Vlahovic, dalle telefonate di Allegri alla freccia in Juve-Milan: ora prepara lo scherzetto

Dopo i lunghi corteggiamenti di Max, che in estate ha provato a portarlo in rossonero, Dusan si candida per un posto da titolare

TORINO - Non è il giocatore che la Juventus avrebbe voluto ammirare sotto i riflettori di questa stagione. Non è il volto da manifesto, né l’attaccante da sogno che infiamma i piani tattici o le fantasie dei tifosi. Era, anzi, il nome cerchiato in rosso da mesi. La Juve gli aveva voltato le spalle con quella tipica freddezza sabauda che si è soliti riservare a chi - per un motivo o per un altro - non rientra più nei piani. Doveva partire, alleggerire i conti, lasciare spazio. Vlahovic era il passato prossimo di un progetto che voleva cambiare pelle. Il suo addio sembrava annunciato. Scritto a matita, sì, ma con mano ferma. Sullo sfondo l’interesse vivo, palpabile, di chi avrebbe voluto riabbracciarlo lontano da Torino, dentro un’altra storia. Ma le storie, a volte, prendono strade storte. E diventano vere proprio lì, dove dovevano finire.

Juve e Milan, gli attaccanti non segnano

Così, alla fine Dusan è rimasto alla Juve, tra valigie disfatte e sorrisi di circostanza. Ha declinato le avances di Max Allegri che, tra una telefonata e l’altra, per settimane gli ha parlato con una voce familiare, morbida e sincera, nella speranza di portarlo con sé al Milan. Lì dove si sarebbe visto consegnare le chiavi di un attacco che, all’alba della sesta giornata, alla voce “bomber” conta ancora 0 reti in Serie A. Nessuna delle prime punte rossonere (né Gimenez né Nkunku) è riuscita a lasciare il segno. A trascinare la squadra di Max, per ora, sono stati gli altri: da Pulisic a Saelemaekers, passando per Loftus Cheek, Fofana e Modric. Gli artisti più raffinati. Se vogliamo, la stessa cosa che sta succedendo alla Juve di Tudor, che vive degli assoli di Chico Conceiçao e Kenan Yildiz. Sì, perché se non contiamo le marcature dei due fantasisti bianconeri, sono ben pochi i giocatori andati in gol. Specie in attacco... David - l’acquisto copertina della sessione di mercato estiva - ha sbloccato il match contro il Parma lo scorso 24 agosto, per poi finire inghiottito in un vortice di negatività, alimentato dalle continue rotazioni in attacco. Openda, alla stessa maniera, quando lanciato dal primo minuto è parso fuori fuoco, impreciso... Un corpo estraneo nei meccanismi offensivi dei bianconeri. Da qui l’affascinante paradosso che caratterizza il reparto offensivo della Juventus: l’unico a segnare con continuità è proprio Dusan Vlahovic. Lo stesso attaccante che il club ha cercato in tutti i modi di vendere in estate, per poi rassegnarsi a pochi giorni dal gong del mercato...

 

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Vlahovic da partente a bomber Juve

Ben 4 i sigilli in 7 presenze tra Serie A e Champions League, per una media realizzativa di un gol ogni 58,5 minuti. Tutti da subentrante, peraltro. Ma perché il serbo - così come il resto dei compagni di reparto - non riesce a incidere quando parte dal primo minuto? Questione di atteggiamento? Di equilibri che saltano nei finali di gara, e che lo mettono nelle condizioni di trovare con più facilità gli spazi per segnare? O forse la semplice conseguenza di queste continue rotazioni offensive? Una cosa è certa: per gli attaccanti gol e continuità, sono due parole che spesso viaggiano di pari passo. Soprattutto se sei appena arrivato in un contesto nuovo, e hai bisogno di minuti per poter assorbire i dettami tattici del tuo allenatore. Eppure Tudor è stato più volte chiaro su questo fronte: in attacco - almeno per ora - non esistono gerarchie. Gioca chi dà risposte più incoraggianti in allenamento. Chi ha le caratteristiche più giuste per l’avversario in questione. Le implicazioni di mercato, poi, non lo toccano minimamente. Il fatto che Vlahovic, con ogni probabilità, lascerà la Juventus a giugno, non significa infatti che Openda o David possano avere un occhio di riguardo in più.

