TORINO - Nessun sensazionalismo figlio di quella gretta logica risultatista che troppo spesso orienta - o meglio manda fuori strada - le analisi di tifosi e addetti ai lavori. Nessuna frenesia o approssimazione nel giudicare l’operato di un tecnico arrivato neanche due settimane fa, ma semplici fatti: con Tudor in panchina la Juve pare essere tornata alla vita. Sia chiaro, il croato non ha risolto ogni problema - per guarire il gruppo squadra da ogni malanno occorrerebbe un’intera estate di preparazione all’insegna del sudore e dei chilometri - ma ha dato una scarica ad alto voltaggio, nella speranza di salvare il salvabile. Non c’è tempo per la bellezza: la qualificazione in Champions è ormai l’unica scialuppa disponibile per scongiurare un altro anno zero. Tudor lo sa meglio di chiunque altro, ed è per questo che ha impostato il lavoro in cinque semplici mosse.
