Parma-Juve, gioventù ribelle in campo e in panchina: perché è una sfida unica

Il dato in netta controtendenza rispetto a big di A come Inter e Napoli e la filosofia di Cherubini e Giuntoli: i motivi che rendono speciale la sfida di lunedì 21 aprile al Tardini

Nel Monday Night di Pasquetta si sfideranno al Tardini le due squadre più giovani della Serie A. Il Parma è al comando di questa speciale classifica, avendo impiegato finora in campo 32 calciatori con un’età media di 23 anni e 7 mesi. Con gli emiliani che nel frattempo hanno rinforzato pure la dirigenza col nuovo Ceo: quel Federico Cherubini che di giovani se ne intende. Lo sa bene la Juve che deve al dirigente umbro la nascita e lo sviluppo del progetto legato alla squadra Under 23. Una Next Gen fucina di talenti in questi anni: da Yildiz a Soulè passando per Huijsen e Fagioli, tanto per citare i più celebri. Tutti cresciuti e lanciati con la regia dell’ex uomo-mercato bianconero, oggi figura apicale di quello che è stato ribattezzato lo Young Parma. I ducali sono la terza formazione più giovane d’Europa: nei principali campionati del Vecchio Continente, infatti, solo lo Strasburgo (21 anni e 5 mesi) e il Psg (23 anni e 3 mesi) hanno un’età media più bassa rispetto alla formazione emiliana. Tanta roba.

Gioventù al potere

Al secondo posto in Italia c’è proprio la Juve (24 anni e 3 mesi) che ha sfruttato la semina di Cherubini dando spazio in Prima Squadra in pianta stabile ai vari Yildiz e Savona. Una politica fondata sui giovani ulteriormente sviluppata dall’avvento in società due anni fa di Cristiano Giuntoli, che sul mercato ha ingaggiato tutti elementi Under 26. Un segnale in controtendenza rispetto ad altre big come Inter e Napoli che hanno le rose più stagionate del campionato con rispettivamente 29 e 28,2 anni di età media. Insomma, gioventù al potere lunedì sera. Nei padroni di casa spiccano Leoni (classe 2006) in difesa, Bernabè (classe 2001) nel cuore della mediana e Bonny (classe 2003) al centro dell’attacco. Una spina dorsale che sta già attirando le attenzioni dei grandi club in vista dell’estate.

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Juve, i giovani non bastano

Perché non basta puntare sui giovani, bisogna anche saperli scegliere bene. In Emilia ci stanno riuscendo e forse per questo hanno osato pure in panchina, puntando sul debuttante Cristian Chivu al posto di Pecchia. Una mossa che per ora ha pagato come testimoniano alcuni risultati brillanti tra cui il successo sul Bologna e i pareggi di prestigio contro Inter e Fiorentina. Pure la Vecchia Signora ha scommesso su un allenatore emergente, affidandosi a Igor Tudor per risollevarsi dopo la deludente gestione Motta. E se il buongiorno si vede dal mattino, dalle parti della Continassa hanno di che sorridere dopo i 7 punti nelle prime 3 gare col tecnico di Spalato al timone. Tudor ha rimesso al centro del progetto e soprattutto più vicino alla porta un giovanissimo potenziale top player, come Kenan Yildiz. Col classe 2005 che l’ha ripagato con le reti decisive contro Genoa e Lecce. In un paese come l’Italia poco propenso a credere nei giovani Parma e Juve rappresentano due piacevoli eccezioni.

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Nel Monday Night di Pasquetta si sfideranno al Tardini le due squadre più giovani della Serie A. Il Parma è al comando di questa speciale classifica, avendo impiegato finora in campo 32 calciatori con un’età media di 23 anni e 7 mesi. Con gli emiliani che nel frattempo hanno rinforzato pure la dirigenza col nuovo Ceo: quel Federico Cherubini che di giovani se ne intende. Lo sa bene la Juve che deve al dirigente umbro la nascita e lo sviluppo del progetto legato alla squadra Under 23. Una Next Gen fucina di talenti in questi anni: da Yildiz a Soulè passando per Huijsen e Fagioli, tanto per citare i più celebri. Tutti cresciuti e lanciati con la regia dell’ex uomo-mercato bianconero, oggi figura apicale di quello che è stato ribattezzato lo Young Parma. I ducali sono la terza formazione più giovane d’Europa: nei principali campionati del Vecchio Continente, infatti, solo lo Strasburgo (21 anni e 5 mesi) e il Psg (23 anni e 3 mesi) hanno un’età media più bassa rispetto alla formazione emiliana. Tanta roba.

Gioventù al potere

Al secondo posto in Italia c’è proprio la Juve (24 anni e 3 mesi) che ha sfruttato la semina di Cherubini dando spazio in Prima Squadra in pianta stabile ai vari Yildiz e Savona. Una politica fondata sui giovani ulteriormente sviluppata dall’avvento in società due anni fa di Cristiano Giuntoli, che sul mercato ha ingaggiato tutti elementi Under 26. Un segnale in controtendenza rispetto ad altre big come Inter e Napoli che hanno le rose più stagionate del campionato con rispettivamente 29 e 28,2 anni di età media. Insomma, gioventù al potere lunedì sera. Nei padroni di casa spiccano Leoni (classe 2006) in difesa, Bernabè (classe 2001) nel cuore della mediana e Bonny (classe 2003) al centro dell’attacco. Una spina dorsale che sta già attirando le attenzioni dei grandi club in vista dell’estate.

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