Le parole, e poi i fatti. Come fosse una naturale conseguenza, quando di «naturale» c’è comunque ben poco. Vasilije Adzic si è conquistato ancora una volta un posto nel cuore e tra le speranze degli juventini: il talentino montenegrino è stato il migliore in campo della Juventus Next Gen nella sfida al Crotone, decidendo la partita con una doppietta - lo scavetto sul rigore ruba l’occhio - e in generale con delle giocate che sono parse oggettivamente differenti, il frutto di un intelletto calcistico che non si può paragonare a chi ne fa comunque un mestiere, ma molto più lineare.
"Giocate diverse da calciatori normali"
No, il classe 2006 è stato qualcosa di unico, per visione e classe, per la concretezza delle sterzate prodotte. Per bellezza, sì. E perché, se parliamo di qualità pura, forse uno così nell’intero campionato di C va cercato molto bene. «Vasilije ha delle doti sopra la media, ha delle giocate diverse dai calciatori normali, è sicuramente un talento», ha raccontato mister Brambilla dopo il poker di ieri. Il tecnico l’ha raccolto dopo una serie di infortuni muscolari e un periodo in cui il terreno verde è stato un obiettivo costantemente fallito, complice la necessità stringente della prima squadra di affidarsi a certezze rodate e non a ragazzi da svezzare. Thiago ha sempre detto di vederlo avanti, per quella che è la sua età. Però le occasioni hanno latitato. E la Next è diventata un trampolino per riprovare a saltare in alto. Il risultato: 3 gol nelle ultime 3 partite disputate, 5 su 5 se consideriamo pure la parentesi in nazionale. Da quando è fisso, in Serie C, le ha disputate quasi tutte dal primo minuto, eccetto la vittoria esterna sul Sorrento, dove comunque ha inciso con una rete.