TORINO - Dai primi chilometri percorsi con il Cesena, alle folate in campo aperto con Sunderland, Bologna e Napoli, prima che diventasse per tutti “Giaccherinho”, dopo lo straordinario Europeo giocato in Francia con la maglia azzurra. In mezzo l’esperienza alla Juve, quella del primo scudetto dell’era Conte. Un trionfo storico che pone le radici in quel pomeriggio di settembre 2011 contro il Parma: l’esordio per i bianconeri nel neonato Juventus Stadium: “Una giornata che non dimenticherò mai - racconta Emanuele Giaccherini -. Ero appena arrivato dal Cesena e non avevo fatto la preparazione estiva con Conte. Eppure lui decise di schierarmi subito titolare davanti ai nostri tifosi. Mi tremavano le gambe… Infatti, al netto del 4-1 non posso dire che sia stata la mia miglior partita in bianconero. L’ho un po’ accusata. Ma avere il pubblico così vicino al campo e poterne percepire calore era davvero speciale. Lo metto di diritto nella top 4 degli stadi più belli in cui ho giocato insieme ad Anfield, Celtic Park e a quello del Besiktas”.