Juve, sei in Champions se ci resti: i calcoli a sei giornate dalla fine

I bianconeri, dopo la vittoria dell'Atalanta sul Bologna, si ritrovano in quarta posizione: seguono a due e tre punti di distanza la squadra di Italiano e la Lazio. I possibili scenari calendario alla mano

TORINO - Padrona del proprio destino. Sono bastati tre turni di campionato per rivoluzionare la classifica nella volata Champions con la Juventus che è salita dalla quinta alla quarta posizione (e per una notte ha anche abbracciato il terzo gradino del podio) con l’intenzione di restarci. Se prima ai bianconeri non bastava fare bene perché l’esito della volata dipendeva anche dai risultati delle dirette avversarie, adesso deve soltanto mantenere il quarto posto che gli garantisce la partecipazione alla prossima Champions. Igor Tudor ha preso la squadra a 52 punti, quinta con una lunghezza di svantaggio sul Bologna e una di vantaggio sulla Lazio: di per sé non era una situazione drammatica, perché ancora in corsa per centrare l’obiettivo, ma arrivava da due ko consecutivi con Atalanta e Fiorentina che di fatto avevano svuotato i giocatori, incapaci di reagire. I sette punti (vittorie con Genoa e Lecce, pari all’Olimpico contro la Roma) dell’era Tudor l’hanno proiettata a quota 59 permettendole di scavalcare il Bologna in classifica: la squadra di Italiano è stata fermata ieri in casa dell’Atalanta, tornata a vincere dopo tre sconfitte.

Bologna, ko contro l'Atalanta e calendario peggiore

Una battuta d’arresto fatale per gli emiliani che, come abbiamo sempre sottolineato, è la squadra con il calendario peggiore: a Pasqua ospita la capolista Inter, poi dovrà ancora vedersela con la Juventus, sempre in casa, e con Milan e Fiorentina in trasferta. Certo se Atalanta e Bologna avessero pareggiato la Juventus si sarebbe trovata a pari merito con i bergamaschi (ma comunque sotto in classifica per via degli scontri diretti - un pari e una sconfitta - in negativo) e con un punto di vantaggio sui rossoblù. Invece adesso la formazione di Gasperini è tornata terza, staccata di due lunghezze, a quota 61 punti, esattamente come lo stesso distacco tra i bianconeri e i bolognesi (59 a 57).

 

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Pari tra Lazio e Roma: la Juve sorride

Il derby della capitale, nella serata di ieri, è invece finito in parità: le squadre di Baroni e Ranieri si sono divise la posta e non poteva esserci risultato migliore per la Juventus, che allunga di due punti su entrambi, tenendoli così a bada. Adesso la Juventus ha altre due giornate consecutive in cui provare a scavare un solco sulle inseguitrici: a Parma e in casa contro il Monza, quasi retrocesso, Locatelli e compagni contano di fare bottino pieno per tagliare il traguardo dei 65 punti in classifica. A quel punto, a quattro giornate dalla fine, ne servirebbero altri cinque per raggiungere quota 70, che dovrebbe consentire l’accesso alla prossima Champions. Quattro turni che racchiudono le maggiori insidie con la doppia trasferta a Bologna e all’Olimpico contro la Lazio. Per questo motivo la Juventus deve non soltanto consolidare ma cercare di aumentare il distacco da emiliani e biancocelesti in modo da non poter essere raggiunta anche in caso di sconfitta. Pure le altre squadre però devono affrontare gli scontri diretti - per esempio la Lazio va a San Siro contro l’Inter alla penultima giornata - che possono togliere punti alla concorrenza, ma la Juventus deve correre su se stessa e sapersi gestire, padrona del proprio destino.

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TORINO - Padrona del proprio destino. Sono bastati tre turni di campionato per rivoluzionare la classifica nella volata Champions con la Juventus che è salita dalla quinta alla quarta posizione (e per una notte ha anche abbracciato il terzo gradino del podio) con l’intenzione di restarci. Se prima ai bianconeri non bastava fare bene perché l’esito della volata dipendeva anche dai risultati delle dirette avversarie, adesso deve soltanto mantenere il quarto posto che gli garantisce la partecipazione alla prossima Champions. Igor Tudor ha preso la squadra a 52 punti, quinta con una lunghezza di svantaggio sul Bologna e una di vantaggio sulla Lazio: di per sé non era una situazione drammatica, perché ancora in corsa per centrare l’obiettivo, ma arrivava da due ko consecutivi con Atalanta e Fiorentina che di fatto avevano svuotato i giocatori, incapaci di reagire. I sette punti (vittorie con Genoa e Lecce, pari all’Olimpico contro la Roma) dell’era Tudor l’hanno proiettata a quota 59 permettendole di scavalcare il Bologna in classifica: la squadra di Italiano è stata fermata ieri in casa dell’Atalanta, tornata a vincere dopo tre sconfitte.

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Una battuta d’arresto fatale per gli emiliani che, come abbiamo sempre sottolineato, è la squadra con il calendario peggiore: a Pasqua ospita la capolista Inter, poi dovrà ancora vedersela con la Juventus, sempre in casa, e con Milan e Fiorentina in trasferta. Certo se Atalanta e Bologna avessero pareggiato la Juventus si sarebbe trovata a pari merito con i bergamaschi (ma comunque sotto in classifica per via degli scontri diretti - un pari e una sconfitta - in negativo) e con un punto di vantaggio sui rossoblù. Invece adesso la formazione di Gasperini è tornata terza, staccata di due lunghezze, a quota 61 punti, esattamente come lo stesso distacco tra i bianconeri e i bolognesi (59 a 57).

 

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