Juve-Lazio, Inzaghi: «Siamo convinti di giocarcela alla pari»

«Il tridente non cambia molto: ho preparato le due evenienze. E' una delle partite più importanti della mia carriera»

RIAD - Simone Inzaghi ha battuto la Juventus tre settimane fa, la ritrova con più convinzione e la certezza di poterla battere. E spiega: «Penso che domani la partita sia differente rispetto a quella di campionato. In una partita è in palio il primo trofeo stagionale. E' una gara differente, non dobbiamo commettere errori e si affrontano due squadre che in ogni momento possono fare male».

Capita nel momento migliore della Lazio?
«Veniamo da 8 vittorie consecutive in campionato. La squadra ha delle certezze da diverso tempo, la squadra si conosce, ha lo stesso allenatore, la quarta finale in tre anni e mezzo. Siamo in un ottimo momento. Partita a sé. In campionato hai tempo per rimediare, qui si gioca il trofeo».

La Juventus con il tridente comporta accorgimenti differenti?
«Indipendentemente che giochi con due o tre attaccanti. Ha grandissime potenzialità e grandissime qualità. Abbiamo preparato qualsiasi evenienza: tridente o no. Quello che mi sono raccomandato è di fare una partita molto concentrata, perché la gara di campionato di ha insegnato molto. Abbiamo preso gol con superiorità numerica. loro hanno talmente qualità che possono farci gol con la difesa schierata».

Cosa deve fare la Lazio per evitare il palleggio della Juventus e per arginare Ronaldo?
«Per quanto riguarda Ronaldo lo conosciamo tutti quanti. E' un campione, ma sarà uno degli osservato speciali della Juventus. All'Olimpico siamo riusciti soffrire di squadra, di stare uniti, poi abbiamo tenuto la palla noi. Sarà importante tenere la palla noi e far correre la Juventus, per evitare che lo facciano loro con noi».

Cosa ha chiesto ai ragazzi?
«E' normale che una finale sia qualcosa di speciale. Ragazzi la stanno preparando nei migliore dei modi. Concentrazione è quello che chiederà ai ragazzi oggi e anche domani fin dal risveglio muscolare».

Hai battuto la Juventus tre volte: c'è una costante?
«Sono state tre partite diverse, con tre situazioni diverse. Diciamo che abbiamo dimostrato di saper affrontare una squadra che ha potenzialità sicuramente superiori a noi, ma che possiamo affrontare alla pari sul campo».

«E' difficile dire se è la partita più importante della mia carriera. Lo era la finale di Coppa Italia contro l'Atalanta, la partita con l'Inter per giocarsi la Champions, la finale di Supercoppa vinta con il gol di Murgia o anche la finale di Coppa Italia persa con la Juventus. Certo, in questo momento arriviamo con maggiori certezze, con un gruppo splendido che è cresciuto molto in questi ultimi tre anni e mezzo, che seguono l'allenatore e che possono giocarsela alla pari».

Ti aspetti una Juventus incattivita dalla sconfitta dell'Olimpico?
«Sappiamo che probabilmente l'approccio, venendo da una sconfitta potrebbe averlo diverso, ma se rivedo la partita dell'Olimpico vedo una Juventus che non aveva sbagliato approccio. Troviamo una squadra che sta giocando un ottimo calcio, che ha vinto il girone di Champions con due gare di anticipo, che essendo la Juventus cioè abituata a vincere e caricata dalle critiche dopo lo stop di Roma».

Cosa pensa della classifica della Lazio?
«Il terzo posto è ampiamente meritato per il tipo di lavoro che stiamo svolgendo. All'inizio abbiamo avuto qualche difficoltà, ma giocavamo bene».

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