La nuova Juve prende forma: Kolo Muani, i rinnovi e il vertice per Yildiz

Comolli è ottimista per il francese, dopo toccherà ai prolungamenti di Gatti, Savona e McKennie

Con l’asset manageriale tuttora nel vivo di una profonda rivoluzione, la Juventus non ha potuto sfruttare la finestra di mercato “speciale” aperta dalla Fifa dal 1° al 10 giugno, per chiudere eventuali colpi in entrata. Prima, infatti, occorreva risolvere i cosiddetti “codici rossi”, scongiurando gli addii prematuri dei vari giocatori in prestito. Se per Veiga non è stato possibile imbastire una trattativa con il Chelsea, i bianconeri sono riusciti quantomeno ad assicurarsi per il Mondiale per club Randal Kolo Muani e Francisco Conceiçao. Non si tratta però di una soluzione definitiva: la Juve ha “rimandato la sveglia” alle prime settimane di luglio (a Mondiale finito), nella speranza di riuscire a cucire la distanza con il Psg sulla formula del prestito da porre in essere per l’attaccante francese. I bianconeri gradirebbero tutelarsi con un eventuale diritto di riscatto.

Il Psg, invece, continua a insistere per l’obbligo, dal momento che Luis Enrique non sembrerebbe intenzionato a reinserire il francese all’interno del progetto tecnico. Ma se ne parlerà più avanti: Comolli, del resto, avrà bisogno di tempo per analizzare a fondo i vari fascicoli bianconeri e studiare le prossime mosse. E poi, a una settimana esatta dall’esordio negli Stati Uniti contro l’Al Ain, meglio non prestarsi a situazioni che potrebbero distrarre il gruppo squadra di Tudor.

 

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La Juve e la situazione rinnovi

Anche per questo, la società ha deciso di sospendere momentaneamente il giudizio su quei rinnovi che, prima o poi, dovrebbero essere “scongelati”. A cominciare da Federico Gatti che, al netto dei restanti due anni di contratto, gradirebbe più garanzie dalla Juventus, visto anche l’interesse nei suoi confronti di alcuni club di Serie A (su tutti il Napoli di Antonio Conte). Discorso simile per McKennie (in scadenza a giugno 2026) con il quale si stava trovando l’intesa per il prolungamento fino al 2028. Passando poi per quei profili che potrebbero dirsi meno urgenti: su tutti quelli di Yildiz, Savona e Cambiaso. Kenan nella scorsa estate ha visto il suo ingaggio salire a 1.5 milioni annui, con tanto di passaggio alla maglia numero dieci. La stagione in archivio, con 7 gol e 6 assist in 35 presenze in Serie A, non ha fatto che confermare la sua centralità nel progetto bianconero. Motivo per cui il club ha in programma da tempo di blindarlo con un contratto più lungo e remunerativo, che possa stroncare sul nascere eventuali affondi da parte del resto delle big europee.

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Con l’asset manageriale tuttora nel vivo di una profonda rivoluzione, la Juventus non ha potuto sfruttare la finestra di mercato “speciale” aperta dalla Fifa dal 1° al 10 giugno, per chiudere eventuali colpi in entrata. Prima, infatti, occorreva risolvere i cosiddetti “codici rossi”, scongiurando gli addii prematuri dei vari giocatori in prestito. Se per Veiga non è stato possibile imbastire una trattativa con il Chelsea, i bianconeri sono riusciti quantomeno ad assicurarsi per il Mondiale per club Randal Kolo Muani e Francisco Conceiçao. Non si tratta però di una soluzione definitiva: la Juve ha “rimandato la sveglia” alle prime settimane di luglio (a Mondiale finito), nella speranza di riuscire a cucire la distanza con il Psg sulla formula del prestito da porre in essere per l’attaccante francese. I bianconeri gradirebbero tutelarsi con un eventuale diritto di riscatto.

Il Psg, invece, continua a insistere per l’obbligo, dal momento che Luis Enrique non sembrerebbe intenzionato a reinserire il francese all’interno del progetto tecnico. Ma se ne parlerà più avanti: Comolli, del resto, avrà bisogno di tempo per analizzare a fondo i vari fascicoli bianconeri e studiare le prossime mosse. E poi, a una settimana esatta dall’esordio negli Stati Uniti contro l’Al Ain, meglio non prestarsi a situazioni che potrebbero distrarre il gruppo squadra di Tudor.

 

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