Polemica Conceicao, il retroscena dello sfogo: la Juve resta in sospeso

Il post criptico del portoghese dopo la panchina contro la Roma: “Un giorno capiranno”

TORINO - Chissà quanto e in che modo le situazioni contrattuali influiscono sulle sensibilità tecniche. Difficile da decrittare, soprattutto in riferimento a un uomo tutto d’un pezzo come Igor Tudor che certamente non si fa condizionare da simili variabili. Ma è un fatto incontestabile che anche queste dinamiche di precarietà rischino di condizionare (al di là delle incontinenze da social, non un dettaglio, che meriterebbero un discorso più approfondito) più la serenità dei protagonisti che le scelte. Cosicché capita che qualcuno non resista alla frustrazione e si sfoghi, appunto, grazie alla tastiera del telefonino, come Francisco Conceiçao dopo la gara contro la Roma che ha visto per intero dalla panchina: “un giorno capiranno”.

 

La situazione Conceiçao

Un post adeguatamente criptico (per mancanza di coraggio o per approssimazione linguistica chissà) che ha comunque suscitato una rida di interpretazioni. Così, senza cadere nel complottismo ma cercando di ricostruire retroscena credibili si parte appunto dalla frustrazione innescata dal suo mancato utilizzo durante la gara contro la Roma, una scelta in qualche modo anticipata da Tudor in riferimento alle caratteristiche dai giocatori e rafforzata da un cambio di modulo che punta di meno sullo sviluppo del gioco sulle fasce. Ovviamente la precarietà aumenta (e alimenta) il disagio perché la situazione contrattuale di “Chico” è tutt’altro che definita.

 

 

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Conceiçao-Porto-Juve, le cifre

Non bisogna infatti trascurare il fatto che i due aspetti - quello della frustrazione e delle dinamiche contrattuali - cui si accennava in apertura sono collegati perché la situazione dei prestiti e dei riscatti della Juventus, a oggi, è un tema caldissimo. A cominciare proprio da Francisco Conceiçao arrivato in prestito oneroso dal Porto per una cifra di 7 milioni di euro, senza obbligo di riscatto ma con una clausola da 30 milioni che fino a poco tempo fa la Juventus era disposta e convinta a corrispondere. Situazione ora in sospeso e anche qualcosa di più: da qui il il nervosismo del “portoghese tascabile” anche perché il Porto non pare più disposto a trattenere Djalo: ricordate? Uno dei colpi di rafforzamento della rosa nel gennaio dell’anno scorso.

Conceiçao e il post, restano dubbi

Non a caso c’è una corrente di pensiero portoghese che sostiene come quel messaggio sia rivolto ai nuovi dirigenti del Porto, sicuramente non troppo morbidi sulla trattativa che dovrebbe portare al suo riscatto e alla conseguente permanenza in bianconero, sensazione alimentata dal dettaglio del post ripreso e rilanciato dal fratello. Un post, infine, sul quale pesa la valutazione di opportunità anche se la scelta dell’immagine è indubbiamente accattivante per la ricerca di approvazione tifosa: la sua esultanza dopo il gol all’Inter. Ma resta, appunto, il dubbio circa l’opportunità che un professionista a certi livelli esterni messaggi interpretabili e che un club glielo permetta. Ma questa è un’altra storia. 

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TORINO - Chissà quanto e in che modo le situazioni contrattuali influiscono sulle sensibilità tecniche. Difficile da decrittare, soprattutto in riferimento a un uomo tutto d’un pezzo come Igor Tudor che certamente non si fa condizionare da simili variabili. Ma è un fatto incontestabile che anche queste dinamiche di precarietà rischino di condizionare (al di là delle incontinenze da social, non un dettaglio, che meriterebbero un discorso più approfondito) più la serenità dei protagonisti che le scelte. Cosicché capita che qualcuno non resista alla frustrazione e si sfoghi, appunto, grazie alla tastiera del telefonino, come Francisco Conceiçao dopo la gara contro la Roma che ha visto per intero dalla panchina: “un giorno capiranno”.

 

La situazione Conceiçao

Un post adeguatamente criptico (per mancanza di coraggio o per approssimazione linguistica chissà) che ha comunque suscitato una rida di interpretazioni. Così, senza cadere nel complottismo ma cercando di ricostruire retroscena credibili si parte appunto dalla frustrazione innescata dal suo mancato utilizzo durante la gara contro la Roma, una scelta in qualche modo anticipata da Tudor in riferimento alle caratteristiche dai giocatori e rafforzata da un cambio di modulo che punta di meno sullo sviluppo del gioco sulle fasce. Ovviamente la precarietà aumenta (e alimenta) il disagio perché la situazione contrattuale di “Chico” è tutt’altro che definita.

 

 

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