Yildiz, cosa rischia e quante partite salta: Tudor ridisegna la Juventus

Il tecnico bianconero e i compagni si stringono al numero 10 dopo l’espulsione nella partita contro il Monza: “Sa di aver sbagliato”

TORINO - Il più dispiaciuto e pure il più arrabbiato di tutti è proprio Kenan Yildiz. Le telecamere pizzicano il suo sguardo quando il signor Perenzoni, dopo essere stato richiamato al monitor dal Var, corre verso di lui con passo perentorio, pronto a estrarre il cartellino rosso: espulsione diretta che in fondo il numero 10 bianconero si aspetta, dalla smorfia del turco che accompagna il provvedimento del direttore di gara. Sa di averla combinata grossa, Yildiz: il pensiero immediato va alla squadra, costretta a lottare e soffrire in dieci per avere la meglio sul Monza. Ma la testa va anche alle prossime due partite, due trasferte pesantissime che Yildiz rischia di saltare: non ci sarà di sicuro a Bologna, rischia fortemente di non poter partecipare anche alla trasferta di Roma contro la Lazio. Sa di aver tradito il suo pubblico e infatti, quando esce dal campo, alza la mano sinistra e appoggia quella destra sul petto, chiedendo scusa all’Allianz Stadium per quella gomitata a Bianco che in presa diretta era sfuggita all’arbitro, ma non all’occhio elettronico del Var.

Le scuse di Yildiz

Un gesto non da Kenan, abituato a incassare parecchie botte in campo e a tirare sempre dritto, lasciando che sia la sua classe a rispondere: stavolta ha sbagliato e le scuse sono arrivate anche a compagni e staff tecnico, in privato, nel ventre dello Stadium. La squadra l’ha già perdonato, come ha detto pure Nico Gonzalez: "Abbiamo parlato con Kenan, è giovane, un bravo ragazzo, non lo ha fatto apposta. Ora deve solo lavorare e cercare di stare un po’ più tranquillo pensando già alla prossima partita". Ed è entrato ancor più nel dettaglio Tudor: "Kenan era sotto shock, non si voleva far vedere nell’intervallo. È un ragazzo buono, innamorato del calcio: ha capito di aver commesso un errore. Lui voleva liberarsi perché è stato strattonato e ha fatto questo gesto un po’ al limite. Gli servirà per imparare".

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Cosa rischia Yildiz

Il giovane turco - il più giovane espulso nella Juve, a 19 anni e 358 giorni, dal dicembre 2010, quando toccò a Giandonato a 19 anni e 70 giorni - è stato subito punito in campo con l’espulsione, in attesa di capire cosa deciderà il giudice sportivo di Serie A, atteso domani: il rischio di due giornate di squalifica è concreto, considerati i precedenti su gesti di questo genere. Però ogni situazione fa casistica a sé: conterà il referto arbitrale che arriverà sulla scrivania del giudice sportivo. Ogni aggettivo e ogni spiegazione sul rosso diretto fornite dal direttore di gara avranno un peso, in più o in meno, nella decisione. Ma il rischio di due giornate di squalifica è più che concreto: in quel caso, la Juventus avrà eventualmente la possibilità di presentare il ricorso, però è ancora prematuro anticipare le mosse del club, almeno prima di domani quando è atteso il comunicato del giudice sportivo di Serie A.

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Tudor ridisegna la Juve a Bologna

Intanto a Bologna la Juve andrà senza Yildiz e Tudor dovrà ridisegnare il suo attacco. Se Kolo Muani (soprattutto nel caso in cui Vlahovic non dovesse recuperare per domenica) e Nico Gonzalez vanno verso la conferma, resta da capire chi prenderà il posto di Yildiz sulla trequarti a sinistra. Tudor ha quasi una settimana di tempo per decidere in base anche a chi riuscirà a recuperare: il favorito è Koopmeiners, se avrà superato i problemi fisici. Altrimenti Tudor dovrà valutare Chico Conceiçao, anche se l’esclusione del portoghese e di Douglas Luiz nelle scelte di chi è subentrato con il Monza spiegano con chiarezza quali siano le gerarchie ormai consolidate. E ci sarebbe anche Mbangula, finora mai impiegato dal tecnico croato.

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TORINO - Il più dispiaciuto e pure il più arrabbiato di tutti è proprio Kenan Yildiz. Le telecamere pizzicano il suo sguardo quando il signor Perenzoni, dopo essere stato richiamato al monitor dal Var, corre verso di lui con passo perentorio, pronto a estrarre il cartellino rosso: espulsione diretta che in fondo il numero 10 bianconero si aspetta, dalla smorfia del turco che accompagna il provvedimento del direttore di gara. Sa di averla combinata grossa, Yildiz: il pensiero immediato va alla squadra, costretta a lottare e soffrire in dieci per avere la meglio sul Monza. Ma la testa va anche alle prossime due partite, due trasferte pesantissime che Yildiz rischia di saltare: non ci sarà di sicuro a Bologna, rischia fortemente di non poter partecipare anche alla trasferta di Roma contro la Lazio. Sa di aver tradito il suo pubblico e infatti, quando esce dal campo, alza la mano sinistra e appoggia quella destra sul petto, chiedendo scusa all’Allianz Stadium per quella gomitata a Bianco che in presa diretta era sfuggita all’arbitro, ma non all’occhio elettronico del Var.

Le scuse di Yildiz

Un gesto non da Kenan, abituato a incassare parecchie botte in campo e a tirare sempre dritto, lasciando che sia la sua classe a rispondere: stavolta ha sbagliato e le scuse sono arrivate anche a compagni e staff tecnico, in privato, nel ventre dello Stadium. La squadra l’ha già perdonato, come ha detto pure Nico Gonzalez: "Abbiamo parlato con Kenan, è giovane, un bravo ragazzo, non lo ha fatto apposta. Ora deve solo lavorare e cercare di stare un po’ più tranquillo pensando già alla prossima partita". Ed è entrato ancor più nel dettaglio Tudor: "Kenan era sotto shock, non si voleva far vedere nell’intervallo. È un ragazzo buono, innamorato del calcio: ha capito di aver commesso un errore. Lui voleva liberarsi perché è stato strattonato e ha fatto questo gesto un po’ al limite. Gli servirà per imparare".

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