Juve, De Ligt se ne va. Caccia al sostituto: Gabriel e Milenkovic

I bavaresi affondano: si chiude a 80 milioni con bonus. Calda la pista Pau Torres ma il Villarreal chiede troppo
Juve, De Ligt se ne va. Caccia al sostituto: Gabriel e Milenkovic© Marco Canoniero

Tanto tuonò che piovve. Le “previsioni meteo” sulla Juventus non sbagliano un colpo. Dovevano arrivare Pogba e Di Maria e sono arrivati. Doveva partire De Ligt e infatti l’olandese parte. Ieri è successo ciò che era nell’aria: il Bayern Monaco, con il portafoglio rigonfio per l’incasso di 45 milioni dal Barcellona per la cessione del bomber Lewandowski ai catalani, ha nuovamente bussato alla porta della Juventus mettendo sul tavolo gli argomenti che i bianconeri si aspettavano. E così, tre giorni prima di partire per la tournee negli Stati Uniti d’America, il rompicapo si risolve con la formula di fatto definita che consentirà di monetizzare per la cessione del difensore la cifra di 80 milioni con bonus. Restano da limare ancora alcuni dettagli che non smuoveranno l’ordine di grandezza dell’operazione. Operazione che consentirà di creare una significativa plusavalenza in quanto tre stagioni or sono De Ligt venne contrattualizzato per cinque anni, pagando 75 milioni di euro per il suo cartellino dall’Ajax.

Dunque non resta che attendere l’annuncio ufficiale del trasferimento che a questo punto si può archiviare già come definito e concluso nella sostanza. Manca la forma, ma è appunto una formalità, l’accordo verbale c’è. Del resto il Bayern ha deciso di esporsi in maniera ultra trasparente in questi giorni precedenti al rilancio con le dichiarazioni del direttore sportivo Salihamidzic, prima, e del Ceo Kahn, dopo. L’altro giorno si è spiegato in questi termini: «Ci sono stati contatti con il ragazzo. Posso confermare che il suo desiderio è quello di venire a giocare al Bayern Monaco. Nei prossimi giorni parleremo ancora con la Juventus e vedremo come andrà a finire questa trattativa». E il rilancio è piaciuto alla dirigenza bianconera che partiva dalla clausola rescissoria di 120 milioni. Ma il mercato sta prendendo una declinazione che lo porta a non essere manco lontano parente di qualche anno fa, con parametri trasformati: per cui accettare un ridimensionamento non significa accontentarsi bensì prendere atto in maniera lucida di una condizione maro- economica mutata per ragioni che sono sotto gli occhi di tutti, pandemia e guerra in Ucraina su tutti.

Sotto a chi tocca

In realtà alla Juventus non c’è tempo per congratularsi e godere dell’aspetto finanziario della vicenda in quanto occorre portare a casa al più presto il sostituto. I bene informati sostengono che una pedina sarebbe di fatto già pronta per cambiare casacca e raggiungere la Mole: il nome è quello del serbo Milenkovic. Il viola costa 15 milioni e ha un impegno verbale con la Fiorentina per essere ceduto a fronte di una adeguata proposta vergata da una big. E la Juventus, oltre a essere un top cub, ha ottimi rapporti con il procuratore del giocatore, mister Ramadani, che sino a qualche giorno fa ha provato a convincere Koulibaly a vestire il bianconero sino a quando non c’è stato l’affondo definitivo del Chelsea. La società bianconera intende però dotarsi di un profilo che offra ampie garanzie dal punto di vista dell’esperienza per cui sta giocando in pressing anche sullo spagnolo Pau Torres del Villarreal e sul brasiliano Gabriel dell’Arsenal, anche se gli spagnoli hanno sparato troppo alto: 50 milioni di euro per il proprio difensore venticinquenne che in Champions ha anche segnato alla Juventus. In realtà, esiste un altro giocatiore sul quale la Juventus si sta muovendo in maniera decisa ed è il torinista Bremer. La storia, ormai una telenovela visto il numero di puntate che ha già offerto, vede i bianconeri impegnati in una sorta di derby d’Italia di mercato con l’Inter. Dunque situazione fluida sì, in senso assoluto, ma siamo arrivati ai giorni della verità. Entro mercoledi la dirigenza conta e spera di poter consegnare ad Allegri, prima dell’imbar- co per Las Vegas, almeno uno dei due difensori che si intende reperire sul mercato per puntellare il reparto arretrato che dovrà restare una garanzia e una sicurezza su cui basare sogni di gloria sia in campionato per lo scudetto sia in Europa per la Champions League. Da anni gli scudetti non si vincono in Italia con i migliori attacchi bensì cone le migliori difese. Giorgio Chiellini, che ha appena lasciato la Juventus dopo 17 anni, chiamato a rispondere a una domanda durante la sua presentazione ai Los Angeles FC sul perché fosse stato preso, lui, che non è un attaccante, ha detto: «Le punte fanno vendere i biglietti, i difensori fanno vincere i campionati».

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