Calciomercato Juve: Giovinco, rinnovo o cessione. E rispunta il Liverpool

Il fantasista va a scadenza nel 2015: presto il vertice con Marotta. La permanenza di Conte aumenta le chance dell’attaccante: oggi il tecnico ne discuterà con la dirigenza nel summit di mercato
TORINO - Sistemata la casella dell’allenatore, si passa ai giocatori. Oggi Antonio Conte e i dirigenti della Juventus si ritroveranno attorno a un tavolo per discutere di acquisti, cessioni e rinnovi. Uno dei piatti forti del terzo capitolo - ovvero quello dei prolungamenti - si chiama Sebastian Giovinco. Il fantasista torinese va a scadenza nel 2015. Il margine di manovra è ridotto. Due le ipotesi: allungamento dell’accordo e cessione estiva. Scenari obbligati per evitare che il giocatore, riportato a “casa” nel 2012 per 11 milioni, fra un anno si liberi a parametro zero. L’incontro A breve la dirigenza juventina s’incontrerà con l’entourage di Giovinco. Si ripartirà dal summit di 4 mesi fa, al termine del quale le parti decisero di rimandare tutto alla fine del campionato. Da quel vertice sono cambiate tante cose. Giovinco è uscito da un tunnel fisico, tecnico e ambientale. Conte lo ha protetto da tutto e tutti e lui, la Formica Atomica, ha tirato fuori dal cilindro carattere e prestazioni di qualità. Prima ha illuminato la Juventus in Europa League, tanto col Trabzonspor quanto col Lione, poi si è rivelato una delle armi decisive nel finale di campionato, quando Carlos Tevez ha avuto bisogno di un po’ di riposo. Conte ha lanciato Giovinco nel ruolo di vice-Apache e l’ex gialloblù lo ha ripagato nel migliore dei modi. Sempre positivo e spesso determinante, come nella delicatissima trasferta di Udine. «Di Sebastian non ho mai dubitato, parliamo din un giocatore che unisce tecnica e rapidità». Complimenti che hanno aiutato Giovinco a cancellare l’intricata prima parte di stagione, caratterizzata da tante panchine (in parte legate agli infortuni) e due perle di rara bellezza (gol al Milan e Avellino in Coppa Italia). I fischi di metà febbraio si sono trosformati in applausi. Non è riuscito a riconquistare l’Italia, però ha rivisto certi progetti: «Sì, vorrei restare alla Juve». Un’apertura importante dopo i dubbi invernali.

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