"Juve, se punti su Kolo Muani ti serve anche questo. Vlahovic imbrigliato"

Il parere esclusivo di Aldo Serena: "Dusan, aspettativa di sé troppo alta". Poi il parere sul top in attacco e le alternative

Aldo Serena, da grande ex centravanti quale è, ci aiuti a definire l’identikit ideale per il futuro attaccante della Juventus… 
«Ci vorrebbe un profilo strutturato fisicamente, che sappia dialogare con i compagni, giocare spalle alla porta e - se necessario - inventarsi la giocata decisiva nei momenti di difficoltà».

Visti i recenti sviluppi nella trattativa con il Psg, non pensa che ci vorrebbe un profilo compatibile con Kolo Muani?

«Assolutamente, anche perché il francese non ha le caratteristiche della classica boa a cui appoggiarsi. Non è un profilo che aiuta la squadra in fase di costruzione, ma un individualista speciale. Ha nelle corde dei colpi fuori dal comune, ma ha delle carenze sotto il profilo del gioco collettivo. Come dimostra, del resto, il fatto che Luis Enrique non abbia voluto contemplarlo nel suo progetto tecnico. Un calcio che coinvolge tutti e 10 i giocatori di movimento nella manovra. Se la Juve ha intenzione di fare all-in su di lui - scelta più che plausibile vista la sua eccellente vena realizzativa - dovrebbe affiancargli allora una seconda punta altruista, che possa aprirgli gli spazi e aiutare i compagni in fase di costruzione. A me piace tantissimo Julian Alvarez. In Italia farebbe benissimo». 

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"Kolo Muani mi ha sorpreso"

Kolo l’ha convinta nei suoi sei mesi in bianconero? 
«Mi ha sorpreso il modo in cui si è calato in un contesto complesso come la Serie A. Se ha fatto così bene è proprio in virtù di questa sua indipendenza di cui parlavamo prima. Per rendere non ha bisogno di stringere un legame con il resto degli interpreti: lui gioca una partita a sé. Deve semplicemente cercare di essere più continuo e sfruttare appieno questa sua esuberanza calcistica». 

E di Vlahovic che idea si è fatto? 

«Io ho sempre riposto molta fiducia in lui perché ha sempre trasmesso - negli allenamenti così come nelle gare - un desiderio smisurato di imporsi, di diventare un calciatore di riferimento mondiale. E forse per assurdo è stato proprio questo il suo limite più grande. È rimasto imbrigliato in un’aspettativa personale troppo alta. Alla Juve, da numero 9, ti basta sbagliare un paio di partite e ti senti i fucili puntati addosso. Lui non è riuscito a gestire la pressione dell’ambiente, dimostrandosi poco lucido e tranquillo sotto porta». 

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"Gyokeres il top, Krstovic e Lucca..."

Insomma, se fosse nella Juve su quale attaccante andrebbe? Ora che la pista per David pare essersi raffreddata, è tornato forte il nome di Viktor Gyokeres... 
«Il top dei top. Una bomba. Un attaccante che unisce la forza fisica all’allungo, che sa tenere la palla. Negli ultimi 30/40 metri fa fuori tutti… Un giocatore totale, l’uomo da prendere se ne hanno le capacità finanziarie, ma mi sembra di capire che la Juve voglia rinforzare l’organico di Tudor senza sostenere spese folli. In tal caso, converrebbe pescare in Serie A dei profili di prospettiva, da crescere in casa. Penso a Krstovic: sa far tutto e a mio parere - se inserito nel giusto contesto tattico - può tranquillamente fare una ventina di gol. Poi c’è sempre Lucca: un attaccante unico nel suo genere perché rapido e tecnico nonostante la stazza… Due profili che però, per caratteristiche, andrebbero intesi come alternative a Kolo Muani. Non credo che li vedremmo in campo insieme, se non in situazioni di emergenza. Quando c’è da sbloccare il risultato a tutti i costi…».

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"Retegui ha bisogno di questo"

E che mi dice dello svedese: potrebbe convivere con Kolo? 
«Bisognerebbe fare un gran lavoro estivo per farli coesistere. Magari dirottando il francese verso le corsie, come ha già provato a fare Tudor in alcuni spezzoni di gara…». 

Per la Juve, poi, non passa mai di moda il nome di Retegui... 

«Mateo è un ottimo finalizzatore, abile di testa, soprattutto negli stacchi da fermo. Ma ha bisogno che la squadra giochi per lui, e che gli fornisca diversi palloni in area di rigore».

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Aldo Serena, da grande ex centravanti quale è, ci aiuti a definire l’identikit ideale per il futuro attaccante della Juventus… 
«Ci vorrebbe un profilo strutturato fisicamente, che sappia dialogare con i compagni, giocare spalle alla porta e - se necessario - inventarsi la giocata decisiva nei momenti di difficoltà».

Visti i recenti sviluppi nella trattativa con il Psg, non pensa che ci vorrebbe un profilo compatibile con Kolo Muani?

«Assolutamente, anche perché il francese non ha le caratteristiche della classica boa a cui appoggiarsi. Non è un profilo che aiuta la squadra in fase di costruzione, ma un individualista speciale. Ha nelle corde dei colpi fuori dal comune, ma ha delle carenze sotto il profilo del gioco collettivo. Come dimostra, del resto, il fatto che Luis Enrique non abbia voluto contemplarlo nel suo progetto tecnico. Un calcio che coinvolge tutti e 10 i giocatori di movimento nella manovra. Se la Juve ha intenzione di fare all-in su di lui - scelta più che plausibile vista la sua eccellente vena realizzativa - dovrebbe affiancargli allora una seconda punta altruista, che possa aprirgli gli spazi e aiutare i compagni in fase di costruzione. A me piace tantissimo Julian Alvarez. In Italia farebbe benissimo». 

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