Vlahovic, Gattuso e Conte
Che mi dice di Vlahovic? Non le sembra più sereno e ispirato ora che non deve più sobbarcarsi da solo tutto il peso dell’attacco juventino?
«Può essere, ma credo che dipenda tutto dalla fiducia dimostratagli da Tudor, che comunque l’ha sempre preso in considerazione. Il tecnico croato ha fatto scudo, non curandosi delle dinamiche economiche e trattandolo come un tesserato qualunque. Questo può averlo aiutato… Stimo molto Igor: penso che abbia il carattere per allenare una piazza complicata come quella bianconera».
«Non credo, ma nulla è impossibile. Di sicuro nei mesi i rapporti tra le parti si distenderanno se Dusan continuerà a segnare con questa continuità».
È mai stato vicino a tesserare uno dei bianconeri di Tudor?
«Solo Locatelli, quando ero al Genoa. Ma il mio amico Gattuso pose il veto e alla fine non se ne fece nulla. Manuel mi piace: è un giocatore di qualità e sostanza».
Ha sentito Ringhio da quando è stato nominato ct?
«Sì, più volte: è carico. Conte in 21 giorni nel ritiro di Montpellier riuscì a plasmare una squadra che superò facilmente Belgio e Spagna per poi arrendersi ai rigori solo contro la Germania campione del mondo. Questo per dire che Gattuso - avendo a disposizione solo 4/5 stage - non sarà chiamato a fare chissà quali rivoluzioni tattiche. Semmai, cercherà di trasmettere la sua passione, il suo entusiasmo e la sua voglia. Ed è proprio quello di cui ha bisogno l’Italia in questo momento. Non voglio neanche pensare a un’altra esclusione dai mondiali. Certo, non possiamo più permetterci di sbagliare».
A proposito di Conte, che ne pensa del mercato del Napoli?
«Hanno chiuso operazioni intelligenti, tappando tutti i ruoli vacanti. Mi preoccupa l’infortunio di Lukaku: è il polo offensivo degli azzurri. Un profilo fondamentale. Starà ad Antonio inventarsi qualcosa di nuovo per aiutare la squadra a sviluppare il proprio gioco».
E della Roma che mi dice?
«Il loro problema è rimasto sostanzialmente lo stesso: nessuno ha mai spiegato ai media quale sia la direzione sportiva del club. Ora è arrivato Gasperini che è un tecnico sanguigno. Mi ha stupito come scelta, perché ha dei dogmi completamente diversi da Ranieri…».
Insomma, chi lo vince lo scudetto?
«Continuo a vedere Napoli e Inter davanti a tutte. Poi dopo arriva la Juve e una tra Roma e Milan. Vedremo…».
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