Perché queste telefonate sono emerse solamente nell’aprile del 2010?
«Perché noi abbiamo avuto l’hard disk con il corpus completo delle telefonate nel gennaio del 2009, ma all’inizio non ci diedero la chiave per decrittare la lista dei brogliacci, così io dovevo ascoltare le telefonate in modo casuale: una assurdità! Poi, dopo un anno di richieste, finalmente abbiamo avuto la password per i brogliacci e questo solo per avere la brutta sorpresa che i brogliacci erano inesatti o inesistenti: una mostruosità giuridica. A quel punto con un software preparato dal perito informatico Porta abbiamo incrociato i numeri di telefono e abbiamo potuto procedere un po’ più velocemente».
Non abbastanza per la prescrizione...
«E’ stato un lavoro allucinante e lungo, perché ogni telefonata - ne ho ascoltate almeno 25.000 - deve essere trascritta, ma non solo, bisogna capirne la rilevanza contestualizzandola con gli eventi sportivi. In pratica quello che dovevano fare gli inquirenti e non hanno mai fatto».
Solo distrazione?
«Non posso crederci. Troppo scientifico è il metodo con cui sono state selezionate le telefonate. Si volevano colpire solo alcune persone. C’era un disegno. E non si può denunciare gli inquirenti: gli eventuali reati sono prescritti».
C’è ancora qualcosa di interessante o tutto è emerso ormai?
«C’è ancora molto... L’altra sera ho scoperto una telefonata di Meani nella quale chiama De Santis il giorno prima di Fiorentina-Milan e gli intima di non ammonire Nesta che era diffidato in modo che il difensore non salti Milan-Juve della settimana dopo. E qualche chiamata di Collina poi...».