La variabile Koopmeiners e lo sdoppiamento di Nico: Parma-Juve, la formazione

Differenziato anche per McKennie, Mbangula e Perin ma filtra ottimismo: le scelte di Tudor

Parte atletica, in particolare (parecchie) ripetute, poi partitella e... pressing. Ancora pressing. Sempre pressing. Se non dovessero bastare le parole di interviste e conferenze, a raccontare le intenzioni di Igor Tudor ci sono pure i fatti. Cioè il lavoro. Anche ieri, alla Continassa, alla ripresa degli allenamenti nella settimana che porta alla sfida di Pasquetta contro il Parma, il tecnico croato ha insistito sull'intensità fisica, chiedendo a gran voce l'ultimo e forte sforzo al gruppo per dimezzare i metri che separano la Juventus dalla qualificazione alla Champions League. Troppo importante. Per i motivi ormai risaputi. Per il presente, per il futuro. Per l'allenatore, attualmente immerso nelle dinamiche juventine come se dovesse restarci per anni eppure appeso al filo dei risultati, un po' come tutti. A ogni modo, vietato pensarci. Mister Igor è stato chiaro martedì e continua a ribadirlo, giorno dopo giorno: si vive esclusivamente il qui e ora, la prossima partita, e ancor prima l'allenamento.

 

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Juve, le ultime in vista del Parma

Oggi la Juve si ritrova al mattino per riprendere il percorso verso il Tardini, potenzialmente un crocevia fondamentale per raggiungere l’obiettivo europeo, considerato che a pochi chilometri il Bologna sarà impegnato al Dall’Ara contro l’Inter. Soltanto a ridosso del match, Tudor saprà se potrà avere a disposizione parte dell’elenco degli infortunati: considerando anche i lungodegenti Bremer, Cabal e Milik, sommati a Gatti che ne avrà ancora per un paio di settimane, si ottiene quota otto assenti. La sensazione è che questo numero possa ridursi coi giorni e con la pazienza, dato che per Koopmeiners e McKennie si tratta di affaticamenti muscolari, mentre per Mbangula e Perin si procede verso la strada del recupero totale. I quattro, ieri, hanno svolto allenamento differenziato, così come da copione. Nelle prossime ore si valuteranno sensazioni e condizioni, rispettando la tabella di rientro e la volontà di staff e ovviamente allenatore. Che ha già trovato la sua personalissima quadra, oltre che squadra: a Parma si ripartirà dal 3-4-2-1, con la retroguardia obbligata - Veiga tra Kalulu e Kelly - e Vlahovic come terminale offensivo, con Yildiz alle spalle. Centrocampo da costruire invece in base alle necessità: non riuscisse a farcela Koop, Nico potrebbe avanzare vicino alla punta, con Weah a destra ed eventualmente Cambiaso sull’altro lato, pronto a sostituire McKennie in caso di forfait.

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Parte atletica, in particolare (parecchie) ripetute, poi partitella e... pressing. Ancora pressing. Sempre pressing. Se non dovessero bastare le parole di interviste e conferenze, a raccontare le intenzioni di Igor Tudor ci sono pure i fatti. Cioè il lavoro. Anche ieri, alla Continassa, alla ripresa degli allenamenti nella settimana che porta alla sfida di Pasquetta contro il Parma, il tecnico croato ha insistito sull'intensità fisica, chiedendo a gran voce l'ultimo e forte sforzo al gruppo per dimezzare i metri che separano la Juventus dalla qualificazione alla Champions League. Troppo importante. Per i motivi ormai risaputi. Per il presente, per il futuro. Per l'allenatore, attualmente immerso nelle dinamiche juventine come se dovesse restarci per anni eppure appeso al filo dei risultati, un po' come tutti. A ogni modo, vietato pensarci. Mister Igor è stato chiaro martedì e continua a ribadirlo, giorno dopo giorno: si vive esclusivamente il qui e ora, la prossima partita, e ancor prima l'allenamento.

 

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