Pagina 2 | Tudor: “Mai contento. Douglas Luiz? Non voglio ripetermi. Sul futuro...”

Ultimi accorgimenti per la Juventus prima di partire alla volta di Roma. Ad attendere i bianconeri ci sarà l'insidiosa quanto fondamentale sfida alla Lazio. Quando si è ormai a poche giornate dal termine della Serie A, la gara contro i biancocelesti potrebbe essere determinante per l'assalto al quarto posto in classifica, ultima "porta d'accesso" per la Champions League della prossima stagione. La formazione juventina ci arriva dopo una settimana di duro lavoro, soprattutto per alcuni giocatori alle prese con delle noie fisiche. A fugare ogni dubbio è stato direttamente il tecnico Igor Tudor che ha presentato la partita nella conferenza stampa di vigilia.

Lazio-Juventus, la conferenza stampa di Igor Tudor

"Bologna? È stata una partita fatta bene. L'obiettivo è essere sempre quella squadra con quell'atteggiamento, quella mentalità e quel calcio che si vuole fare andando avanti, difendersi tutti insieme, ma non solo per quella partita lì". Tudor riparte dalla soddisfazione per l'ottimo atteggiamento visto. Ora testa alla Lazio: "Ci siamo preparati tutti al meglio, ho visto una bella settimana con più fiducia e consapevolezza nei mezzi. C'era tanta voglia di fare bene, sappiamo l'importanza della partita".

Contro i biancocelesti il tecnico ritroverà il suo recente passato. C'è voglia di rivalsa? "Non ho mai parlato prima della Lazio. Si è fatto un grande lavoro e si è portata la squadra in Europa Legue, nella mini classifica eravamo secondi in quel periodo. Dopo con serenità ho preso la decisione di andare via, gli voglio bene e gli auguro il meglio". Spareggio Champions? L'allenatore ironizza: "Si sa questo giochetto che a voi piace... (rivolto, sorridendo, ai giornalisti, ndr) Sono tutte finali, lo sento dall'inizio. È una partita importante, ma se vinci e poi perdi le altre due... tutti giocano per qualcosa e vogliono vincere, sono 3 partite uguali. Questa la più importante perchè arriva prima". Che partita sarà con la formazione di Baroni? "La chiave è sempre in noi stessi. Una squadra forte, diversa dal Bologna, ha altre qualità. Una squadra esperta con giocatori che stanno bene, hanno costruito un'identità".

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Tudor sulle difficoltà alla Juventus

Tudor incalzato sulle difficoltà affrontate in passato soprattutto nella recente stagione alla Lazio, paragonabili a quelle odierne alla Juventus, non fa drammi: "Non si può paragonare nessuna situazione perché sono club, momenti e giocatori diversi. Quando si parla di lavoro, ce ne è sempre uno da fare che è quello dell'allenatore che lo deve fare al massimo. Le difficoltà sono ovunque e diverse. Dico sempre che allenare sia in Serie B o al Real Madrid, dal mio punto di vista, le problematiche sono simili e ovunque vanno risolte. C'è da far crescere i giocatori, la fiducia nell'ambiente. Dal primo giorno qui ci sono problematiche importanti, giocatori importanti fuori, ma va accettato. Ho visto una squadra vogliosa di finire bene per prendere quello che vogliamo".

La formazione bianconera soffre una scarsità realizzativa nei secondi tempi. Qual è la soluzione? "Non penso a queste cose. Dico sempre di andare forte, si deve sempre andare forte e uguale. Non è che dopo l'1-0 si va piano o dico di andare piano. Ci sono tanti argomenti che potrei tirare fuori, ma non è il momento e non porta a niente". Qual è stata la Juve che ha convinto di più Tudor? "Tanti pezzi fatti bene, nell'ultima (Bologna, ndr) ho visto concretezza. Buono il primo tempo contro la Roma, si è creato. Dal primo giorno dico sempre non bisogna limitarsi quando si chiede di costruire una squadra, bisogna lavorare su tutto. Ci sono problematiche che magari non ti aiutano, però non bisogna arrendersi e tirare il massimo".

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Champions League e futuro Juve: le parole di Tudor

E sul futuro della panchina juventina il tecnico, inclazato su cosa servirà per ricostruire la rosa, titubante sulla risposta, chiarisce: "Sul futuro non rispondo. Potrei dire in modo positivo, però futuro... bisogna pensare solo al presente, poi il futuro vedremo cosa ci regala". C'è convinzione nel centrare la qualificazione alla prossima Champions League? "Si sono convinto, ma sono convinti tutti. Tutte le squadre pensano di essere forti. Poi c'è il campo. A volte le parole sono fumo. Bisogna prepararsi bene". Ma, soprattutto, l'ex Marsiglia è soddisfatto di quanto fatto fino ad oggi? "Non sono mai contento. Un allenatore non può mai essere contento. Vedo tanta positività nonostante le difficoltà. La chiave è non esser mai contento".

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Da Vlahovic a Gatti, Tudor: "Dusan c'è, ma..."

A dare qualche preoccupazione al tecnico sono stati Vlahovic, Koopmeiners e Gatti. Come stanno? "Dusan ha fatto tutta la settimana con noi, sta bene. Altri no. A parte Gatti che ha fatto solo una piccola parte di un allenamento, a questo punto lo portiamo in panchina e vediamo". Possibilità di vedere Douglas Luiz? "Ho parlato tante volte di lui, non voglio ripetermi. Gli voglio bene, è un giocatore forte e spero darà una mano fino alla fine". Sugli undici titolari e chi sarà il sostituto di Cambiaso, il tecnico dribbla la domanda e chiosa: "La conoscete la risposta, vediamo...".

 

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Tudor sulle difficoltà alla Juventus

Tudor incalzato sulle difficoltà affrontate in passato soprattutto nella recente stagione alla Lazio, paragonabili a quelle odierne alla Juventus, non fa drammi: "Non si può paragonare nessuna situazione perché sono club, momenti e giocatori diversi. Quando si parla di lavoro, ce ne è sempre uno da fare che è quello dell'allenatore che lo deve fare al massimo. Le difficoltà sono ovunque e diverse. Dico sempre che allenare sia in Serie B o al Real Madrid, dal mio punto di vista, le problematiche sono simili e ovunque vanno risolte. C'è da far crescere i giocatori, la fiducia nell'ambiente. Dal primo giorno qui ci sono problematiche importanti, giocatori importanti fuori, ma va accettato. Ho visto una squadra vogliosa di finire bene per prendere quello che vogliamo".

La formazione bianconera soffre una scarsità realizzativa nei secondi tempi. Qual è la soluzione? "Non penso a queste cose. Dico sempre di andare forte, si deve sempre andare forte e uguale. Non è che dopo l'1-0 si va piano o dico di andare piano. Ci sono tanti argomenti che potrei tirare fuori, ma non è il momento e non porta a niente". Qual è stata la Juve che ha convinto di più Tudor? "Tanti pezzi fatti bene, nell'ultima (Bologna, ndr) ho visto concretezza. Buono il primo tempo contro la Roma, si è creato. Dal primo giorno dico sempre non bisogna limitarsi quando si chiede di costruire una squadra, bisogna lavorare su tutto. Ci sono problematiche che magari non ti aiutano, però non bisogna arrendersi e tirare il massimo".

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