Pagina 2 | Orsolini archiviato, la strada ora è tracciata. Il sistema si rompe?

Dopo il flop a Bologna delle accuse per le carte segrete ancora nessuna novità dalle altre 5 Procure investite da casi similari, a partire da Mandragora a Udine. E il 6 settembre la Cassazione dovrebbe togliere il processo a Torino

Apertura di un fascicolo a Genova

Decisamente più recente, storia di fine luglio, l’inaugurazione di un fascicolo anche a Genova: nel mirino degli inquirenti, infatti, non sono finite soltanto alcune operazioni tra Juventus e Sampdoria (Audero, Francofonte, Gerbi, Mulè, Peeters, Stoppa), ma anche altre ipotesi di truffa messe in atto dal club allora presieduto da Ferrero. I prossimi mesi porteranno ai singoli verdetti, ma Bologna dovrebbe aver tracciato la strada nell’interpretazione degli accordi tra club rinvenuti nel corso delle indagini: semplici pro memoria tra società privi di validità, secondo il giudizio del gup Sandro Pecorella.

Lazio, Roma e Napoli

Ma non sono queste, al momento, le uniche Procure in azione in orbita calcistica. Perché a Tivoli si indaga su sette trasferimenti tra Lazio e Salernitana, all’epoca delle operazioni accomunate dalla proprietà Lotito. E sono partiti a inizio aprile gli avvisi di garanzia nel merito, contestualmente a quelli recapitati ai vertici della Roma per l’inchiesta della Procura capitolina riguardo undici operazioni di compravendita sospette completate dalla società giallorossa tra 2017 e 2021. Lo stesso Tribunale di Roma, con ogni probabilità, verrà inoltre presto giudicato competente per soppesare l’accusa di “falso in bilancio” a carico del Napoli per l’operazione che, nell’estate del 2020, aveva portato in azzurro Osimhen dal Lille. Tanti fronti in evoluzione, ma – almeno per ora – un solo colpevole nell’alveo della giustizia sportiva: la Juventus è stata punita con un -10 nella scorsa classifica anche sulla base di documenti che, nel resto d’Italia, si sta iniziando a interpretare in maniera differente rispetto a quanto fatto dai pm di Torino. Che non è nemmeno detto restino titolari dell’inchiesta Prisma: il 6 settembre i giudici della Corte di Cassazione dovrebbero spostare il processo a Milano.

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