Lazio ferma e felice ma ai lavori forzati

Inzaghi mette tutti di riposo fino a domenica, però con intensi programmi atletici da seguire nelle palestre di casa: il sogno scudetto non si molla, al di là dei veleni
Lazio ferma e felice ma ai lavori forzati© Getty Images

ROMA - Ha aspettato che arrivassero tutti, giocatori e staff. Poi con grande lucidità e anticipando anche la richiesta dell’Assocalciatori in Lega, ha preso lui l’iniziativa: «Allora, da oggi ci riposiamo tutti fino a domenica. Poi si vedrà». Di solito Simone Inzaghi aveva concesso pause, riposi settimanali premio. Mai avrebbe pensato di mandare in ferie forzate i suoi in piena corsa per il campionato e da secondo in classifica di questa stagione che sembra davvero essere diventata maledetta come tutto il 2020 del Paese finora. E invece è accaduto, la Lazio si riposa. Stop forzato, ma solo perché il campionato è fermo fino, almeno, al 3 aprile. Dunque? Riposo? Fino a un certo punto, perché il Generale Inzaghi ha imposto a Immobile e compagni una scheda personalizzata di allenamenti da poter svolgere in casa nelle rispettive palestre. Va detto che tra i biancocelesti nessuno ha mosso un ciglio, anzi, il provvedimento di ‘smart working’ piace, e in qualche modo tranquillizza giocatori e famiglie. 

Sollievo

Una cosa è certa: lo stop al campionato ha dato grande sollievo a molti della spedizione biancoceleste: la paura più grande era quella di giocare a Bergamo venerdì nel pieno della zona rossa. C’è però chi, in casa Lazio, ancora non si rassegna alle polemiche sullo stop al campionato e il rischio che possa anche non riprendere più il torneo: «Dobbiamo capire come ripartire - ha rincarato la dose ieri il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale - È facile bloccare il campionato, ma credo sia altrettanto giusto capire come passare dalla pausa alla ripresa senza danneggiare nessuno. Questo è un problema che sta affrontando direttamente il presidente Lotito, ai tifosi laziali dico di stare sereni e tranquilli perché non ci faremo scippare nulla». Solo 24 ore prima avevano fatto scalpore alcune sue frasi tra cui, sulla contesa per lo scudetto, un opinabile «Lotito non si farà imbrogliare». Non il modo migliore per condividere una battaglia che oggi dovrebbe accomunare tutti, al di là degli interessi economici o sportivi.

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