Yildiz, la risposta di Montella a Platini. E Tudor studia la mossa per la sua Juve

Il numero 10 bianconero vola in nazionale, anche Calhanoglu lo incensa. Il prossimo 22 ottobre l’esame Bernabeu

Michel Platini, non esattamente un uomo qualsiasi nell’emisfero bianconero, qualche giorno fa ha parlato di lui. O meglio: si è rivolto a suocera perché nuora intendesse. Chiaro il consiglio a chi sta intorno a Kenan Yildiz: "Nessuno mette il numero 10 al centro, ma sulle fasce. Dovete chiedere agli allenatori il perché, non a me. L’ultimo vero numero 10 è stato Zinedine Zidane". Quando parla Le Roi, soprattutto su questa materia, si tace. Al massimo si possono prendere appunti. Poi, però, ci sono i fatti. Per esempio, quelli che riguardano la Turchia. Doppietta di Yildiz contro la Bulgaria: uno-due micidiale per la squadra di Vincenzo Montella, che ha messo subito in discesa la sfida di qualificazione ai prossimi Mondiali. In quale ruolo è stato impiegato? Da esterno sinistro nel 4-2-3-1. In un certo senso, sembra una risposta pre-confezionata a Platini. Un modo per dire: uno così, sul fronte offensivo, può agire dove vuole. Anche Igor Tudor ne è consapevole, sebbene l’indirizzo scelto dal croato per il turco resta lo stesso: continuerà ad essere impiegato sulla trequarti, a sinistra, nel 3-4-2-1. Tudor non cambia e in generale il numero 10 di oggi deve saper fare tutto. In ogni zona pericolosa del campo, in ogni posizione nella quale possa essere messo nelle condizioni di far male. Di sicuro Yildiz con la Turchia si sta ricaricando. No, riposare non è un verbo al quale è possibile accostarlo in questo periodo (è il terzo giocatore più impiegato da Tudor, dopo Kelly e Kalulu), ma di sicuro la vittoria contro la Bulgaria alimenta entusiasmo e convinzione. Domani sera c’è la sfida contro la Georgia di Khvicha Kvaratskhelia. Naturale e immediato pensare ad un duello che elevi all’ennesima potenza la fantasia.

Calhanoglu incensa Yildiz

Yildiz continua a raccogliere consensi, in ogni caso. Lo testimonia la pesante investitura di Hakan Calhanoglu. Rivale scorbutico all’Inter, ma in Nazionale è tutta un’altra storia. L’investitura del regista fa riflettere sulla dimensione di Kenan: "È un giocatore molto importante, diventerà il calciatore turco più caro della storia. Il Pallone d’Oro? Credo che Kenan abbia delle chance di vincerlo, io no, non lo vincerò". Detto da un collega illustre, che in questi anni ha toccato vette notevoli in termini di rendimento anche in campo internazionale. D’altronde Yildiz non può più essere considerato un outsider. Nonostante i 20 anni che porta sulle spalle: pochi per gli altri, ma non per uno che già da un anno ha la numero 10 ormai tatuata sulla pelle. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Yildiz all'esame Bernabeu

Tudor lo rivedrà verosimilmente giovedì, il tempo di lasciargli almeno un giorno per rifiatare. Lo caricherà in vista del Como, certamente, ma è chiaro che qualche pensiero Yildiz lo rivolgerà inconsciamente anche alla notte del Bernabeu di mercoledì prossimo. Sarà la prima volta a Madrid per Kenan, in un tempio abituato ad osservare da vicino fenomeni generazionali. A quelle latitudini stanno già apprezzando Arda Guler, ma il pubblico madridista è da sempre sensibile al talento. Alla magia, all’estro che rompe gli equilibri. Impossibile che Yildiz non abbia rivisto più e più volte le prodezze di Del Piero del 2008, proprio al Bernabeu. In uno stadio che gli ha dedicato una delle ovazioni più iconiche del nuovo millennio. Il rapporto di forze di allora, tra Real Madrid e Juve, somiglia molto a quello attuale. Blancos che cercano di non perdere di vista un Barcellona in rampa di lancio, bianconeri in piena fase di ricostruzione. Può essere la notte perfetta per lanciare un messaggio in chiave Pallone d’Oro, ben più potente del sincero attestato di stima di Calhanoglu. Prima, però, ci sono Georgia e Como. Yildiz, i cui piedi sono ben piantati per terra, lo sa meglio di tutti.

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Michel Platini, non esattamente un uomo qualsiasi nell’emisfero bianconero, qualche giorno fa ha parlato di lui. O meglio: si è rivolto a suocera perché nuora intendesse. Chiaro il consiglio a chi sta intorno a Kenan Yildiz: "Nessuno mette il numero 10 al centro, ma sulle fasce. Dovete chiedere agli allenatori il perché, non a me. L’ultimo vero numero 10 è stato Zinedine Zidane". Quando parla Le Roi, soprattutto su questa materia, si tace. Al massimo si possono prendere appunti. Poi, però, ci sono i fatti. Per esempio, quelli che riguardano la Turchia. Doppietta di Yildiz contro la Bulgaria: uno-due micidiale per la squadra di Vincenzo Montella, che ha messo subito in discesa la sfida di qualificazione ai prossimi Mondiali. In quale ruolo è stato impiegato? Da esterno sinistro nel 4-2-3-1. In un certo senso, sembra una risposta pre-confezionata a Platini. Un modo per dire: uno così, sul fronte offensivo, può agire dove vuole. Anche Igor Tudor ne è consapevole, sebbene l’indirizzo scelto dal croato per il turco resta lo stesso: continuerà ad essere impiegato sulla trequarti, a sinistra, nel 3-4-2-1. Tudor non cambia e in generale il numero 10 di oggi deve saper fare tutto. In ogni zona pericolosa del campo, in ogni posizione nella quale possa essere messo nelle condizioni di far male. Di sicuro Yildiz con la Turchia si sta ricaricando. No, riposare non è un verbo al quale è possibile accostarlo in questo periodo (è il terzo giocatore più impiegato da Tudor, dopo Kelly e Kalulu), ma di sicuro la vittoria contro la Bulgaria alimenta entusiasmo e convinzione. Domani sera c’è la sfida contro la Georgia di Khvicha Kvaratskhelia. Naturale e immediato pensare ad un duello che elevi all’ennesima potenza la fantasia.

Calhanoglu incensa Yildiz

Yildiz continua a raccogliere consensi, in ogni caso. Lo testimonia la pesante investitura di Hakan Calhanoglu. Rivale scorbutico all’Inter, ma in Nazionale è tutta un’altra storia. L’investitura del regista fa riflettere sulla dimensione di Kenan: "È un giocatore molto importante, diventerà il calciatore turco più caro della storia. Il Pallone d’Oro? Credo che Kenan abbia delle chance di vincerlo, io no, non lo vincerò". Detto da un collega illustre, che in questi anni ha toccato vette notevoli in termini di rendimento anche in campo internazionale. D’altronde Yildiz non può più essere considerato un outsider. Nonostante i 20 anni che porta sulle spalle: pochi per gli altri, ma non per uno che già da un anno ha la numero 10 ormai tatuata sulla pelle. 

 

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