No, in giurisprudenza la proprietà commutativa non funziona. E, dunque, occorre prestare grande attenzione all’ordine dei fattori, quando si segue un filo logico. Ogni riferimento al concetto di afflittività, in questo senso, è puramente voluto. Recita l’articolo 8, comma 1, lettera g) del Codice di Giustizia Sportiva della Figc: «Se la penalizzazione sul punteggio è inefficace in termini di afflittività nella stagione sportiva in corso è fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva seguente». In soldoni: una sanzione non può essere applicata se non risulta afflittiva, tant’è che piuttosto slitta nel tempo, ma ciò non significa che questa debba essere modulata in modo che risulti per forza afflittiva.
Juve, afflittività e classifica virtuale
Ma non è finita qui, con questa benedetta afflittività. Perché contano, eccome, anche le tempistiche. Una medesima sanzione, per esempio, può risultare afflittiva se applicata tra la penultima e l’ultima giornata di un campionato, ma non dopo la conclusione dello stesso. E questo perché, logicamente, la classifica evolve di turno in turno. Un gioco d’incastri che interessa, altroché, anche la Juventus, alle prese con la decisione del Collegio di Garanzia dello Sport di accogliere il ricorso bianconero sul -15 con rinvio alla Corte Federale d’Appello. E questo proprio perché, con la ripartenza dell’iter processuale, il rischio concreto è che si arrivi a sentenza finale a cavallo della conclusione della Serie A. Già: non sarà cosa breve, pur con la (eventuale) buona volontà delle parti.