
La strada, ora, è tracciata. Il gup del Tribunale di Bologna, nel pomeriggio di martedì, ha infatti disposto l’archiviazione del procedimento a carico del club rossoblù imperniato sulla “carta Orsolini”, secondo una decisione che difficilmente non si riverbererà sui casi analoghi. Già, perché quello felsineo non è che uno dei “rami” sgorgati dal “tronco” dell’inchiesta Prisma a Torino.
I documenti rinvenuti dai magistrati torinesi nell’ambito delle indagini sui conti della Juventus – e sulle ribattezzate “partnership sospette” dei bianconeri, nel caso specifico – sono infatti stati trasmessi nello scorso mese di febbraio alle Procure competenti riguardo gli altri club coinvolti. Il Tribunale di Bologna è stato il primo a tagliare lo striscione del traguardo, insomma, ma non l’unico a indagare.
Carta Orsolini e il giro d'Italia
I lavori sono in corso, compatibilmente con le chiusure agostane degli uffici, presso Bergamo e Modena, dove si stanno esaminando gli atti relativi ad alcuni trasferimenti sull’asse Juventus-Atalanta (Caldara, Mattiello, Muratore, Romero) e su quello Juventus-Sassuolo (Demiral, Traoré) rispettivamente. Ma in altre piazze si è già arrivati all’apertura di un fascicolo. È il caso di Cagliari, dove sotto la lente d’ingrandimento c’è il passaggio in rossoblù di Cerri, ma anche di Udine, dove gli sforzi si stanno concentrando sulle compravendite che riguardano Compagnon e Mandragora. Sull’isola la Procura ha rotto gli indugi a marzo, in Friuli ad aprile.
