora otto partite con un sacco di punti in palio». 

Appassiona anche la volata Champions League con sei squadre in lotta: Atalanta, Bologna, Juventus, Lazio, Roma e Fiorentina. Quale sarà la coppia che finirà nella Top Europa? 
«Per me l’Atalanta non avrà problemi e finirà al terzo posto. Ora che i bergamaschi non hanno più partite di Coppa, ci sarà Gasperini che li spaccherà in due nel corso della settimana con super allenamenti. Per il quarto posto invece sarà una corsa aperta dove non immagino una favorita in particolare. Vediamo cosa succede».

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"Tudor, la Juve doveva farlo per forza"

Secondo lei ha fatto bene la Juventus a cambiare allenatore, esonerando Thiago Motta per affidare la guida tecnica a Igor Tudor? «Non lo so se ha fatto bene, a me per filosofia, in generale, non piace mai cambiare in corsa. Ma se hanno preso questa decisione significa che non avevano alternative e lo dovevano fare per forza. La Juventus, peraltro, non è un club che fa questo tipo di interventi, vuol dire che le cose non andavano veramente per il verso giusto». 

E invece di Igor Tudor che cosa pensa? 
«È uno juventino, quindi avrà la spinta di chi torna a casa propria. Un allenatore con grande carattere, sono certo che allenerà tantissimo i giocatori. Intanto la prima partita l’ha vinta, giocando così così. Adesso dipenderà tutto da lui e dalla squadra».

Domani ci saranno di fronte Roma e Juventus con il big match dell’Olimpico. Che partita si aspetta e come finirà? 
«Come finirà non lo so, non sono mica Harry Potter! Io chiedo soltanto di farmi vedere tanti gol. Altrimenti mi annoio e guardo altri campionati. La gente vuole vedere spettacolo, vuole, vedere gol! Questa è la verità». 

E della Roma cosa pensa? 
«Fatemi la cortesia di scrivere bene questo concetto. Non capisco perché i Friedkin non facciano almeno tre anni di contratto a Claudio Ranieri. Da quando il mister ha preso in mano la squadra giallorossa ha fatto qualcosa di incredibile, fantastico. Al posto dei proprietari direi “Claudio, facci il favore di firmare questo contratto di tre anni, tanto non hai altro da fare!”». 

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"Vlahovic con Kolo Muani? Perché no"

Tudor ha rilanciato Vlahovic. Cosa pensa del bomber serbo e perché sta puntando su di lui e non su Kolo Muani come faceva Thiago Motta? 
«Bisogna puntare su tutti. Oggi come oggi nella Juventus deve giocare chi è più in forma, le gerarchie possono variare di settimana in settimana, non possono essere assolute. Chi sta meglio, dentro! È il momento della verità. E magari anche tutti e due i centravanti insieme. Perchè no? Bisogna andare a fare gol, se non fai gol non si vincono le partite e quindi non prendi i punti che ti servono». 

Secondo lei Tudor resterà alla Juventus anche il prossimo anno? 
«Io non lo so ma c’è una persona che lo sa. Basta chiamarlo per avere la risposta...». 

E chi è? 
«John Elkann. Chiamate John e lui vi darà la risposta!»

Questa stagione sarà un’annata con i supplementari per Inter e Juventus per via del Mondiale per club che si disputerà a cavallo di giugno e luglio negli Usa. Cosa pensa della manifestazione? Andrà a vederla?

«Non so se riuscirò ad andare a vederla dal vivo negli Stati Uniti. Ma si tratta di una grandissima manifestazione, del resto Infantino è il numero uno per distacco, il miglior presidente che la Fifa abbia mai avuto nella sua storia. È di un’altra categoria. Non c’è match. Sarà un bel torneo con un trofeo spettacolare e con grandissimi bonus per le partecipanti e per chi riuscirà ad andare avanti. Ovviamente tutti andranno galvanizzati per vincerlo».

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Lippi, la Nazionale e Kean

I giocatori si lamentano per le partite che aumentano. Quanto hanno ragione?

«Per me hanno ragione al 100%. Però il calcio va in questa direzione. Per cui i calciatori devono fare due partite sì e una no, due partite sì e una no. I giocatori della rosa devono giocare tutti e non sempre o quasi i soliti noti».

Qual è stato nella sua carriera l’allenatore tra tutti quelli che ha avuto che le ha insegnato di più? 
«Marcello Lippi. Mi ha insegnato la voglia di vincere, di attaccare, di aggredire e non mollare mai. Nessuno come lui». 

Secondo lei l’Italia rischia di non partecipare per la terza volta di fila al Mondiale? 
«No, non ditemelo nemmeno che mi viene il mal di testa». 

Per fortuna si può tornare a sperare in un centravanti azzurro che segna: Kean. Cosa pensa di lui? 
«L’ho detto mesi fa, è uno degli attaccanti più forti d’Europa. Ora che gioca titolare se ne possono accorgere tutti». 

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Buongiorno Christian Vieri. Cosa fa di bello dalle parti della Tour Eiffel, dunque a Parigi, la città dell’amore? «Stiamo giocando una tappa di questo bellissimo torneo internazionale di padel con le Legends: in ogni frazione si prendono punti per qualificarsi per la finale di Miami dove, ovviamente, tutti quanti vogliamo cercare di andare». 

Ormai è padelmania. Qual è il segreto per cui buona parte di voi ex calciatori professionisti vi siete appassionati a questa disciplina? 
«Mi piace tutto di questo sport: richiede forza, resistenza, tattica e tecnica. Occorre essere abili un po’ in tante declinazioni. Noi ex giocatori ci troviamo a nostro agio anche perché le sfide due contro due sono esaltanti e stiamo diventando sempre più competitivi. Bei duelli, ci serve anche per tenerci in forma perché si fa parecchia fatica, ci si sforza». 

Chi è il più forte? 
«Ceccarelli» 

Il suo compagno è l’ex romanista Vincent Candela: chi è più bravo tra i due? 
«Lui».

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