Tudor, patto con Giuntoli: il futuro non dipende solo dalla Champions

Il dirigente è sempre più vicino a Igor, che sa di poter strappare la conferma nonostante i tanti nomi che circolano

TORINO - Tre punti contro il Genoa grazie al golasso di Yildiz che fece esplodere lo Stadium. Un punto a Roma contro i giallorossi grazie al supergol di Locatelli poi pareggiato da Shomurodov, complice la distrazione semicollettiva su corner. Igor Tudor avanza con il suo passo marziale verso il 4° posto, al momento a un gradino dalla posizione di una Juventus ereditata in caduta con le sconfitte pesanti più nei modi che nel risultato con Atalanta e Fiorentina.

Tudor e la fiducia di Giuntoli

Focalizzato più che mai nella sua missione, ottenere il pass per la prossima Champions League, il croato sente la fiducia di Cristiano Giuntoli che lo assiste quotidianamente, cercando di fargli sentire una vicinanza che va oltre alla presenza fisica. Del resto il contratto che li ha uniti si basa sul presente con vista sul futuro. Uno sguardo “libero”, però, senza condizionamenti. Da uomo vero, qual è lo spirito di Igor. Che in più di una occasione, in carriera, quando non si è trovato più bene con la dirigenza ha preferito stracciare il pezzo di carta che garantiva panchina e centinaia di migliaia di euro per cercare stimoli nuovi. L’accordo sottoscritto con il club torinese prevede che in caso di qualificazione Champions il rapporto automaticamente si prolunghi anche per la stagione successiva anche se esiste una clausola che consentirebbe alla società di uscire dalla suddetta condizione. Dunque la qualificazione garantirebbe al 100%, al tecnico, soltanto il bonus da 500mila euro che di fatto gli permetterebbe di raddoppiare l’ingaggio per questi quattro mesi. Poi, si andrebbe avanti soltanto se la volontà sarà reciproca.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Juve, l'obiettivo e la strategia per il futuro

Tudor lo ha detto il giorno della sua presentazione, «io amo le sfide e non cerco gli alibi». E la sua sfida non ha come obiettivo solo portare la Juve nella Coppa più importante ma anche guadagnarsi la conferma. Come? Portando a casa risultati con la necessaria continuità, sposando scelte logiche nella gestione dei calciatori in allenamento e in partita, valorizzando se possibile anche quegli elementi che per differenti ragioni possono rappresentare un valore sul prossimo mercato. Insomma, un allenatore aziendalista nel senso più nobile del termine, dunque funzionale a quella che è la filosofia di base di questa nuova Juventus, in cui competitività deve andare a braccetto con sostenibilità. Igor dunque procede dritto per la sua strada, facendo orecchie da mercante agli spifferi che arrivano sino alla Continassa riportando i nomi dei potenziali concorrenti per la panchina 2025/26: da quello di Conte, a quello di Pioli, per passare a Gasperini e Mancini. In questo suo primo approccio Tudor ha convinto su tutta la linea: che parte dai risultati ottenuti per arrivare alla personalità che ha saputo ridare a un gruppo che sotto il profilo dell’autostima era finito in cantina. I giocatori ora con lui respirano un clima nuovo, in cui la leggerezza ha ritrovato il suo giusto spazio. E a proposito di spazio, Bremer sta opzionando quello del Mondiale per club: ieri ha postato un video in cui comincia a correre spingendo alla Continassa.

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TORINO - Tre punti contro il Genoa grazie al golasso di Yildiz che fece esplodere lo Stadium. Un punto a Roma contro i giallorossi grazie al supergol di Locatelli poi pareggiato da Shomurodov, complice la distrazione semicollettiva su corner. Igor Tudor avanza con il suo passo marziale verso il 4° posto, al momento a un gradino dalla posizione di una Juventus ereditata in caduta con le sconfitte pesanti più nei modi che nel risultato con Atalanta e Fiorentina.

Tudor e la fiducia di Giuntoli

Focalizzato più che mai nella sua missione, ottenere il pass per la prossima Champions League, il croato sente la fiducia di Cristiano Giuntoli che lo assiste quotidianamente, cercando di fargli sentire una vicinanza che va oltre alla presenza fisica. Del resto il contratto che li ha uniti si basa sul presente con vista sul futuro. Uno sguardo “libero”, però, senza condizionamenti. Da uomo vero, qual è lo spirito di Igor. Che in più di una occasione, in carriera, quando non si è trovato più bene con la dirigenza ha preferito stracciare il pezzo di carta che garantiva panchina e centinaia di migliaia di euro per cercare stimoli nuovi. L’accordo sottoscritto con il club torinese prevede che in caso di qualificazione Champions il rapporto automaticamente si prolunghi anche per la stagione successiva anche se esiste una clausola che consentirebbe alla società di uscire dalla suddetta condizione. Dunque la qualificazione garantirebbe al 100%, al tecnico, soltanto il bonus da 500mila euro che di fatto gli permetterebbe di raddoppiare l’ingaggio per questi quattro mesi. Poi, si andrebbe avanti soltanto se la volontà sarà reciproca.

 

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