Savona sul taccuino di Guardiola: quanto vuole la Juve e che succede con Cambiaso

Pep lo vuole da quando lo ha sfidato in Champions con il suo City: il primo switch con Motta e la valutazione dei bianconeri

TORINO - In fondo, ecco, è tutto qui: nella valorizzazione dei talenti, pure quando potrebbero andare altrove. O forse soprattutto in quest’ultimo scenario, considerato il passato recente. Sì, perché dopo gli addii di Huijsen, Soulé, De Winter e una lista che potrebbe continuare ancora per molto, la Juventus valuta anche la situazione di Nicolò Savona. L’assist arriva dal chiacchiericcio creato attorno al difensore, a Roma titolare nel ruolo di braccetto, e in generale reduce da una stagione - la prima tra i grandi - da 36 presenze e 2 gol, entrambi in campionato. Insomma: una consacrazione iniziale è arrivata, e già con Thiago Motta, per il quale il classe 2003 è stato un intoccabile della primissima ora. Savona aveva stupito tutti dal ritiro tedesco della Juve, al quale era stato aggregato con l’intenzione di valutarlo ed eventualmente valorizzarlo.

Lo switch deciso da Motta

Quando si pensava ai possibili saluti in prestito, lo switch è stato deciso direttamente dall’ex allenatore bianconero: Thiago l’ha voluto con sé, e Nicolò è rimasto volentieri perché sapeva che le occasioni sarebbero arrivate. Promesse mantenute, ed eccoci qui: il ragazzo di Aosta ha sfruttato bene le sue carte, dimostrando di essere cresciuto e di poter diventare un asset chiave. Da centrale e terzino. In campo e fuori. Persino sul mercato. Negli ultimi mesi, al suo profilo si sono interessati diversi club di Serie A, ma è all’estero che il nome ha iniziato a circolare con una certa insistenza.

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Guardiola, Savona sul taccuino

Un batticuore ha fatto più rumore degli altri, dato il blasone e la grandezza: è il Manchester City di Pep Guardiola. L’ha messo sul taccuino sin dalla sfida con la Juve dello scorso 11 dicembre, match - terminato 2-0 per i bianconeri - in cui Savona ha giocato terzino destro, raccogliendo l’ennesima risposta all’ennesima prova di forza. Ha tenuto botta su Doku, grande avversario di corsia. In particolare, dopo aver perso un paio di riferimenti, era riuscito a prendergli le misure e a contenerlo, badando al sodo e rivelando una dote rara, specialmente nei giovani: non si è lasciato influenzare dagli alti e bassi, ma ha affinato la lettura della partita e giocato quasi sulla resilienza. Una dimostrazione di carattere che evidentemente ha fatto breccia nel cuore calcistico del tecnico catalano, da allora più attento - e molto - allo sviluppo dell’esterno, valutato dal club sui 20 milioni e comunque non esattamente sul mercato.

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Savona, la stessa risposta per Cambiaso

Servirà dunque una super proposta per strapparlo alla Juventus, che è un po’ la risposta ricevuta a gennaio dai Citizens per Cambiaso. Anche qui: Andrea non è certo scomparso dai radar del City, né le intenzioni sono diventate improvvisamente differenti. Semplicemente, è passato del tempo e sono passati più nomi e più valutazioni, con il finale di stagione dell’ex Genoa non proprio il miglior modo per irrobustire una candidatura. In attesa che i due rivedano il campo - Cambiaso out per infortunio, Nicolò sarà squalificato con l’Udinese -, le valutazioni sono chiaramente in corso. Sotto tutti i punti di vista.

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TORINO - In fondo, ecco, è tutto qui: nella valorizzazione dei talenti, pure quando potrebbero andare altrove. O forse soprattutto in quest’ultimo scenario, considerato il passato recente. Sì, perché dopo gli addii di Huijsen, Soulé, De Winter e una lista che potrebbe continuare ancora per molto, la Juventus valuta anche la situazione di Nicolò Savona. L’assist arriva dal chiacchiericcio creato attorno al difensore, a Roma titolare nel ruolo di braccetto, e in generale reduce da una stagione - la prima tra i grandi - da 36 presenze e 2 gol, entrambi in campionato. Insomma: una consacrazione iniziale è arrivata, e già con Thiago Motta, per il quale il classe 2003 è stato un intoccabile della primissima ora. Savona aveva stupito tutti dal ritiro tedesco della Juve, al quale era stato aggregato con l’intenzione di valutarlo ed eventualmente valorizzarlo.

Lo switch deciso da Motta

Quando si pensava ai possibili saluti in prestito, lo switch è stato deciso direttamente dall’ex allenatore bianconero: Thiago l’ha voluto con sé, e Nicolò è rimasto volentieri perché sapeva che le occasioni sarebbero arrivate. Promesse mantenute, ed eccoci qui: il ragazzo di Aosta ha sfruttato bene le sue carte, dimostrando di essere cresciuto e di poter diventare un asset chiave. Da centrale e terzino. In campo e fuori. Persino sul mercato. Negli ultimi mesi, al suo profilo si sono interessati diversi club di Serie A, ma è all’estero che il nome ha iniziato a circolare con una certa insistenza.

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