“Juve più serena con Tudor. Motta, quanta confusione. Il prossimo allenatore…”

Sabato la sfida alla Lazio, l’intervista a Bruno Giordano: “Vlahovic va assolto. Baroni? Assurdo criticarlo”

"Inutile girarci intorno: Lazio-Juve è una partita che sposterà davvero tanto nella corsa al quarto posto. Sarà decisiva sia per l’una sia per l’altra. Soprattutto in caso di vittoria: chi conquista i tre punti metterà una seria ipoteca sulla qualificazione alla prossima Champions League". Parola di Bruno Giordano. L’ex bomber e icona laziale (108 gol segnati in 254 presenze tra il 1975 e il 1985) non ha dubbi sull’importanza del match che si giocherà all’Olimpico: "È un crocevia fondamentale per tutte le formazioni in lizza per le coppe". Che partita dobbiamo aspettarci? “Sarà una gara equilibrata. Tutte e due le squadre sanno quanto pesa la posta in palio, pertanto sono convinto che assisteremo a una sfida tirata e che verrà decisa da un episodio. Insomma, una partita da 1-0. Vedremo domani chi la spunterà…”. 

"Juve, la cura Tudor funziona"

Quale delle due squadre arriva meglio al faccia a faccia dell’Olimpico? 

“Nè Lazio nè Juve sono al top in questo momento. Vero anche che adesso contano solo i punti. Non c’è troppo da pensare al gioco, ma bisogna badare al sodo”. 

I biancocelesti dopo un girone d’andata ad alti livelli sono un po’ calati… 

“C’è stata una flessione nel ritorno. Il calo è stato prettamente di natura fisica, con diversi giocatori che giocando ogni tre giorni sono arrivati un po’ spremuti al rush finale. Penso soprattutto a elementi importanti come Rovella e Guendouzi. Dal loro rendimento in mezzo al campo passa tanto della stagione della Lazio. Adesso dopo l’eliminazione in Europa League e con un solo impegno a settimana saranno più freschi e incisivi rispetto alle scorse settimane, dove erano un po’ in debito d’ossigeno”. 

L’ago della bilancia in casa laziale resta sempre capitan Zaccagni? 

“Ultimamente Mattia non sta esprimendo tutto il suo valore, ma resta uno con la giocata e i colpi a disposizione per poter determinare il risultato”.

 

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"Cosa non ha funzionato con Motta"

Cosa non ha funzionato con Thiago Motta? 

“Di Motta non discuto il valore assoluto come allenatore, ma il modo in cui ha approcciato a uno dei club più importanti e vincenti al mondo. A certi livelli bisogna sapersi porre per riuscire a entrare in sintonia con l’ambiente. Ho notato, invece, tanta confusione. D’altronde se cambi 7 volte il capitano e sempre formazione significa che non c’è chiarezza”. 

Visto che ha puntato sull’1-0 come pronostico, dobbiamo attenderci il risveglio di Castellanos o Vlahovic? 

“Il Taty e Vlahovic sono due attaccanti che vanno serviti e innescati continuamente per ottenere il meglio da loro. Rispetto al collega serbo, Castellanos partecipa di più al gioco e in fase di non possesso; mentre Dusan è un terminale offensivo vero e proprio. Se a Vlahovic non gli dai la possibilità di battere a rete, farà sempre fatica. È una punta che ha bisogno di tanti rifornimenti tra cross e palloni invitanti in aerea. Solo così può dare un apporto importante, ma mi sembra che la Juve anche quest’anno faccia fatica a fare gioco e a creare occasioni da gol”. 

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"Mancini l'uomo giusto per la Juve"

Ergo il numero 9 bianconero va assolto? 

“In parte si; perché questa Juve continua a stentare sul piano del gioco. Lecito attendersi di più, ma un conto è poterlo fare”.  

Che assenza peserà di più domani tra le fila juventine? 

