"Juve, è una non identità. Niente Champions? Lo ha detto proprio Giuntoli"

Il commento di Sky Calcio Club sull'attuale situazione dei bianconeri dopo il 2-0 rifilato al Monza dalla squadra di Tudor

Uno sguardo al presente, che si lega inevitabilmente col futuro. La Juve batte il Monza per 2-0 con le reti di Nico Gonzalez e Kolo Muani, due gol pesanti che riportano i bianconeri momentaneamente al quarto posto (in attesa di Udinese-Bologna). E proprio la lotta serrata per la zona Champions è stata al centro del dibattito durante l'ultima puntata di Sky Calcio Club, in cui si è analizzato il momento della Juve e quando per la società sia importantissimo approdare nell'Europa che conta.

Juve-Monza, l'analisi e il rosso a Yildiz

Sempre a Sky Sport, nell'immediato post gara e prima dell'inizio di Sky Calcio Club, Giuseppe Bergomi e Giancarlo Marocchi avevano analizzato l'andamento di Juve-Monza. Così Bergomi: “Tutte le squadre sono organizzate, anche in 11 contro 11 creano problemi. Nella prima frazione la Juve ha approcciato bene, l’episodio di Yildiz ha complicato le cose ma la partita l’hai vinta lo stesso. Adesso però ci sono due gare fuori casa e difficili”.

Marocchi si concentra in particolare sull'espulsione del numero 10 bianconero, che dovrà inevitabilmente saltare lo scontro con il Bologna ma forse non solo quello: “Questa l’hai rimediata, ma le prossime partite, che dovrebbero essere due, senza Yildiz saranno un problema: fosse arrivato il gol del Monza, sai che sofferenza! Ormai è una consuetudine quando giochi con uno in meno”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

"Con Tudor senso più logico, ma..."

A Sky Calcio Club si parla della fase che stanno vivendo i bianconeri. Paolo Di Canio, nello specifico, argomenta sull'arrivo di Tudor, che ha dato "un senso più logico" ma che non va a colmare interamente i problemi presenti. “Non penso che potesse risolvere la non identità di questa squadra, una non identità costruita in mesi, dopo poche giornate. Potevi vedere un’applicazione diversa, perché Tudor è uno fisico: anche alla Lazio appena è subentrato sa interagire subito coi giocatori, li motiva, è uno che ha voglia di far partecipare i calciatori alle sue idee, da portare in campo. Poi proprio fisicamente ti dà il senso di responsabilità. Però poi le qualità in campo, quei momenti di amnesie… Diciamo che la squadra rimane quella. L’impostazione da dietro con Kelly e Veiga… Ora sono al posto giusto, sono un po’ più disciplinati ed equilibrati. C’è un senso più logico, però è normale che ci possano essere le amnesie o magari quella nebbia che si vedeva anche due mesi fa”.

A questo punto Fabio Caressa aggiunge: “La Juve ha due scontri diretti con Bologna e Lazio: è un bivio direi fondamentale proprio per la storia prossima della Juventus, perché uscire dalla Champions vuol dire un ridimensionamento pesante…”. Di Canio si dice d'accordo: “Assolutamente quello che stavo pensando, ma lo stiamo pensando tutti, perché più che per altre squadre è un macigno da sopportare, nella gestione anche del prossimo mercato. Tutti i prestiti o il progetto di chi sarà l’allenatore, sono cose in funzione se fai la Champions o no. E la Champions ti porta soldi, prestigio e tante altre cose. Per cui la Juve non può progettare realmente adesso”.

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La lotta Champions e il rischio "fallimento di tutto"

A proposito di lotta Champions, Caressa spiega perché sarebbe più importante per la Juve che per le altre squadre arrivare tra le prime quattro: “Il Bologna ha fatto il miracolo l’anno scorso, e anche se non dovesse fare la Champions ma l’Europa League è un successo, la Fiorentina lo stesso, la Roma non ne parliamo che era in zona retrocessione. Invece per la Juve diventa un nodo fondamentale che secondo me potrebbe mettere in discussione anche tutto. Diciamoci la verità: se la Juve non entra tra le prime quattro non è che il fallimento di Tudor o il fallimento di Thiago Motta, è il fallimento di tutto, o sbaglio?”.

Di Canio conclude: “Se dovesse arrivare sesta penso proprio di sì eh. Perché chi ha scelto Motta, chi ha scelto i giocatori insieme a Motta, chi ha scelto poi Tudor… Ci sono i dirigenti che scelgono: Giuntoli è il primo, non lo so, magari sarà il secondo, ma sono quelli che gestiscono gli acquisti. È stato preso un dirigente operativo sotto questo punto di vista proprio per ringiovanire, per ridimensionare il tetto ingaggi, per fare tutto questo e ci sta riuscendo a livello economico. Questo va bene, da un certo punto di vista, per la Juve. Però deve andare di pari passo con i risultati sportivi, e ce l’ha detto lo stesso Giuntoli, che è il primo referente per la società pensando all’area tecnica, e dunque entrare nelle prime quattro posizioni”.

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Uno sguardo al presente, che si lega inevitabilmente col futuro. La Juve batte il Monza per 2-0 con le reti di Nico Gonzalez e Kolo Muani, due gol pesanti che riportano i bianconeri momentaneamente al quarto posto (in attesa di Udinese-Bologna). E proprio la lotta serrata per la zona Champions è stata al centro del dibattito durante l'ultima puntata di Sky Calcio Club, in cui si è analizzato il momento della Juve e quando per la società sia importantissimo approdare nell'Europa che conta.

Juve-Monza, l'analisi e il rosso a Yildiz

Sempre a Sky Sport, nell'immediato post gara e prima dell'inizio di Sky Calcio Club, Giuseppe Bergomi e Giancarlo Marocchi avevano analizzato l'andamento di Juve-Monza. Così Bergomi: “Tutte le squadre sono organizzate, anche in 11 contro 11 creano problemi. Nella prima frazione la Juve ha approcciato bene, l’episodio di Yildiz ha complicato le cose ma la partita l’hai vinta lo stesso. Adesso però ci sono due gare fuori casa e difficili”.

Marocchi si concentra in particolare sull'espulsione del numero 10 bianconero, che dovrà inevitabilmente saltare lo scontro con il Bologna ma forse non solo quello: “Questa l’hai rimediata, ma le prossime partite, che dovrebbero essere due, senza Yildiz saranno un problema: fosse arrivato il gol del Monza, sai che sofferenza! Ormai è una consuetudine quando giochi con uno in meno”.

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