Lazio, Inzaghi: «A fine stagione si deciderà il mio futuro»

Così il mister piacentino alla vigilia della finale di Coppa Italia con l'Atalanta: «Voglio la Coppa». E Lulic: «Io un'icona? Spero lo diventi anche qualcun altro»
Lazio, Inzaghi: «A fine stagione si deciderà il mio futuro»© Bartoletti

ROMA - La Lazio si giocherà domani sera la quarta finale di Coppa Italia negli ultimi sette anni e il tecnico Simone Inzaghi, accompagnato dal capitano Senad Lulic, presenta la sfida con l'Atalanta in conferenza dalla sala stampa dello stadio Olimpico, teatro dell'incontro: «La squadra arriva bene, abbiamo fatto una buona partita in un campo non semplice. Domani sera sarà una gara secca, ci siamo incontrati pochi giorni fa, sarà una bellissima partita, vorrò vedere la mia squadra unita e compatta, senza cali di tensione. Contro l'Atalanta non possiamo commettere errori individuali. È una partita importantissima, la giochiamo nel nostro stadio, davanti ai nostri tifosi. Abbiamo la fortuna di avere tanti giocatori abiutati a giocare partite importanti, dobbiamo essere lucidi e consapevoli. Dovremo giocarla nel migliore dei modi».

EUROPA - In palio c'è l'Europa: «Un motivo in più per fare una grande partita, i ragazzi sanno che questa è la strada più corta. Poi avremo le due di campionato, adesso però la nostra concentrazione è solo su domani sera. Queste due squadre hanno fatto una grandissima cavalcata, alla vigilia non erano considerate le favorite, hanno ottenuto sul campo una finale importante. Nei 90 minuti una dovrà prevalere sull'altra, sperando che sia la Lazio. Vogliamo prenderci la coppa nel nostro stadio e davanti ai nostri tifosi. Dovremo essere molto lucidi, dovremo fare tanta attenzione».

ARBITRA BANTI - «Penso che sia stato scelto meritatamente, dopo tanti anni che siamo in Serie A, da calciatori e da allenatori, i precendti non contanto. Quando si hanno tante partite alle spalle è normale che ci siano partite buone e altre meno».

L'AVVERSARIO - Quali contromisure contro i bergamaschi? «Ci siamo incontrate due volte, entrambe perse. Abbiamo una partita di due setimane fa che ci ha insegnato tante cose, squadra che sta facendo cose straordinare e con un grande allenatore. La cosa più importante sarà la leggerezza con cui prepareranno la gara. Sono fiducioso perché li ho visti lavorare nel migliore dei modi. In qualsiasi momento della partita dovremo essere lucidi, in una partita secca potrebbero non bastare 90 minuti. I ragazzi sono pronti a tutto».

IMMOBILE - «Penso che abbia le stesse chance di Correa e Caicedo. Ho la fortuna di avere tre attaccanti che stanno facendo molto bene, non sarà un rincalzo quello che andrà in panchina. Ne ho parlato con loro, ma anche uno dei controcampisti e degli esterni starà fuori. La differenza la farà l'unità di intenti, da un momento all'altro avrò bisogno di chi starà in panchina».

GASPERINI - «Ottimo allenatore, ha dato una fisionomia alla sua squadra. Qualcosa ho cercato di apprendere da lui e dagli allenatori che ho avuto. Con gli accorgimenti che mi sembrava giusto adottare. Onore alle due squadre che hanno fatto una grande cavalcata, che vinca il migliore».

FUTURO - «Penso che non si debba decidere da un'unica partita. Penso che si deciderà al termine della stagione con la società. Non è questo il momento per parlarne».

LULIC - Spazio poi alle domande al capitano biancoceleste, che prende la parola al posto di Simone Inzaghi: «Abbiamo analizzato la partita e visto gli errori, domani sarà un'altra gara, cercheremo di non ripetere gli sbagli. Serve la testa e la fisicità, se corrono loro, allora correremo anche noi. Vedremo chi correrà di più e chi vincerà la partita. Siamo pronti, come ha detto il mister abbiamo fatto una buona partita a Cagliari, non ottima. Per battere l'Atalanta serve qualcosa in più, l'ho già detto. Abbiamo lavorato bene in questi giorni, siamo pronti a scendere in campo». Nel 2013 divenne un'icona: «Io spero che domani lo diventi qualcun altro, non è importante chi fa gol. Dobbiamo vincere, per farlo qualcuno dovrà segnare. Spero che lo faccia qualcun altro. L'importante è portare a casa la Coppa».

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