“Dico Koopmeiners. Rimane un giocatore importante, nonostante in questa stagione non sia sempre riuscito a esprimersi al meglio”. 

Lei conosce bene Mancini che è tra i papabili alla panchina bianconera per la prossima stagione. Potrebbe essere l’uomo giusto per rilanciare la Vecchia Signora? 

“Mancini è un signor allenatore, tra i migliori in circolazione. Roberto sa gestire giocatori e società importanti: fa parte degli allenatori nell’elite del calcio internazionale e rappresenta una garanzia a certi livelli. Eventualmente sarebbe un nome giusto per un grande club come la Juve”.  

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"Baroni ha fatto una stagione incredibile"

Il mondo laziale invece è diviso sull’operato di Baroni. Lei da che parte sta? 

“Non sono affatto d’accordo con chi lo critica. Baroni ha fatto una stagione incredibile. Non dimentichiamoci che a inizio anno tutti pensavano a una Lazio da settimo o ottavo posto in Serie A, invece ora è lì a giocarsi il piazzamento in Champions. Pure in Europa ha fatto un ottimo cammino, superiore a quello dei vari allenatori che negli ultimi anni hanno guidato i biancocelesti. Per questo ritengo sia assurdo criticarlo e metterlo in discussione”. 

Infine diamo uno sguardo alla lotta scudetto: il Napoli può davvero farcela contro l’Inter finalista di Champions? 

“Il Napoli a livello di rosa ha sicuramente qualcosa in meno rispetto ai nerazzurri. Non bisogna scordarsi che i partenopei arrivavano da un decimo posto. Detto questo il Napoli rimane comunque una signora squadra, ma ha perso parecchio rispetto a quella che vinse il campionato solamente due anni fa. Non parlerei di miracolo in caso di conquista del tricolore, ma certamente Conte sta facendo un capolavoro”.  

 

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"Inutile girarci intorno: Lazio-Juve è una partita che sposterà davvero tanto nella corsa al quarto posto. Sarà decisiva sia per l’una sia per l’altra. Soprattutto in caso di vittoria: chi conquista i tre punti metterà una seria ipoteca sulla qualificazione alla prossima Champions League". Parola di Bruno Giordano. L’ex bomber e icona laziale (108 gol segnati in 254 presenze tra il 1975 e il 1985) non ha dubbi sull’importanza del match che si giocherà all’Olimpico: "È un crocevia fondamentale per tutte le formazioni in lizza per le coppe". Che partita dobbiamo aspettarci? “Sarà una gara equilibrata. Tutte e due le squadre sanno quanto pesa la posta in palio, pertanto sono convinto che assisteremo a una sfida tirata e che verrà decisa da un episodio. Insomma, una partita da 1-0. Vedremo domani chi la spunterà…”. 

"Juve, la cura Tudor funziona"

Quale delle due squadre arriva meglio al faccia a faccia dell’Olimpico? 

“Nè Lazio nè Juve sono al top in questo momento. Vero anche che adesso contano solo i punti. Non c’è troppo da pensare al gioco, ma bisogna badare al sodo”. 

I biancocelesti dopo un girone d’andata ad alti livelli sono un po’ calati… 

“C’è stata una flessione nel ritorno. Il calo è stato prettamente di natura fisica, con diversi giocatori che giocando ogni tre giorni sono arrivati un po’ spremuti al rush finale. Penso soprattutto a elementi importanti come Rovella e Guendouzi. Dal loro rendimento in mezzo al campo passa tanto della stagione della Lazio. Adesso dopo l’eliminazione in Europa League e con un solo impegno a settimana saranno più freschi e incisivi rispetto alle scorse settimane, dove erano un po’ in debito d’ossigeno”. 

L’ago della bilancia in casa laziale resta sempre capitan Zaccagni? 

“Ultimamente Mattia non sta esprimendo tutto il suo valore, ma resta uno con la giocata e i colpi a disposizione per poter determinare il risultato”.

 

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