Osimhen-Juve, spunta il guaio: Giuntoli vira con decisione su Lookman

Ademola piace al dirigente bianconero che ne discute da tempo con l’Atalanta: la richiesta è altissima

TORINO - Si ingarbuglia il filo con cui Cristiano Giuntoli tiene legata la Juventus al futuro di Victor Osimhen, attaccante che da tempo il dt bianconero ha individuato come rinforzo top per il prossimo anno. Ecco, al di là della questione (affatto secondaria come vedremo) relativa al suo acquisto, c’è quella preponderante che riguarda l’ammontare dell’ingaggio del giocatore nigeriano: 10 milioni netti di euro, una cifra che la Juventus non ha più intenzione di corrispondere a un proprio tesserato tanto è vero che il rinnovo di Vlahovic, che ne piglia addirittura 12, resta e soprattutto resterà lettera morta. La speranza, dunque, era legata ai benefici del Decreto crescita che permette di versare solo il 50 per cento della contribuzione e di cui Osimhen avrebbe potuto ancora beneficiare al rientro dal prestito al Galatasaray. Il condizionale, però, è più che mai d’obbligo perché nell’ultima scrittura del Decreto, nel giugno dello scorso anno, c’è un passaggio che prevede la decadenza nel caso in cui il beneficiario abbia cambiato datore di lavoro.

 

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Lookman resta nei pensieri di Giuntoli

Una dinamica che probabilmente si potrebbe scardinare con un ricorso che affronti il tema del vulnus sulla retroattività dei diritti acquisiti, ma nel quale la Juventus ben difficilmente vorrà imbarcarsi, Sena dimenticare, poi, la tutt’altro che secondaria questione della trattativa con il Napoli (verso il quale, peraltro, vi sono altri sentieri di mercato da esplorare che per ora restano “in sonno”) che non ha intenzione di cedere il suo attaccante in Italia e tantomeno alla Juventus per la riedizione di un’altra vicenda Higuain. In questo caso, tra l’altro, non vi è nessuna clausola che semplifichi la situazione perché quella di 70 milioni vale solo per l’estero e il ds del club azzurro, Giovanni Manna, sta discutendo con il Manchester United per una cessione che prenda in considerazione anche l’arrivo di Rasmus Hojilund al Napoli. Tutto questo fa sì che la Juventus si sia rivolta con sempre maggiore concretezza verso Bergamo dove gioca quell’Ademola Lookman che da tempo è nei pensieri di Giuntoli e di cui aveva discusso già a gennaio, dopo la gara contro l’Atalanta, nel corso di una cena bergamasca con il ds Tony D’Amico.

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Juve vigile su David

Anche qui, però, bisogna fare i conti con la richiesta dei bergamaschi che parte da 60 milioni (plusvalenza eccellente, visto che l’aveva pagato 12 milioni dal Leicester: affare in puro stile Atalanta) e con una concorrenza tutt’altro che banale che parte dallo stesso Napoli e arriva fino in Premier League. Non è detto, peraltro, che con la conquista della Champions il club bergamasco decida di tenere ancora l’anglo-nigeriano. Insomma: l’interesse è reale, concreto e datato ma la realizzazione tutt’altro che semplice anche se, va segnalato, in questa fase i rapporti tra i due club sono tornati sereni dopo la turbolenta, ma assi remunerativa per i bergamaschi, chiusura dell’affare Koopmeiners. Attenzione, però, perché ovviamente un solo arrivo non basterebbe nel caso in cui fosse ceduto Vlahovic (che, lo ricordiamo, nel prossimo giugno potrebbe liberarsi a paramento zero: eventualità che alla Juve vogliono scongiurare) e non venisse riconfermato Kolo Muani, ora in prestito e soprattutto in caduta nelle gerarchie di Tudor rispetto a quelle di Motta. L’attenzione resta sempre su Jonathan David del Lilla che si libererà a parametro zero e, anche per questo, è seguito da mezza Europa. Piace molto anche Benjamin Sesko, ma il Lipsia lo cede solo a fronte del pagamento di una clausola di 70 milioni. Tanti.

 

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TORINO - Si ingarbuglia il filo con cui Cristiano Giuntoli tiene legata la Juventus al futuro di Victor Osimhen, attaccante che da tempo il dt bianconero ha individuato come rinforzo top per il prossimo anno. Ecco, al di là della questione (affatto secondaria come vedremo) relativa al suo acquisto, c’è quella preponderante che riguarda l’ammontare dell’ingaggio del giocatore nigeriano: 10 milioni netti di euro, una cifra che la Juventus non ha più intenzione di corrispondere a un proprio tesserato tanto è vero che il rinnovo di Vlahovic, che ne piglia addirittura 12, resta e soprattutto resterà lettera morta. La speranza, dunque, era legata ai benefici del Decreto crescita che permette di versare solo il 50 per cento della contribuzione e di cui Osimhen avrebbe potuto ancora beneficiare al rientro dal prestito al Galatasaray. Il condizionale, però, è più che mai d’obbligo perché nell’ultima scrittura del Decreto, nel giugno dello scorso anno, c’è un passaggio che prevede la decadenza nel caso in cui il beneficiario abbia cambiato datore di lavoro.

 

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