TORINO - Il più dispiaciuto e pure il più arrabbiato di tutti è proprio Kenan Yildiz. Le telecamere pizzicano il suo sguardo quando il signor Perenzoni, dopo essere stato richiamato al monitor dal Var, corre verso di lui con passo perentorio, pronto a estrarre il cartellino rosso: espulsione diretta che in fondo il numero 10 bianconero si aspetta, dalla smorfia del turco che accompagna il provvedimento del direttore di gara. Sa di averla combinata grossa, Yildiz: il pensiero immediato va alla squadra, costretta a lottare e soffrire in dieci per avere la meglio sul Monza. Ma la testa va anche alle prossime due partite, due trasferte pesantissime che Yildiz rischia di saltare: non ci sarà di sicuro a Bologna, rischia fortemente di non poter partecipare anche alla trasferta di Roma contro la Lazio. Sa di aver tradito il suo pubblico e infatti, quando esce dal campo, alza la mano sinistra e appoggia quella destra sul petto, chiedendo scusa all’Allianz Stadium per quella gomitata a Bianco che in presa diretta era sfuggita all’arbitro, ma non all’occhio elettronico del Var.
Le scuse di Yildiz
Un gesto non da Kenan, abituato a incassare parecchie botte in campo e a tirare sempre dritto, lasciando che sia la sua classe a rispondere: stavolta ha sbagliato e le scuse sono arrivate anche a compagni e staff tecnico, in privato, nel ventre dello Stadium. La squadra l’ha già perdonato, come ha detto pure Nico Gonzalez: "Abbiamo parlato con Kenan, è giovane, un bravo ragazzo, non lo ha fatto apposta. Ora deve solo lavorare e cercare di stare un po’ più tranquillo pensando già alla prossima partita". Ed è entrato ancor più nel dettaglio Tudor: "Kenan era sotto shock, non si voleva far vedere nell’intervallo. È un ragazzo buono, innamorato del calcio: ha capito di aver commesso un errore. Lui voleva liberarsi perché è stato strattonato e ha fatto questo gesto un po’ al limite. Gli servirà per imparare".