Vlahovic impressiona Spalletti e si riprende lo Stadium: Juve, finalmente ha capito

Altra prova convincente dell'attaccante serbo: "Spiace per il pareggio. Futuro? Ora penso solo al Toro"

TORINO - Intanto, si è ripreso lo Stadium. Stavolta sì, alla grandissima. Pioggia di applausi ad ogni giocata. E di questi tempi sono davvero tante e tutte pregevoli. Dusan Vlahovic ha una voglia di Juve smisurata. Nel suo ultimo anno di contratto, ha realmente capito quanto conti la maglia che indossa. Era già così con Igor Tudor: ha saputo mettersi a disposizione, sin dai turbolenti mesi estivi, pur di convincere l'allenatore ad andare oltre ogni discorso legato al contratto. Ha messo in chiaro le cose alla sua maniera, pensando solo a giocare. Spensierato e non pensieroso, responsabilizzato e non paralizzato dagli oneri, sereno perché ha capito di non aver più niente da perdere a Torino. O forse sì, visto che persino Luciano Spalletti è rimasto impressionato da Vlahovic in poche ore alla Continassa. E poi dopo la Cremonese: sontuosa la sua prova allo Zini, a cui è mancato il gol. Fortunatamente per lui l'occasione sprecata di sinistro, quando bastava scivolare col destro, è stata ininfluente. Contro lo Sporting altra prova notevole.

Le parole di Spalletti e Chiellini

Due occasioni dopo la sfuriata portoghese: doppia parata di Rui Silva, sulla zuccata e sulla conclusione da fuori. Ma prima o poi il gol doveva arrivare. Suggerimento splendido di Thuram, Dusan al posto giusto al momento giusto. Stadium in delirio e rapporto ritrovato definitivamente. Spalletti è stato chiaro: «Dusan è abituato a pressioni e insidie vestendo una maglia del genere. Ho parlato con lui in ritiro. Lui è felicissimo o sarebbe felicissimo di rimanere: non lo va ad impensierire il fatto che non ha contratto». Anche Giorgio Chiellini, prima del calcio d'inizio, ha ragionato con ottimismo: «Vlahovic è concentrato e sta pensando solo alla Juventus. Personalmente penso che a tempo debito ci sarà tempo per fare le opportune valutazioni insieme. E, in ogni caso, non c'è assolutamente una porta chiusa da nessuna delle due parti, anzi. C’è la volontà di mettersi a sedere». Al fischio finale parla Dusan: «Non siamo contenti del pareggio, potevamo fare di più. Siamo stati tosti, abbiamo giocato meglio di loro, che sono una grande squadra in grado di palleggiare bene. Complimenti ai compagni, speriamo di continuare. Ora dobbiamo pensare a vincere le prossime quattro in Champions. Futuro? Si, ne abbiamo parlato con Spalletti. Ma il mio unico pensiero ora è la partita di sabato, che sarà difficile».

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Vlahovic: "Mi manca ancora qualcosa"

Poi aggiunge: «Ho sentito un dolorino al flessore e ho chiesto il cambio. Durante la preparazione non ho giocato tanto, mi manca ancora qualcosa a livello fisico, mi dispiace per non aver aiutato la squadra fino all’ultimo minuto. Spero di recuperare al meglio per sabato». Stuzzicato da Fabio Capello a Sky Sport, risponde su un diverbio con McKennie: «Mi dispiace di aver fatto quel gesto, ma l’ho chiarito subito con lui». Anche Teun Koopmeiners ha cambiato marcia con Spalletti: «Nei primi 15’ non abbiamo trovato il modo giusto per difendere, poi nel secondo tempo abbiamo attaccato, ci è mancato davvero solo il gol. Una partita così la dovevamo vincere. Ruolo? In questa posizione da braccetto sinistro mi sento molto meglio, non sono un attaccante in grado di giocare spalle alla porta. Così mi sento bene, voglio agire con la palla e servire i compagni». Infine, si sofferma sull’impatto di Spalletti: «Dobbiamo trovare noi le energie per cambiare passo, il mister sicuramente ci sta aiutando. Anche in difesa ci stanno dando una grossa mano: penso al lavoro che stanno svolgendo Yildiz e Conceiçao, per esempio. Nel calcio di oggi è fondamentale perché devono difendere tutti. Ora si continua così: è questa la strada giusta».

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TORINO - Intanto, si è ripreso lo Stadium. Stavolta sì, alla grandissima. Pioggia di applausi ad ogni giocata. E di questi tempi sono davvero tante e tutte pregevoli. Dusan Vlahovic ha una voglia di Juve smisurata. Nel suo ultimo anno di contratto, ha realmente capito quanto conti la maglia che indossa. Era già così con Igor Tudor: ha saputo mettersi a disposizione, sin dai turbolenti mesi estivi, pur di convincere l'allenatore ad andare oltre ogni discorso legato al contratto. Ha messo in chiaro le cose alla sua maniera, pensando solo a giocare. Spensierato e non pensieroso, responsabilizzato e non paralizzato dagli oneri, sereno perché ha capito di non aver più niente da perdere a Torino. O forse sì, visto che persino Luciano Spalletti è rimasto impressionato da Vlahovic in poche ore alla Continassa. E poi dopo la Cremonese: sontuosa la sua prova allo Zini, a cui è mancato il gol. Fortunatamente per lui l'occasione sprecata di sinistro, quando bastava scivolare col destro, è stata ininfluente. Contro lo Sporting altra prova notevole.

Le parole di Spalletti e Chiellini

Due occasioni dopo la sfuriata portoghese: doppia parata di Rui Silva, sulla zuccata e sulla conclusione da fuori. Ma prima o poi il gol doveva arrivare. Suggerimento splendido di Thuram, Dusan al posto giusto al momento giusto. Stadium in delirio e rapporto ritrovato definitivamente. Spalletti è stato chiaro: «Dusan è abituato a pressioni e insidie vestendo una maglia del genere. Ho parlato con lui in ritiro. Lui è felicissimo o sarebbe felicissimo di rimanere: non lo va ad impensierire il fatto che non ha contratto». Anche Giorgio Chiellini, prima del calcio d'inizio, ha ragionato con ottimismo: «Vlahovic è concentrato e sta pensando solo alla Juventus. Personalmente penso che a tempo debito ci sarà tempo per fare le opportune valutazioni insieme. E, in ogni caso, non c'è assolutamente una porta chiusa da nessuna delle due parti, anzi. C’è la volontà di mettersi a sedere». Al fischio finale parla Dusan: «Non siamo contenti del pareggio, potevamo fare di più. Siamo stati tosti, abbiamo giocato meglio di loro, che sono una grande squadra in grado di palleggiare bene. Complimenti ai compagni, speriamo di continuare. Ora dobbiamo pensare a vincere le prossime quattro in Champions. Futuro? Si, ne abbiamo parlato con Spalletti. Ma il mio unico pensiero ora è la partita di sabato, che sarà difficile».

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