Lazio, 5 mesi pazzeschi: meglio solo il Liverpool

Da ottobre in poi Inzaghi ha conquistato 52 punti: in Europa i biancocelesti sono secondi dietro la squadra di Klopp
Immobile (Lazio): 54 punti© www.imagephotoagency.it

ROMA - Come nella passata stagione. Con la differenza che stavolta al termine del campionato mancano ancora 13 gare. Con largo anticipo, il successo di domenica scorsa a Marassi contro il Genoa ha permesso alla Lazio di eguagliare i punti ottenuti nello scorso campionato. Sono 59 come un anno fa, gran parte frutto di una striscia positiva che non intende fermarsi. È salita infatti a venti la serie di gare senza sconfitte dei biancocelesti (16 vittorie e 4 pareggi) ma paradossalmente è il dato dei punti in classifica che lascia intendere quanto la Lazio stia andando forte. Anche perché, limitandosi ad analizzare il cammino dei biancocelesti da ottobre ad oggi, i ragazzi di Simone Inzaghi hanno totalizzato 52 punti e sarebbero primi in Italia. Ma non solo. Perché in Europa soltanto il Liverpool ha fatto meglio della Lazio (58). Tutte le altre big del vecchio continente sono alle spalle. Dal Real Madrid al Barcellona, passando per il Psg e il Bayer Monaco sino ad arrivare dalle nostre parti con Juventus e Inter.



E pensare che un girone fa, l'alfiere di questo capolavoro - Inzaghi - era nel mirino della critica. La sconfitta in Europa League con il Celtic (dopo quella con il Cluj), prologo dell'eliminazione dalla competizione, era stata preceduta da due pareggi con Bologna e Atalanta. Proprio al Dall'Ara, la Lazio aveva rimontato due volte la squadra di Mihajlovic con Immobile, sprecando alla fine una grande occasione per vincere la gara, fallendo un calcio di rigore con Correa al 91'. Proprio la scelta di sostituire al 15' della ripresa il centravanti per sopperire all'espulsione di Leiva anziché optare per l'esclusione dell'argentino, aveva alzato un polverone. Il rigore sbagliato dall'ex Siviglia in pieno recupero era stata la ciliegina sulla torta. Inzaghi s'era dovuto giustificare davanti ai microfoni con Ciro che palesemente non aveva condiviso il cambio. Era il 6 ottobre. Ora, 144 giorni dopo, il mondo biancoceleste si è capovolto.

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