Conte e Allegri, Juve e Napoli hanno scelto! “I giocatori sanno già dell’arrivo”

I destini s’incrociano ancora una volta: il tecnico azzurro vuole l’impresa Scudetto per poi tornare sulla panchina bianconera

Ma no. Ma no che non dovete credere agli allenatori quando vi raccontano che sono “esclusivamente” concentrati sulla stagione e sulle dinamiche di campo. Non fareste onore alla loro intelligenza che è vivace e per nulla mono-direzionale. Sono perfettamente in grado, per fortuna, di disegnare strategie contemporaneamente dentro e fuori dal campo. Del resto vi avevamo dato conto già tempo fa circa le dinamiche che coinvolgono (e coinvolgeranno) allenatori e club di primissima fascia, dinamiche che via via si stanno sempre più definendo e che seguono quelle rotte tracciati nei giorni scorsi.

Le tensioni con De Laurentiis

Al centro dei movimenti c’è anche la Juventus dove una parte importante ed emergente della dirigenza ha individuato in Antonio Conte l’uomo giusto per una nuova ripartenza. Le tensioni di Conte con un certo ambiente napoletano e, soprattutto, con Aurelio De Laurentiis sono sedimentate da tempo: il tecnico salentino ha come priorità tecnico-professionale la conquista di uno scudetto epocale anche e soprattutto perché inatteso, ma ribadisce senza possibilità di equivoco che il suo tempo a Napoli si è concluso. Sia per questioni ambientali e di “visione” con la proprietà del club, sia perché il canto delle sirene bianconere è diventato sempre più irresistibile, tanto più che l’Ulisse in questione non ha nessuna intenzione di farsi legare all’albero maestro per resistere al suadente richiamo.

 

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Allegri, il piano Napoli

De Laurentiis, di suo, sa benissimo come le rotte siano destinate a sperarsi e non per caso ha scelto la via del saggio e funzionale silenzio in attesa che la nave azzurra arrivi nel porto tricolore. Poi ci saranno modo e tempo per sistemare anche questo divorzio per le cui pratiche si è già portato avanti. Perché Adl è uomo di grande intelligenza e impara in fretta: guai a ripetere le dinamiche spallettiane sia in termini di addio sia, soprattutto, in termini di scelta del sostituto. Basta casting, basta salti nel buio: stavolta il presidente va sul sicuro e da qualche settimana la sua scelta è indirizzata verso Massimiliano Allegri, il tecnico che stima da tempo (lo avrebbe già voluto ingaggiare prima dello stesso Spalletti) e che adesso è pronto a ripartire, con il fiato e stimato ds Giovanni Manna, dal Napoli.

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Conte, ormai non ci sono dubbi

In questi giorni romani, tra una puntata al Foro Italico per gli Internazionali d’Italia e una chiacchierata con gli amici del calcio, Max ha avuto modo di incontrare di nuovo De Laurentiis per ribadire gradimento, intenzioni e definire maggiormente nei dettagli il prossimo accordo. Le voci, peraltro, si rincorrono e si accavallano al punto che alcuni giocatori azzurri hanno riferito ai loro entourage come negli ambienti societari si parli già del prossimo arrivo di Allegri a Castelvolturno, mentre su Conte ci sono ormai pochi dubbi riguardo al suo ritorno in bianconero. Sì, certo: le indiscrezioni portano da tempo verso questa soluzione, salvo dover tener conto della cautela sempre necessaria quando si devono decrittare gli scenari bianconeri.

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Pintus, Massara e Giuntoli

La componente dirigenziale in ascesa spinge appunto per il ritorno di Conte sostenuto dal preparatore Pintus (già in passato suo collaboratore) e dalla collaborazione di mercato con Riky Massara, il direttore sportivo che affiancherebbe Cristiano Giuntoli comunque solido nel proprio ruolo di responsabile dell’aera tecnica. Equilibri da riassestare, insomma, piuttosto che una vera e propria rivoluzione. In attesa, comunque, del via libera definitivo di John Elkann cui spetta l’ultima parola sulle strategie di ripartenza dopo il fallimento del mistico e mitizzato “progetto”. Certo, raccontano che “l’Ingegnere” sia stato già coinvolto direttamente nell’affaire Conte, ma non è comunque opportuno, per esempio, escludere categoricamente una conferma di Igor Tudor che, oltre al (possibile, probabile) raggiungimento del quarto posto ha dalla sua anche una dialettica tesa a sottolineare la validità della rosa costruita da Giuntoli: «Inferiore a nessuna se al completo e allenata forte».

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Gli altri profili Juve

Un concetto molto caro al dt e a una parte della dirigenza che sostiene la bontà delle scelte di mercato e la necessità di aggiustamenti di mercato invece di altre rivoluzioni. Un doppio risparmio, sia per il tecnico sia per la rosa. Da tenere sotto osservazione, poi, anche il profilo di Roberto Mancini che è stato a un passo dai bianconeri dopo l’esonero di Motta e che pure, ha un’ottima opinione di questo gruppo. E anche con Stefano Pioli resta aperto qualche canale di comunicazione che, invece, pare ormai spento con Gian Piero Gasperini che, non a caso, ha ripreso concretamente i contatti con l’Atalanta per un altro rinnovo. E, intanto, A Napoli non che una nuova staffetta tra Conte e Allegri sortisca gli stessi effetti della precedente, da una parte e dall’altra.  

 

 

 

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Ma no. Ma no che non dovete credere agli allenatori quando vi raccontano che sono “esclusivamente” concentrati sulla stagione e sulle dinamiche di campo. Non fareste onore alla loro intelligenza che è vivace e per nulla mono-direzionale. Sono perfettamente in grado, per fortuna, di disegnare strategie contemporaneamente dentro e fuori dal campo. Del resto vi avevamo dato conto già tempo fa circa le dinamiche che coinvolgono (e coinvolgeranno) allenatori e club di primissima fascia, dinamiche che via via si stanno sempre più definendo e che seguono quelle rotte tracciati nei giorni scorsi.

Le tensioni con De Laurentiis

Al centro dei movimenti c’è anche la Juventus dove una parte importante ed emergente della dirigenza ha individuato in Antonio Conte l’uomo giusto per una nuova ripartenza. Le tensioni di Conte con un certo ambiente napoletano e, soprattutto, con Aurelio De Laurentiis sono sedimentate da tempo: il tecnico salentino ha come priorità tecnico-professionale la conquista di uno scudetto epocale anche e soprattutto perché inatteso, ma ribadisce senza possibilità di equivoco che il suo tempo a Napoli si è concluso. Sia per questioni ambientali e di “visione” con la proprietà del club, sia perché il canto delle sirene bianconere è diventato sempre più irresistibile, tanto più che l’Ulisse in questione non ha nessuna intenzione di farsi legare all’albero maestro per resistere al suadente richiamo.

 

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