Nicolato: "Lucca unicum, atipico per l'Italia. Non so a chi paragonarlo"

Le parole di Nicolato, attuale ct della Lettonia, sull'attuale situazione dei bianconeri e non solo: "Champions? È una lotteria..."

TORINO - Buongiorno Paolo Nicolato. Come si trova a fare il Ct della Lettonia? «Sono qui da circa un anno e mezzo. Il Paese è piccolo, circa un milione e mezzo di abitanti, come una grande città italiana. E il calcio non è lo sport principale, ruolo che spetta invece per esempio al basket e all’hockey. Il bacino su cui si può lavorare non è dunque ampio, un compito non facile ma intrigante. Non devo occuparmi solo della Nazionale maggiore, sono il coordinatore e responsabile tecnico di tutte le rappresentative per un progetto che prevede lo sviluppo calcistico del Paese. Un’esperienza interessante: di fatto devo porre le basi per una metodologia utile allo sviluppo del football lettone».

Quanto è lungo il suo contratto? 
«Ho firmato per due anni, per cui al momento il rapporto è valido sino a novembre, quando di fatto finirà il campionato interno che per via del clima rigido, ora sta piovendo e ci sono tre gradi, si sviluppa da marzo a novembre. Ora con la Nazionale abbiamo un’amichevole il 7 giugno con l’Azerbaijan e il 10 con l’Albania per la qualificazione ai Mondiali dopo la vittoria con Andorra e la sconfitta con l’Inghilterra. Nel girone c’è anche la Serbia».

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"Napoli e Inter, impossibile sbilanciarsi"

Nella Lettonia c’è qualche giocatore che potrebbe interessare i club della Serie A?
«No, siamo a un livello inferiore, nella mia Nazionale nessun giocatore milita nei sette campionati più importanti europei. Abbiamo un paio di calciatori che giocano in Scozia, uno in Svizzeera e uno in Polonia».

Cosa pensa di questa Serie A così avvincente, a due partite dalla fine tre volate: scudetto, Champions e anche la salvezza...
«E’ molto bello, era da un po’ di anni che non accadeva con tutti i verdetti incerti. L’interesse viene fuori grazie all’equilibrio, non dal dominio di pochi. Un gran bel campionato. Davvero».

Chi vede favorito tra Napoli e Inter per cucirsi il tricolore sul petto?
«Non saprei, è davvero dura fare una previsione. L’Inter ha avuto un momento difficile ma poi ecco la grande forza mentale in Champions e il Napoli quando forse era convinto di aver già chiuso ha rallentato un pochettino. Davvero impossibile sbilanciarsi».

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"Sorpreso da Motta"

E tra Juve, Lazio e Roma chi la spunterà per il 4° posto Champions?
«Anche qui è una lotteria. La Roma è reduce da una rimonta incredibile, frenata soltanto dall’ultima sconfitta. La Juventus l’ho vista altalenante nei risultati e nel gioco. La Lazio si è mantenuta sui buoni livelli senza mai trovare il picco. Forse a tutte e tre è mancata la continuità. Vediamo questo turno come va...».

La Juventus così altalenante da dover addirittura cambiare allenatore. E’ stato sorpreso dal fallimento di Thiago Motta?
«Sinceramente sì, ma non conoscendo direttamente la situazione non posso provare a individuarne le ragioni. Era stata una scelta convinta da parte della società, con un progetto articolato in tre stagioni, ma qualcosa non ha funzionato».

E cosa pensa invece del lavoro che sta firmando Tudor?
«Sta facendo bene. Ha compattato bene l’ambiente. Ha lavorato su cose semplici: dare logicità al gioco, le posizioni in campo, scelte razionali. Ha semplificato i compiti dei giocatori ottenendo un beneficio generale del rendimento».

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"Tudor, situazione non equilibrata"

Se portasse la Juventus in Champions meriterebbe di essere confermato?
«Direi di sì. Perché no? Io credo che abbia preso una situazione particolare e delicata, non equilibrata. Poi le valutazioni spettano ai dirigenti».

Proprio i dirigenti bianconeri si stanno muovendo sul mercato a 360 gradi e quindi anche sull’attacco che è stato deficitario. Nel mirino ecco Lucca, dell’Udinese, che lei fece esordire nell’Under 21. Che giocatore è? Ha fatto 11 gol quest’anno, sarebbe pronto per la Juventus?
«E’ un giocatore atipico per l’Italia e il campionato di Serie A. Ha una struttura importante, due metri di altezza ma nonostante questo ha una ottima coordinazione e grande gestione di palla con i piedi oltre che ovviamente essere forte di testa: si sa muovere sul campo ed è anche molto veloce. E’ una classica prima punta che ha fatto gol in tutte le categorie. Ha caratteristiche diverse da Vlahovic ed è molto interessante. Si fa rispettare nei duelli, aspetto che conta molto nel calcio di adesso. La Juventus ora ha tanti giovani e quindi il suo profilo rientra nei canoni che ora sono prioritari in questa società. Lucca è davvero un unicum: nessun altro ha le sue caratteristiche. Infatti non saprei nemmeno a chi poterlo paragonare».

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TORINO - Buongiorno Paolo Nicolato. Come si trova a fare il Ct della Lettonia? «Sono qui da circa un anno e mezzo. Il Paese è piccolo, circa un milione e mezzo di abitanti, come una grande città italiana. E il calcio non è lo sport principale, ruolo che spetta invece per esempio al basket e all’hockey. Il bacino su cui si può lavorare non è dunque ampio, un compito non facile ma intrigante. Non devo occuparmi solo della Nazionale maggiore, sono il coordinatore e responsabile tecnico di tutte le rappresentative per un progetto che prevede lo sviluppo calcistico del Paese. Un’esperienza interessante: di fatto devo porre le basi per una metodologia utile allo sviluppo del football lettone».

Quanto è lungo il suo contratto? 
«Ho firmato per due anni, per cui al momento il rapporto è valido sino a novembre, quando di fatto finirà il campionato interno che per via del clima rigido, ora sta piovendo e ci sono tre gradi, si sviluppa da marzo a novembre. Ora con la Nazionale abbiamo un’amichevole il 7 giugno con l’Azerbaijan e il 10 con l’Albania per la qualificazione ai Mondiali dopo la vittoria con Andorra e la sconfitta con l’Inghilterra. Nel girone c’è anche la Serbia».

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