Inzaghi: «Tutti sanno quanto sono legato alla Lazio»

Il tecnico presenta il match di Cagliari: «Non voglio neanche pensare di restare fuori dall'Europa. Abbiamo la Coppa Italia da giocarci, non è da tutti»
Inzaghi: «Tutti sanno quanto sono legato alla Lazio»© Getty Images

FORMELLO (Roma) - La Lazio sta vedendo sfumare l'obiettivo Europa, quantomeno via campionato (c'è una finale di Coppa Italia da giocare con l'Atalanta), ma l'eccelso lavoro svolto, nel suo complesso, da Simone Inzaghi in poco più di tre stagioni sulla panchina biancoceleste sta alimentando i rumors di mercato, alcuni dei quali lo accostano alla panchina della Juventus. Il tecnico piacentino, nella conferenza stampa alla vigilia della trasferta di Cagliari, allontana le voci: «Tutti sanno del mio attaccamento per questa maglia. Abbiamo la fortuna di giocarci ancora tanto il 15 maggio, non è una cosa scontata. Non ho tempo di pensare ad altro, penso solo alle partite e al lavoro da fare. Voglio concludere con il mio staff la stagione nel migliore dei modi».

CLASSIFICA - Lotito ha criticato la posizione in classifica della squadra: «In questo momento la classifica dice che siamo ottavi, saremmo fuori dall'Europa, è una cosa a cui non vogliamo pensare. Abbiamo a disposizione le ultime tre di campionato e la finale di Coppa. Ora pensiamo solo al Cagliari, abbiamo l'obbligo di fare una grande partita, ne mancano tre ancora e non sappiamo come andrà la finale. Turnover? Ho provato diverse soluzioni, ho qualcosa in testa, poi come spesso accade la giornata della gara si fanno dei cambiamenti. Devo pensare al Cagliari, è un campo difficile, abbiamo l'obbligo di tenere viva la possibilità di andare in Europa tramite il campionato. La squadra sarà affidabile. Non dobbiamo pensare all'Atalanta!».

REAZIONE - La squadra necessita di una reazione: «Ci stiamo leccando le ferite, che sono aperte, perché abbiamo perso una partita importantissima, uno scontro diretto, gli episodi non sono andati dalla parte nostra. In questi giorni abbiamo lavorato tanto e bene, sono fiducioso».

I SINGOLI - Spazio alle condizioni dei singoli atleti: «Strakosha non ci sarà, ha un problema al tendine. Giocherà Proto, è molto affidabile e un professionista vero. Pensava di trovare più spazio, si è sempre comportato bene. Al primo posto ha messo sempre la sqadra. Milinkovic ha provato con la squadra, sentiva ancora dolore, non sarà convocato. Il provino di stamattina non è andato bene. Non facendo più giocare un calciatore dopo un errore, mi troverei io in campo con lo staff. Wallace ha sbagliato, ma la gara di domenica non è dipesa solo da lui. Io sono il responsabile, così come Correa, Caicedo e Immobile. Siamo tutti sulla stessa barca. Siamo uomini, dobbiamo reagire, abbiamo perso e ci stiamo leccando le ferite. Possiamo giocarci tanto, abbiamo la fortuna e la bravura di giocarci un trofeo: le finali non vengono regalate, ma conquistate. In campionato siamo in ritardo, ci sono ancora 9 punti, sono fiducioso. Wallace ha le stesse possibilità di Acerbi, Radu, Bastos e Luiz Felipe. Deciderò domani. Radu? I dati sono buoni, ma non vivo solo di questi, anche di sensazioni. Si vedono errori, in alcune partite si pagano. Radu ha fatto una settimana piena, sta meglio, viene da un problema importante, farò delle valutazioni su di lui e sull'intera rosa».

DOMINIO INGLESE - Quattro squadre inglesi giocheranno le finali di Champions ed Europa League: «Un dato di fatto, hanno 4 squadre nelle due finali. Un dominio quest'anno, è un calcio molto intenso, hanno allenatori europei, grandi budget e rosters a disposizioni. Alle spalle proprietà e stadi. Ma anche nel nostro calcio le nostre squadre si stanno migliorando, partendo da noi e guardando le altre sopra, c'è un migloramento verso l'alto».

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