Pagina 2 | Orsolini archiviato, la strada ora è tracciata. Il sistema si rompe?

La strada, ora, è tracciata. Il gup del Tribunale di Bologna, nel pomeriggio di martedì, ha infatti disposto l’archiviazione del procedimento a carico del club rossoblù imperniato sulla “carta Orsolini”, secondo una decisione che difficilmente non si riverbererà sui casi analoghi. Già, perché quello felsineo non è che uno dei “rami” sgorgati dal “tronco” dell’inchiesta Prisma a Torino.

I documenti rinvenuti dai magistrati torinesi nell’ambito delle indagini sui conti della Juventus – e sulle ribattezzate “partnership sospette” dei bianconeri, nel caso specifico – sono infatti stati trasmessi nello scorso mese di febbraio alle Procure competenti riguardo gli altri club coinvolti. Il Tribunale di Bologna è stato il primo a tagliare lo striscione del traguardo, insomma, ma non l’unico a indagare.

Carta Orsolini e il giro d'Italia

I lavori sono in corso, compatibilmente con le chiusure agostane degli uffici, presso Bergamo e Modena, dove si stanno esaminando gli atti relativi ad alcuni trasferimenti sull’asse Juventus-Atalanta (Caldara, Mattiello, Muratore, Romero) e su quello Juventus-Sassuolo (Demiral, Traoré) rispettivamente. Ma in altre piazze si è già arrivati all’apertura di un fascicolo. È il caso di Cagliari, dove sotto la lente d’ingrandimento c’è il passaggio in rossoblù di Cerri, ma anche di Udine, dove gli sforzi si stanno concentrando sulle compravendite che riguardano Compagnon e Mandragora. Sull’isola la Procura ha rotto gli indugi a marzo, in Friuli ad aprile.

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Apertura di un fascicolo a Genova

Decisamente più recente, storia di fine luglio, l’inaugurazione di un fascicolo anche a Genova: nel mirino degli inquirenti, infatti, non sono finite soltanto alcune operazioni tra Juventus e Sampdoria (Audero, Francofonte, Gerbi, Mulè, Peeters, Stoppa), ma anche altre ipotesi di truffa messe in atto dal club allora presieduto da Ferrero. I prossimi mesi porteranno ai singoli verdetti, ma Bologna dovrebbe aver tracciato la strada nell’interpretazione degli accordi tra club rinvenuti nel corso delle indagini: semplici pro memoria tra società privi di validità, secondo il giudizio del gup Sandro Pecorella.

Lazio, Roma e Napoli

Ma non sono queste, al momento, le uniche Procure in azione in orbita calcistica. Perché a Tivoli si indaga su sette trasferimenti tra Lazio e Salernitana, all’epoca delle operazioni accomunate dalla proprietà Lotito. E sono partiti a inizio aprile gli avvisi di garanzia nel merito, contestualmente a quelli recapitati ai vertici della Roma per l’inchiesta della Procura capitolina riguardo undici operazioni di compravendita sospette completate dalla società giallorossa tra 2017 e 2021. Lo stesso Tribunale di Roma, con ogni probabilità, verrà inoltre presto giudicato competente per soppesare l’accusa di “falso in bilancio” a carico del Napoli per l’operazione che, nell’estate del 2020, aveva portato in azzurro Osimhen dal Lille. Tanti fronti in evoluzione, ma – almeno per ora – un solo colpevole nell’alveo della giustizia sportiva: la Juventus è stata punita con un -10 nella scorsa classifica anche sulla base di documenti che, nel resto d’Italia, si sta iniziando a interpretare in maniera differente rispetto a quanto fatto dai pm di Torino. Che non è nemmeno detto restino titolari dell’inchiesta Prisma: il 6 settembre i giudici della Corte di Cassazione dovrebbero spostare il processo a Milano.

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Apertura di un fascicolo a Genova

Decisamente più recente, storia di fine luglio, l’inaugurazione di un fascicolo anche a Genova: nel mirino degli inquirenti, infatti, non sono finite soltanto alcune operazioni tra Juventus e Sampdoria (Audero, Francofonte, Gerbi, Mulè, Peeters, Stoppa), ma anche altre ipotesi di truffa messe in atto dal club allora presieduto da Ferrero. I prossimi mesi porteranno ai singoli verdetti, ma Bologna dovrebbe aver tracciato la strada nell’interpretazione degli accordi tra club rinvenuti nel corso delle indagini: semplici pro memoria tra società privi di validità, secondo il giudizio del gup Sandro Pecorella.

Lazio, Roma e Napoli

Ma non sono queste, al momento, le uniche Procure in azione in orbita calcistica. Perché a Tivoli si indaga su sette trasferimenti tra Lazio e Salernitana, all’epoca delle operazioni accomunate dalla proprietà Lotito. E sono partiti a inizio aprile gli avvisi di garanzia nel merito, contestualmente a quelli recapitati ai vertici della Roma per l’inchiesta della Procura capitolina riguardo undici operazioni di compravendita sospette completate dalla società giallorossa tra 2017 e 2021. Lo stesso Tribunale di Roma, con ogni probabilità, verrà inoltre presto giudicato competente per soppesare l’accusa di “falso in bilancio” a carico del Napoli per l’operazione che, nell’estate del 2020, aveva portato in azzurro Osimhen dal Lille. Tanti fronti in evoluzione, ma – almeno per ora – un solo colpevole nell’alveo della giustizia sportiva: la Juventus è stata punita con un -10 nella scorsa classifica anche sulla base di documenti che, nel resto d’Italia, si sta iniziando a interpretare in maniera differente rispetto a quanto fatto dai pm di Torino. Che non è nemmeno detto restino titolari dell’inchiesta Prisma: il 6 settembre i giudici della Corte di Cassazione dovrebbero spostare il processo a Milano.

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