 

 

Juve-Milan, ballottaggio Vlahovic-Openda

Per la gara con il Milan il ballottaggio, stavolta, sarà tra Dusan e Openda, con il serbo in leggero vantaggio: nella seduta di allenamento di ieri Tudor ha provato Vlahovic al centro dell’attacco. Un indizio da prendere, però, con le pinze dal momento che il tecnico sembra intenzionato a sciogliere la riserva - come suo solito - solo nella rifinitura di domani. Che sia dal primo minuto o a gara in corso DV9 avrà comunque la sua chance per omaggiare i corteggiamenti di Allegri a modo suo: con un gol davanti alla sua gente. Quella che ha da poco reimparato ad apprezzarlo, convertendo i fischi estivi in applausi...

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TORINO - Non è il giocatore che la Juventus avrebbe voluto ammirare sotto i riflettori di questa stagione. Non è il volto da manifesto, né l’attaccante da sogno che infiamma i piani tattici o le fantasie dei tifosi. Era, anzi, il nome cerchiato in rosso da mesi. La Juve gli aveva voltato le spalle con quella tipica freddezza sabauda che si è soliti riservare a chi - per un motivo o per un altro - non rientra più nei piani. Doveva partire, alleggerire i conti, lasciare spazio. Vlahovic era il passato prossimo di un progetto che voleva cambiare pelle. Il suo addio sembrava annunciato. Scritto a matita, sì, ma con mano ferma. Sullo sfondo l’interesse vivo, palpabile, di chi avrebbe voluto riabbracciarlo lontano da Torino, dentro un’altra storia. Ma le storie, a volte, prendono strade storte. E diventano vere proprio lì, dove dovevano finire.

Juve e Milan, gli attaccanti non segnano

Così, alla fine Dusan è rimasto alla Juve, tra valigie disfatte e sorrisi di circostanza. Ha declinato le avances di Max Allegri che, tra una telefonata e l’altra, per settimane gli ha parlato con una voce familiare, morbida e sincera, nella speranza di portarlo con sé al Milan. Lì dove si sarebbe visto consegnare le chiavi di un attacco che, all’alba della sesta giornata, alla voce “bomber” conta ancora 0 reti in Serie A. Nessuna delle prime punte rossonere (né Gimenez né Nkunku) è riuscita a lasciare il segno. A trascinare la squadra di Max, per ora, sono stati gli altri: da Pulisic a Saelemaekers, passando per Loftus Cheek, Fofana e Modric. Gli artisti più raffinati. Se vogliamo, la stessa cosa che sta succedendo alla Juve di Tudor, che vive degli assoli di Chico Conceiçao e Kenan Yildiz. Sì, perché se non contiamo le marcature dei due fantasisti bianconeri, sono ben pochi i giocatori andati in gol. Specie in attacco... David - l’acquisto copertina della sessione di mercato estiva - ha sbloccato il match contro il Parma lo scorso 24 agosto, per poi finire inghiottito in un vortice di negatività, alimentato dalle continue rotazioni in attacco. Openda, alla stessa maniera, quando lanciato dal primo minuto è parso fuori fuoco, impreciso... Un corpo estraneo nei meccanismi offensivi dei bianconeri. Da qui l’affascinante paradosso che caratterizza il reparto offensivo della Juventus: l’unico a segnare con continuità è proprio Dusan Vlahovic. Lo stesso attaccante che il club ha cercato in tutti i modi di vendere in estate, per poi rassegnarsi a pochi giorni dal gong del mercato...

 

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