TORINO - Gli sono bastati 12 minuti e 34 secondi per convincere anche i più scettici sostenitori bianconeri, che la sua avventura a Torino sarebbe stata straordinaria. Era il 6 febbraio del 2022, quando Dusan Vlahovic - all’esordio in campionato con la Juventus dopo gli ultimi sei mesi alla Viola - raccoglieva quell’imbucata in profondità di Dybala per poi punire il Verona con un tocco sotto tanto ambizioso quanto delicato. Il miglior modo possibile per presentarsi a un pubblico ancora affranto e spaesato dall’addio a sorpresa di quel marziano portoghese, all’anagrafe: Cristiano Ronaldo. Il preludio di un eccellente finale di stagione, con il serbo che mise a referto 7 reti nelle successive 15 partite, elevandosi al cospetto dei più prolifici bomber d’Europa, tra cui Haaland per stessa ammissione del serbo in un’intervista rilasciata a Dazn: "Siamo simili. Lui forse è un po’ più veloce, ma per il resto ce la giochiamo".
