"Urla, zuffe, schiaffi..."
Mi racconta un po’ che aria si respirava negli hotel milanesi a poche ore dalla chiusura del mercato?
«Una volta la presenza nelle sedi del calciomercato era essenziale per chiudere le trattative. I contratti erano cartacei e in quanto tali andavano depositati fisicamente, con le firme di tutti i diretti interessati: società cedente, società acquirente, procuratore e giocatore. Quindi ti chiudevi nelle stanze degli alberghi e facevi mercato. Ho visto e sentito di tutto: urla, liti, zuffe, schiaffi. Un circo bellissimo. Oggi i contratti sono digitali e i giocatori, belli comodi, li firmano in vacanza da sotto all’ombrellone; i procuratori gestiscono tre trattative contemporaneamente; e le due società restano nelle rispettive sedi. Non è facile venirsi incontro da dietro uno schermo con le videocall. È una forma di comunicazione troppo impersonale, rarefatta…».
Che idea si è fatto sul calciomercato delle italiane? Alla fine solo in Premier hanno speso di più…
«Spendiamo tanto, ma c’è troppa improvvisazione. Non esista mai una via prediletta: ogni club studia sempre 4/5 alternative. Penso alla Juve che ha trattato per mesi con il Psg nella speranza di tenersi Kolo, per poi virare in extremis su Openda».
L’ha convinta il mercato dei bianconeri? Per la prima volta dopo anni hanno scelto di puntare solo su profili in arrivo dall’estero.
«Tutto sommato dire di sì. Comolli ha preso giocatori interessanti. Penso che la Juve, grazie al pragmatismo di Tudor, alla sua la volontà di dare profondità al gioco con profili di qualità abili nell’uno contro uno, sia cresciuta. Non so se sia il reparto offensivo sia il più forte della Serie A, ma di certo offre all’allenatore tante possibilità di scelta. Vlahovic è rimasto e potrà rivelarsi un’arma in più preziosa, come ha dimostrato nelle prime due uscite di campionato. Ma per me il miglior acquisto della Juve, e forse di tutto il mercato di Serie A, resta il recupero di Bremer. È un top. Senza dimenticare la conferma di Yildiz: un fenomeno che se avrà la pazienza di crescere senza accontentarsi si toglierà grandi soddisfazioni. Sottoscrivo quanto detto da Chiellini, e cioè che il turco avrebbe giocato titolare in tutte le formazioni bianconere degli ultimi 40 anni».
