Carta Covisoc, atteso il verdetto del Consiglio di Stato. E Chiné deve chiudere l’indagine bis

Gli altri fronti in cui è impegnata la Juventus. Scade la proroga su manovre stipendi e sulle carte segrete con altri club

TORINO - Se al tribunale di Torino va in scena l’udienza preliminare del processo sui conti della Juventus, a Roma il Consiglio di Stato dovrebbe pronunciarsi (al massimo potrebbe slittare a domani) sull’udienza di giovedì scorso a proposito della Carta Covisoc. Anche se la nota 10940 non è più segreta perché nel frattempo la Procura Federale l’ha consegnata ai legali di Paratici e Cherubini, è interessante valutare se dal verdetto emergono elementi utili all’accusa o alla difesa. Gli avvocati si erano rivolti al Tar del Lazio, che aveva dato loro ragione, per poter visionare specifiche comunicazioni, in cui però il nome Juventus non compare, intercorse tra la la Procura Federale e la Covisoc, negate davanti alla Corte Federale d’Appello che ha inflitto la penalizzazione di 15 punti. A fronte della decisione del Tar del Lazio, la Federcalcio era ricorsa in appello e da lì il coinvolgimento del Consiglio di Stato.

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Il secondo filone dell’inchiesta sportiva sulla Juventus

Sempre oggi dovrebbe concludersi anche il secondo filone dell’inchiesta sportiva sulla Juventus. Scadono infatti i 20 giorni di proroga (la seconda, aggiuntasi ai 40 della prima) chiesti dal procuratore federale Giuseppe Chiné per portare a termine le indagini sulle manovre stipendi e sui rapporti di partnership tra i club. La Procura federale si è presa tutto il tempo previsto dalla normativa per analizzare l’ampio incartamento inviato dalla Procura di Torino che ha condotto l’inchiesta Prisma: in questo secondo filone la giustizia sportiva si concentra sulla gestione degli stipendi durante la pandemia e sulle scritture private tra la società e i giocatori per il taglio di quattro mensilità qualora la stagione non fosse ripresa, che di fatto è stato di una soltanto con il differimento dei pagamenti delle altre tre. Delle carte segrete sulle partnership sospette, invece, la società bianconera ha illustrato la sua posizione nella relazione semestrale: «I consulenti della Juventus hanno accertato l’irrilevanza sotto il profilo giuridico e contabile delle possibili operazioni di mercato con altri club segnalate in ulteriori atti di indagine depositati a febbraio e a marzo dalla Procura di Torino».

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TORINO - Se al tribunale di Torino va in scena l’udienza preliminare del processo sui conti della Juventus, a Roma il Consiglio di Stato dovrebbe pronunciarsi (al massimo potrebbe slittare a domani) sull’udienza di giovedì scorso a proposito della Carta Covisoc. Anche se la nota 10940 non è più segreta perché nel frattempo la Procura Federale l’ha consegnata ai legali di Paratici e Cherubini, è interessante valutare se dal verdetto emergono elementi utili all’accusa o alla difesa. Gli avvocati si erano rivolti al Tar del Lazio, che aveva dato loro ragione, per poter visionare specifiche comunicazioni, in cui però il nome Juventus non compare, intercorse tra la la Procura Federale e la Covisoc, negate davanti alla Corte Federale d’Appello che ha inflitto la penalizzazione di 15 punti. A fronte della decisione del Tar del Lazio, la Federcalcio era ricorsa in appello e da lì il coinvolgimento del Consiglio di Stato.

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