Juve, Europa o Collegio. Con penalizzazione ritenuta eccessiva, sarà caos

Chi dice che “affittivo” vuol dire niente Champions? Plusvalenze, oggi l’udienza in Corte federale d’appello: si spera -5, si rischia -12. Sentenza in giornata

TORINO - Oggi, ore 10. Aula virtuale della Corte federale d’appello. Juventus vs Giustizia sportiva: quinto round. I bianconeri sperano di evitare il colpo del ko, ma sanno che si va incontro a ferite mica tanto superficiali. Sei, nove, dodici, persino quindici punti... Non di sutura. Di penalizzazione.

Con le ossa rotte erano già definitivamente finiti gli apicali della Juventus - Agnelli, Arrivabene, Paratici, Cherubini - le cui inibizioni dai 16 ai 30 mesi sono passate in giudicato. Oggi, però, su indicazione del Collegio di garanzia dello sport si torna a ragionare, accusare difendere, deliberare in merito alle posizioni di sette ex membri del Cda bianconero e, conseguentemente, in merito alla penalizzazione della Juventus. In sostanza, il terzo grado di giudizio della Giustizia sportiva aveva ritenuto non sufficientemente motivato il come e il perché si ritenga il Cda colpevole di illeciti: dai precedenti atti del processo la loro inibizione risulta inspiegabile. Oggi il procuratore federale Giuseppe Chiné dovrà dunque motivare meglio le inibizioni di 8 mesi inflitte lo scorso 20 gennaio oppure prosciogliere Nedved, Garimberti, Grazioli-Venier, Hughes, Marilungo, Roncaglio (tutti o qualcuno). In base a tale decisione, “per trascinamento”, dovrà chiedere congrua penalizzazione per la Juventus. Si riparte da -15, si potrebbe scendere di poco oppure dimezzare e oltre. Manco a dirlo, la Juventus punta a una massiccia rimodulazione al ribasso. Classifica alla mano, un -5 o un -6 consentirebbe di restare in corsa Champions.

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Juventus, la strategia è duplice ma logica e lineare

La strategia difensiva è duplice ma logica e lineare: 1) far prosciogliere i membri del Cda; 2) fare in modo che il loro proscioglimento incida in maniera proporzionalmente corposa sui 15 punti di penalizzazione che al momento risultano paradigma di riferimento.

Quanto al primo aspetto, è stato scritto nelle memorie difensive e si sosterrà in arringa: esiste un modello di prevenzione, strumento con cui le società si tutelano rispetto ai comportamenti dei propri dirigenti, e questo deve quantomeno essere una attenuante; del resto, come potevano i membri del Cda capire che si stessero facendo plusvalenze artefatte quando è ormai acclarato che non esiste un metodo oggettivo per stabilire le valutazioni dei calciatori? In una società, peraltro, in cui le competenze sono ben divise.

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Il principio di afflittività non implica necessariamente l’esclusione dall'Europa

Quanto al secondo aspetto, verrà sottolineato che passando da 11 a 4 dirigenti ritenuti colpevoli, occorrerebbe intervenire in maniera non marginale sulla penalizzazione. Peraltro il principio di afflittività non implica necessariamente l’esclusione dalle coppe Europee. Anche passare dal 2° al 4° posto in classifica è afflittivo: ballano 10, 12 milioni di euro. E comunque, sosterrà l’avvocato Bellacosa (per il Cda operano invece Sangiorgio e Tortorella): la penalizzazione deve essere individuata in base a principi di equità e proporzionalità, se poi risulta non afflittiva in questa stagione allora la si può spostare alla prossima, ma non la si può gonfiare spropositatamente.

Molto dipenderà dalle richieste di Chiné: il 20 gennaio aveva chiesto 9 punti, fu poi la Corte ad aumentare mesi e punti. Per logica, sarebbe lecito aspettarsi una richiesta analoga. Ma non è da escludere che il procuratore alzi la posta visto che comunque il suo impianto accusatorio di base ha retto anche in Collegio. Poi sarà la Corte - verosimilmente in serata - a esprimersi. Decidendo una penalizzazione che inciderà immediatamente sulla classifica. Ma che porterebe a rivolgersi ancora al Collegio di garanzia.

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TORINO - Oggi, ore 10. Aula virtuale della Corte federale d’appello. Juventus vs Giustizia sportiva: quinto round. I bianconeri sperano di evitare il colpo del ko, ma sanno che si va incontro a ferite mica tanto superficiali. Sei, nove, dodici, persino quindici punti... Non di sutura. Di penalizzazione.

Con le ossa rotte erano già definitivamente finiti gli apicali della Juventus - Agnelli, Arrivabene, Paratici, Cherubini - le cui inibizioni dai 16 ai 30 mesi sono passate in giudicato. Oggi, però, su indicazione del Collegio di garanzia dello sport si torna a ragionare, accusare difendere, deliberare in merito alle posizioni di sette ex membri del Cda bianconero e, conseguentemente, in merito alla penalizzazione della Juventus. In sostanza, il terzo grado di giudizio della Giustizia sportiva aveva ritenuto non sufficientemente motivato il come e il perché si ritenga il Cda colpevole di illeciti: dai precedenti atti del processo la loro inibizione risulta inspiegabile. Oggi il procuratore federale Giuseppe Chiné dovrà dunque motivare meglio le inibizioni di 8 mesi inflitte lo scorso 20 gennaio oppure prosciogliere Nedved, Garimberti, Grazioli-Venier, Hughes, Marilungo, Roncaglio (tutti o qualcuno). In base a tale decisione, “per trascinamento”, dovrà chiedere congrua penalizzazione per la Juventus. Si riparte da -15, si potrebbe scendere di poco oppure dimezzare e oltre. Manco a dirlo, la Juventus punta a una massiccia rimodulazione al ribasso. Classifica alla mano, un -5 o un -6 consentirebbe di restare in corsa Champions.

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