I verdetti della Giustizia sulla Juve e la tempistica che fa male

Il -10 al via della partita di Empoli e gli altri episodi giudiziari nei momenti topici
I verdetti della Giustizia sulla Juve e la tempistica che fa male© BARTOLETTI

Certo, con il calendario ipercompresso di questa strana stagione calcistica col Mondiale in mezzo, per le squadre impegnate su tre fronti come la Juventus quasi ogni data era la vigilia o l’antivigilia di una partita, se non il giorno della partita stessa. Però da parte di inquirenti e giudicanti si sarebbe potuto avere un po’ più di sensibilità e di rispetto per giocatori e allenatore, che di quanto imputato ai dirigenti non hanno alcuna colpa, nel determinare le tempistiche dell’iter giudiziario, ordinario e sportivo, in cui la squadra bianconera è finita da ottobre. Dal 24 ottobre, per la precisione. E’ in quel giorno che la procura di Torino notifica alla Juventus la chiusura delle indagini preliminari, ipotizzando i reati di «falso in bilancio» e «false comunicazioni al mercato», e che cominciano a filtrare nuove intercettazioni.

La vigilia di Benfica-Juve

E’ anche la vigilia di Benfica-Juventus, penultima giornata del girone di Champions, ma non erano certo tenuti a considerarlo il procuratore aggiunto Gianoglio e i sostituti procuratori Bendoni e Santoriello (che il 22 marzo ha abbandonato il procedimento dopo le polemiche sollevate da un video del 2019 in cui diceva «Sono tifosissimo del Napoli e odio la Juve. Come tifoso è importante il Napoli, come pubblico ministero sono antijuventino»). Hanno chiuso l’indagine e ne hanno notificato la chiusura nei tempi tecnici. Il caso e il citato calendario ipercompresso hanno fatto sì che capitasse alla vigilia della partita in cui la squadra bianconera si giocave le ultime, ormai remote, speranze di passare il turno in Champions (definitivamente evaporate con la sconfitta al Da Luz).

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Le altre date

Un po’ più di sensibilità, trattandosi di giustizia sportiva e non ordinaria, ce la si poteva aspettare nel fissare la prima udienza della Corte d’Appello della Figc sul riaperto caso delle plusvalenze, quella in cui il procuratore federale Chiné aveva chiesto 9 punti di penalizzazione e la Corte ne aveva inflitti 15: anziché venerdì 20 gennaio, antivigilia di Juventus-Atalanta di domenica 22 poi finita 3-3, c’era subito dopo la partita una rara settimana libera da impegni per i bianconeri, prima di Juventus-Monza del 29 gennaio (0-2 per i brianzoli). E uno slittamento da venerdì 20 a lunedì 23 non avrebbe certo allungato i tempi dell’intero iter.

Il ritorno dei quarti

Anche con la data dell’udienza del Collegio di garanzia dello sport presso il Coni, per esaminare il ricorso proprio contro la sentenza della Corte d’appello Figc, la squadra bianconera non ha avuto fortuna. Fissata il 19 aprile, vigilia di un’altra partita a Lisbona - ma stavolta contro lo Sporting per il ritorno dei quarti di Europa League - con verdetto comunicato il giorno stesso della partita: 15 punti momentaneamente restituiti alla Juve ma in parte destinati - già allora si sapeva visto il rinvio della sentenza alla Corte d’appello federale - a essere di nuovo sottratti agli uomini di Allegri. Così infatti è stato lunedì nella nuova udienza della Corte d’appello. Udienza che stavolta, con la Juve fuori da tutto tranne che dal campionato, non sarebbe stato difficile fissare in un giorno diverso da quello di una partita. E si sarebbe potuto evitare di annunciare una penalizzazione di 10 punti ad altrettanti minuti dal fischio di inizio.

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Certo, con il calendario ipercompresso di questa strana stagione calcistica col Mondiale in mezzo, per le squadre impegnate su tre fronti come la Juventus quasi ogni data era la vigilia o l’antivigilia di una partita, se non il giorno della partita stessa. Però da parte di inquirenti e giudicanti si sarebbe potuto avere un po’ più di sensibilità e di rispetto per giocatori e allenatore, che di quanto imputato ai dirigenti non hanno alcuna colpa, nel determinare le tempistiche dell’iter giudiziario, ordinario e sportivo, in cui la squadra bianconera è finita da ottobre. Dal 24 ottobre, per la precisione. E’ in quel giorno che la procura di Torino notifica alla Juventus la chiusura delle indagini preliminari, ipotizzando i reati di «falso in bilancio» e «false comunicazioni al mercato», e che cominciano a filtrare nuove intercettazioni.

La vigilia di Benfica-Juve

E’ anche la vigilia di Benfica-Juventus, penultima giornata del girone di Champions, ma non erano certo tenuti a considerarlo il procuratore aggiunto Gianoglio e i sostituti procuratori Bendoni e Santoriello (che il 22 marzo ha abbandonato il procedimento dopo le polemiche sollevate da un video del 2019 in cui diceva «Sono tifosissimo del Napoli e odio la Juve. Come tifoso è importante il Napoli, come pubblico ministero sono antijuventino»). Hanno chiuso l’indagine e ne hanno notificato la chiusura nei tempi tecnici. Il caso e il citato calendario ipercompresso hanno fatto sì che capitasse alla vigilia della partita in cui la squadra bianconera si giocave le ultime, ormai remote, speranze di passare il turno in Champions (definitivamente evaporate con la sconfitta al Da Luz).

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