"È stato un bel pareggio, ma la partita non mi ha entusiasmato. Nel calcio di oggi tutti giocano in maniera uguale, con mantenimento della palla senza verticalizzazioni. Il momento più bello della partita è stato l'inizio del secondo tempo con l'inserimento di Shomurodov, con la seconda punta la Roma ha verticalizzato di più. Nel primo tempo la Juve ha tolto alla Roma la possibilità di gestire la palla, alla squadra di Ranieri mancava qualcuno in mezzo che riuscisse a collegare difesa con attacco. E poi quando giochi con la difesa a tre e ti occupi solo di Vlahovic, in tutte le altre zone del campo la Juve aveva la superiorità numerica e nel primo tempo l'ha sfruttata in modo molto intelligente. Alla fine, però, pareggio giusto. La Juve è stata molto concentrata, si vede che il cambio di allenatore ha aumentato la soglia di concentrazione e applicazione". Così Zibì Boniek, ex attaccante di Juve e Roma e ora vicepresidente Uefa, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, sul pareggio di ieri nel posticipo dell’Olimpico.

Boniek sull'impatto di Tudor alla Juve
Prematuro, forse, dire che con Tudor la Juve è cambiata in meglio: "Dirlo dopo due partite sarebbe una banalità e anche ingiusto nei confronti del precedente allenatore. Ieri comunque la Juve l'ho vista bene. Yildiz ha numeri per dare molto alla Juve, è un futuro crack. Come tocca la palla, somiglia a Platini. Dovrebbe giocare più nel vivo del gioco, al centro, invece lo fanno giocare esterno. La Juve ha qualità, fisicità, forse gli manca qualche giocatore fuoriclasse. Tre-quattro anni fa Vlahovic mi sembrava uno dei potenziali migliori attaccanti al mondo, ma ha troppi alti e bassi. Ieri però non gli è arrivata una palla buona".