Nuovo ricorso Juve: svolta in 10 giorni. Tutti gli scenari ancora possibili

Processo plusvalenze: motivazioni attese a breve. Se poi il club si appella al Collegio, può chiedere la sospensione del -10

TORINO - Il fatto che il meno dieci - punto più, punto meno - fosse nell’area non contribuisce più di tanto a render maggiormente digeribile il boccone amaro. La delusione era apparsa già in diretta, durante il processo avvenuto lunedì mattina nell’aula virtuale della Corte federale d’appello, allorché il procuratore Giuseppe Chiné aveva chiesto 11 punti di penalizzazione per i bianconeri. Il presidente juventino Gianluca Ferrero s’era ammantato di dispiacere e sconforto, avendo capito che si sarebbe andati a parare verso le più pessimistiche aspettative e non certo verso confortanti colpi di scena. E ovviamente lo scoramento è aumentato dopo che la Corte ha diramato il dispositivo che grossomodo confermava la richiesta di Chiné dando di fatto sostanza - al di là del meno dieci - a tutte le riflessioni, i pensieri e i retropenseri di chi riteneva che semplicemente si puntasse a togliere la Juventus dall’Europa. Considerando anche ciò che sta accadendo nell’altro filone, non c’è infatti via di scampo.

Quanto la penalizzazione abbia intaccato animo e spirito dei giocatori di Allegri lo si è capito mano a mano che passavano i minuti di (non) gioco in casa dell’Empoli. Il tecnico ha poi reso ancor più chiaro il contesto mostrandosi davanti alle telecamere con il suo lato più umano, di fatto supplicando che qualcuno ponesse fine ad un calvario che fine pare non avere. Uno stillicidio, ha detto.

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Juventus, delusione e sconforto nel day after

Anche il day after, in casa Juventus, è stato zeppo di delusione e sconforto. La sensazione, una volta di più, è di aver subito né più e né meno che una ingiustizia. Quanto ai modi e ai tempi in cui la vicenda è stata scandita, beh... Pure in quest’ottica il diritto al mugugno è inalienabile. Dal togli e metti al fatto che lunedì le motivazioni siano giunte ad una manciata di minuti dall’inizio dell’incontro.

La Juventus medita di dare ancora battaglia e giocarsi un sesto round ricorrendo al Collegio di Garanzia presso il Coni. Prima, però, occorrerà leggere le motivazioni. Le quali sono attese ben entro una decina di giorni dalla pubblicazione del dispositivo: l’abbreviazione dei termini disposta per il giudizio dovrebbe infatti estendersi anche alla motivazione, posto che però non c’è una norma che lo imponga. Il termine per presentare il ricorso è poi di 30 giorni dalla pubblicazione delle motivazioni della sentenza della Corte d’appello. Potenzialmente il club potrebbe poi chiedere l’abbreviazione dei termini e persino la sospensione temporanea della decisione: riottenere dunque i 10 punti in classifica in attesa del pronunciamento del Collegio. Strada remota, ma tecnicamente praticabile. Di certo, però, è prematuro sbilanciarsi. Innanzitutto servono le motivazioni.

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La Juve e il secondo processo: i dettagli

Il 15 giugno, invece, dovrebbe partire il secondo processo in cui è coinvolta la Juventus. Dovrà difendersi in merito alla manovra stipendi stagioni 2019-20 e 2020-21, ai rapporti con alcuni agenti di calciatori e ai rapporti di partnership con altri club. A meno che, come si sta provando a fare, non si riesca a patteggiare prima dell’udienza. Sarebbe un modo per provare a porre fine allo stillicidio una volta per tutte e iniziare la prossima stagione senza ulteriori zavorre.

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TORINO - Il fatto che il meno dieci - punto più, punto meno - fosse nell’area non contribuisce più di tanto a render maggiormente digeribile il boccone amaro. La delusione era apparsa già in diretta, durante il processo avvenuto lunedì mattina nell’aula virtuale della Corte federale d’appello, allorché il procuratore Giuseppe Chiné aveva chiesto 11 punti di penalizzazione per i bianconeri. Il presidente juventino Gianluca Ferrero s’era ammantato di dispiacere e sconforto, avendo capito che si sarebbe andati a parare verso le più pessimistiche aspettative e non certo verso confortanti colpi di scena. E ovviamente lo scoramento è aumentato dopo che la Corte ha diramato il dispositivo che grossomodo confermava la richiesta di Chiné dando di fatto sostanza - al di là del meno dieci - a tutte le riflessioni, i pensieri e i retropenseri di chi riteneva che semplicemente si puntasse a togliere la Juventus dall’Europa. Considerando anche ciò che sta accadendo nell’altro filone, non c’è infatti via di scampo.

Quanto la penalizzazione abbia intaccato animo e spirito dei giocatori di Allegri lo si è capito mano a mano che passavano i minuti di (non) gioco in casa dell’Empoli. Il tecnico ha poi reso ancor più chiaro il contesto mostrandosi davanti alle telecamere con il suo lato più umano, di fatto supplicando che qualcuno ponesse fine ad un calvario che fine pare non avere. Uno stillicidio, ha detto.

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