Lazio: morto Nello Governato, cresciuto nel vivaio del Torino e giornalista di Tuttosport

L'ex centrocampista biancoceleste, prodotto delle giovanili granata, aveva 81 anni. Ha militato anche nel Como e tra le fila del Lanerossi Vicenza. Appesi gli scarpini al chiodo ha ricoperto il ruolo di direttore sportivo dei capitolini, del Bologna, della Juventus e della Fiorentina
Lazio: morto Nello Governato, cresciuto nel vivaio del Torino e giornalista di Tuttosport

TORINO - È morto oggi all'età di 81 anni Nello Governato, ex centrocampista della Lazio crescito nel vivaio del Torino. Passò in biancoceleste dal Como, ma fu con i capitolini che scrisse le pagine più importanti della propria carriere da calciatore. 251 presenze (235 in campionato, 14 in Coppa Italia e 2 in Coppa delle Fiere) e 17 gol nei nove anni nella Capitale. La sua prima avventura in biancoceleste iniziò nel 1961, ma terminò cinque anni dopo a causa del passaggio all'Inter. Tra le fila nerazzurre, però, Governato no trova praticamente mai spazio e torna nella sua tanto amata Lazio, dove rimarrà dal 1967 al 1971. Poi altre due stagioni al Savona prima di appendere le scarpette al chiodo.

La carriera da dirigente sportivo e il legame con Sergio Cragnotti

Governato non fa in tempo a svestire i panni di calciatore che intraprende la carriera dietro la scrivania. Nel 1983 viene chiamato una prima volta dalla Lazio in qualità di direttore sportivo. Due anni dopo va a ricoprire lo stesso incarico al Bologna, e successivamente nella Juventus e nella Fiorentina. Ma è con Sergio Cragnotti che Governato conquista i suoi più grandi successi da dirigente. Il presidente biancoceleste al suo arrivo lo richiama nella Capitale, dove insieme conquisteranno il secondo scudetto, e in Europa l'ultima Coppa delle Coppe nella storia della manifestazione. 

Scrittore e giornalista di Tuttosport

Governato è stato anche un abile scrittore e giornalista: ha infatto collaborato con Tuttosport presso la redazione di Roma. Nel 1976 dà alle stampe, presso la casa editrice SEI di Torino, la sua prima opera letteraria: "Un caso da gol - romanzo verità", scritta a quattro mani con Gianpaolo Ormezzano. Poi nel 2004 esce per Rizzoli "Gioco sporco", un testo che denuncia alcuni mali del calcio contemporaneo, anticipando molti retroscena e descrivendo alcune delle dinamiche che sarebbero venute pienamente alla luce con lo scandalo calcistico del 2006. Poi ancora "La partita dell'addio" che narra la vicenda di Matthias Sindelar, il campione austriaco che rifiutò di giocare nella nazionale tedesca dopo l'annessione del suo paese ad opera dei nazisti.

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