Juve senza tregua, l'emergenza in difesa non finisce più: Veiga ko

Il centrale portoghese si è fermato ed è in forte dubbio per la trasferta al Penzo

Non ci voleva. Proprio a un passo da Venezia, proprio nel settore già decimato da infortuni e squalifiche, esattamente nel cuore di una difesa che perderebbe non solo un marcatore puro, ma la prima fonte di gioco in generale. Sì, Renato Veiga è in dubbio, e non poco, per la trasferta del Penzo: ha accusato un fastidio muscolare che ha messo tutti immediatamente in allarme, per questo ieri il portoghese ha lavorato a parte, prendendosi il tempo per capire, valutare, e poi mettere tutto in standby. Solo oggi si deciderà sulla sua convocazione, pronta a dipendere dalle sensazioni, oltre naturalmente dalle condizioni. Per capirci: solamente un ultimo provino prima dell’ultima rifinitura darà il verdetto tanto atteso, e sarà raccontato dallo stesso Igor Tudor in conferenza stampa.

Tudor, tocca rimischiare le carte

Veiga con ogni probabilità salterà comunque la rifinitura, o al massimo ne farà una versione ridotta. L’obiettivo è tirarlo quanto più possibile a lucido anche solo per uno spezzone di gara, dunque per la panchina. Giocoforza, il tecnico croato è già passato al piano alternativo, provando a rispolverare braccetti adattati e immaginando comunque di procedere con la retroguardia a tre. Resta il suo punto cardine, la base di partenza che si fa inoltre punto d’arrivo: alle sue idee e al suo sistema di gioco, in fondo, non ha mai rinunciato. Sin dalla prima partita, quando sembrava volesse modificare poco; così sarà all’ultima, sebbene sia costretto a cambiare tanto. La riorganizzazione sarà dunque massiccia: davanti a Di Gregorio, il ko dell’ex Chelsea rimette in pole position Nicolò Savona nel ruolo di centrale di destra, mentre il posto di Veiga può essere occupato a tutti gli effetti da Kelly, con l’arretramento di Locatelli come seconda opzione, ma apparentemente poco percorribile.

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McKennie scalpita, e Gatti...

Il terzo dietro può essere ancora Andrea Cambiaso, bravo a scivolare tra centro ed esterno a seconda delle due fasi. Alternative? Pochissime. Forse una: Alberto Costa più basso, con Nico Gonzalez a tutta fascia sulla destra; nelle gambe di Federico Gatti, che ha lavorato ieri a parte con McKennie e Koopmeiners, non c’è più di una manciata di minuti, per quanto di carattere e potenzialmente determinanti. A proposito poi del texano: il riassorbimento della contusione continua, la gamba non è ancora fluida, ma la voglia di Weston di rientrare per l’ultima c’è ed è forte, per questo non stupirà eventualmente il suo nome nella lista dei giocatori per l’epilogo di campionato.

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Weah si candida sulla fascia

Discorso diverso per Koop: dovesse anche arrivare una chiamata, ad ora improbabile, sarebbe un’aggiunta e non una risorsa. Manca dal campo da troppo tempo e il focus nelle ultime settimane è sempre stato finalizzato al Mondiale per Club. Per il resto degli undici, Tudor ha invece una buona dose di scelta. Sulle fasce Alberto Costa e Weah si candidano, con la posizione di Nico che dipenderà pure invece dalle chiamate in difesa; al centro torna Thuram e sarà con Locatelli. Davanti Yildiz e Gonzalez, oppure di nuovo Conceiçao. L’ultima prestazione è piaciuta e dagli exit poll non è in netto svantaggio. Anzi.

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Non ci voleva. Proprio a un passo da Venezia, proprio nel settore già decimato da infortuni e squalifiche, esattamente nel cuore di una difesa che perderebbe non solo un marcatore puro, ma la prima fonte di gioco in generale. Sì, Renato Veiga è in dubbio, e non poco, per la trasferta del Penzo: ha accusato un fastidio muscolare che ha messo tutti immediatamente in allarme, per questo ieri il portoghese ha lavorato a parte, prendendosi il tempo per capire, valutare, e poi mettere tutto in standby. Solo oggi si deciderà sulla sua convocazione, pronta a dipendere dalle sensazioni, oltre naturalmente dalle condizioni. Per capirci: solamente un ultimo provino prima dell’ultima rifinitura darà il verdetto tanto atteso, e sarà raccontato dallo stesso Igor Tudor in conferenza stampa.

Tudor, tocca rimischiare le carte

Veiga con ogni probabilità salterà comunque la rifinitura, o al massimo ne farà una versione ridotta. L’obiettivo è tirarlo quanto più possibile a lucido anche solo per uno spezzone di gara, dunque per la panchina. Giocoforza, il tecnico croato è già passato al piano alternativo, provando a rispolverare braccetti adattati e immaginando comunque di procedere con la retroguardia a tre. Resta il suo punto cardine, la base di partenza che si fa inoltre punto d’arrivo: alle sue idee e al suo sistema di gioco, in fondo, non ha mai rinunciato. Sin dalla prima partita, quando sembrava volesse modificare poco; così sarà all’ultima, sebbene sia costretto a cambiare tanto. La riorganizzazione sarà dunque massiccia: davanti a Di Gregorio, il ko dell’ex Chelsea rimette in pole position Nicolò Savona nel ruolo di centrale di destra, mentre il posto di Veiga può essere occupato a tutti gli effetti da Kelly, con l’arretramento di Locatelli come seconda opzione, ma apparentemente poco percorribile.

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