Lazio, Inzaghi: "I complimenti non mi bastano, voglio i tre punti"

Il tecnico della Lazio alla vigilia del match contro il Genoa: "Sono contento della squadra, ma devo essere cinico e razionale. Immobile? Nessun problema, se sta bene giocherà"
Lazio, Inzaghi: "I complimenti non mi bastano, voglio i tre punti"© Marco Canoniero

ROMA – Simone Inzaghi chiama la sua Lazio a una reazione dopo la sconfitta contro l’Inter di mercoledì scorso e un inizio di stagione troppo altalenante nei risultati: “Dobbiamo ripartire da una vittoria con il Genoa senza se e senza ma - dice in conferenza stampa - affrontiamo una squadra insidiosa: va bene il bel gioco e le idee, ma adesso contano i punti per muovere la classifica”. Il tecnico biancoceleste insiste su questo aspetto: “Dovremmo avere qualche punto in più – dice  - vedere così la squadra in campo mi fa essere contento, abbiamo personalità e idee, i calciatori mettono in campo quello che chiedo. Ora però servono i punti, il campionato è iniziato da poco. Non mi bastano più le idee e i complimenti. Sono contento di quello che fa la mia squadra in campo, ma ora voglio qualcosa di più. Devo essere anche razionale e cinico. Dobbiamo muovere la classifica”.

Inzaghi: "Voglio più cattiveria sotto porta"

Serve più decisione sotto rete: "La cattiveria - spiega - bisogna acquisirla negli allenamenti, bisogna avere più cattiveria, più voglia di far gol, ogni singola occasione anche in allenamento deve essere interpretata nel migliore dei modi. Dobbiamo avere quella voglia in più di fare gol. In classifica dovremmo avere qualche punto in più ma probabilmente meritiamo quello".

"Nessun problema con Immobile"

Su Immobile non c'è nessun problema – precisa Inzaghi - la sua esclusione dalla gara di Milano è stata una scelta dovuta alla partita. Domani, se mi confermerà che sta bene, giocherà". Al bomber partenopeo è stato preferito Felipe Caicedo, tra i migliori in campo, ma poi sostituito: "Felipe l'ho scelto per la partita, la sua sostituzione, da voi tanto criticata, era dovuta soltanto al fatto che il giocatore mi aveva chiesto il cambio, altrimenti lo avrei tenuto in campo”.

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