Pagina 2 | Motta in cammino, chiamata in arrivo? La Juve spera e conta i milioni

Torino - Con Thiago sul cammino di Santiago. No, non è una rivisitazione delle santificazioni con cui in estate si celebrava in maniera eccessiva fino al grottesco (e non per colpa del protagonista in commedia) l’arrivo a Torino del tecnico italo brasiliano. È una semplice notazione di cronaca riferita all’attuale “mission” di Thiago Motta: percorre il Cammino che porta a San Giacomo di Compostela, una delle mete iconiche del pellegrinaggio medievale e che negli ultimi 20 anni ha conosciuto una riscoperta massiccia e perfino da turismo di massa. Poi, certo, se approcciata nel modo, nei posti e con i compagni di viaggio giusti il “Cammino” resta un’esperienza affascinante e che aiuta a ricoprire ritmi e dinamiche umane: camminare fa toccare l’essenza dello spirito. Raccontano che l’idea sia stata di Angela Lee e che Thiago abbia accettato di buon grado il progetto della moglie: i due, con alcuni amici, si sono incamminati sul percorso portoghese, molto meno affollato di quello Franco-ispanico, che permette di arrivare a Compostela approcciando la Galizia da Sud.

 

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Motta il post Gasperini?

E così, mentre la moglie racconta su Instagram (Motta, come noto, non ha nessun profilo social e soprattutto nessuna intenzione di attivarlo) le curiosità dell’avventura, il marito tiene ovviamente il telefono acceso in attesa di chiamate del suo agente in vista della prossima stagione. Senza ansie e non solo per non incrinare la magia del Cammino, ma perché ha intenzione di ripartire solo a fronte di programmi convincenti e congrui. E comunque in Europa, visto che ha respinto al mittente (con educazione, ovviamente) un paio di chiamate dal Brasile. L’Europa, Italia compresa. Per ora, va precisato, siamo a livello di sondaggi conoscitivi in attesa che si concluda la stagione sia, soprattutto, che si definisca il “giro” della altre panchine. Per esempio, se Gian Piero Gasperini dovesse lasciare l’Atalanta (ipotesi al momento sempre meno concreta), ecco che uno dei candidati forti alla sua sostituzione sarebbe proprio Motta. Perché certo non si possono negare gli errori (e le difficoltà...) alla Juventus, ma gli addetti ai lavori non scordano certo il lavoro al Bologna che ha coniugato risultati sportivi e, attenzione, valorizzazione di molti elementi: un aspetto cui a Bergamo sono molto sensibili.

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Motta, ipotesi Tottenham e Marsiglia

Dall’estero, invece, è arrivato una spiffero londinese con i colori del Tottenham dove Angelos Postecoglou non è poi così saldissimo dopo un campionato alle soglie della salvezza. Spifferi, come quelli che arrivano dalla Francia dove Motta gode di grande credito sia per il suo passato da calciatore sia per quello da allenatore dell’Under 19 entrambi nel PSG. E da quelle parti va considerata la situazione del Marsiglia dove la tensione tra i giocatori e Roberto De Zerbi è molto alta. Inutile dire che anche alla Juventus seguano con attenzione l’evoluzione di questi spifferi visto che il tecnico ha ancora due anni di contratto e la sua partenza libererebbe una quindicina di milioni lordi, staff compreso. Ma Thiago, appunto, non ha intenzione di scegliere con la fretta e il ritmo del Cammino aumenta questa consapevolezza: un anno sabbatico a studiare calcio in giro per l’Europa (non a piedi, si capisce) non è da escludere. 

 

 

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Motta il post Gasperini?

E così, mentre la moglie racconta su Instagram (Motta, come noto, non ha nessun profilo social e soprattutto nessuna intenzione di attivarlo) le curiosità dell’avventura, il marito tiene ovviamente il telefono acceso in attesa di chiamate del suo agente in vista della prossima stagione. Senza ansie e non solo per non incrinare la magia del Cammino, ma perché ha intenzione di ripartire solo a fronte di programmi convincenti e congrui. E comunque in Europa, visto che ha respinto al mittente (con educazione, ovviamente) un paio di chiamate dal Brasile. L’Europa, Italia compresa. Per ora, va precisato, siamo a livello di sondaggi conoscitivi in attesa che si concluda la stagione sia, soprattutto, che si definisca il “giro” della altre panchine. Per esempio, se Gian Piero Gasperini dovesse lasciare l’Atalanta (ipotesi al momento sempre meno concreta), ecco che uno dei candidati forti alla sua sostituzione sarebbe proprio Motta. Perché certo non si possono negare gli errori (e le difficoltà...) alla Juventus, ma gli addetti ai lavori non scordano certo il lavoro al Bologna che ha coniugato risultati sportivi e, attenzione, valorizzazione di molti elementi: un aspetto cui a Bergamo sono molto sensibili.

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