TORINO - Chissà quanto e in che modo le situazioni contrattuali influiscono sulle sensibilità tecniche. Difficile da decrittare, soprattutto in riferimento a un uomo tutto d’un pezzo come Igor Tudor che certamente non si fa condizionare da simili variabili. Ma è un fatto incontestabile che anche queste situazioni di precarietà rischino di condizionare (al di là delle incontinenze da social, non un dettaglio, che meriterebbero un discorso a parte) più la serenità dei protagonisti che le scelte. Senza trascurare il fatto che poi i due aspetti sono collegati perché la situazione dei prestiti e dei riscatti della Juventus, a oggi, è un tema caldissimo.

Juve, giudizio sospeso per Conceiçao e Kolo Muani
A cominciare da Francisco Conceiçao arrivato in prestito oneroso dal Porto per una cifra di 7 milioni di euro, senza obbligo di riscatto ma con una clausola da 30 milioni che fino a poco tempo fa la Juventus era disposta e convinta a corrispondere. Situazione ora in sospeso e anche qualcosa di più, anche perché il Porto non pare più disposto a trattenere Djalo: ricordate? Uno dei colpi di rafforzamento della rosa nel gennaio dell’anno scorso. L’altro elemento in sospeso è Randal Kolo Muani, rinforzo di gennaio arrivato con la formula del prestito oneroso (5,6 milioni a cui ne vanno aggiunti 2,6 di commissioni) senza alcun obbligo di riscatto. L’idea della Juve, con Thiago Motta regnante che si era speso molto anche personalmente per il suo arrivo, era quello di farlo rimanere ripetendo il prestito o con un acquisto intorno ai 50 milioni nel caso in cui fosse stato ceduto Vlahovic e, ovviamente, raggiunta la qualificazione Champions. Che, lo ricordiamo, è il presupposto per affrontare ogni tipo di discorso.